Skip to main content

La storia della spia russa inseritasi nei circoli mondani di Napoli per riuscire poi a infiltrarsi tra il personale della base Nato e della VI Flotta statunitense “è la conferma di ciò che sappiamo bene”. A dirlo a Formiche.net è Alessandro Alfieri, capogruppo del Partito democratico in commissione Esteri del Senato, esponente di Base Riformista, candidato capolista nel plurinominale della Lombardia nord-occidentale sempre per Palazzo Madama.

Non la stupisce questa storia?

In un certo senso no. L’Italia è un Paese di frontiera e questo è un momento di forte tensione tra Nato e Russia, con una guerra, quella in Ucraina, nel cuore dell’Europa. Come dimostra la visita del presidente del Consiglio Mario Draghi a Kiev, il nostro Paese si è speso per consolidare il blocco delle democrazie liberali ed è diventata protagonista di un motore europeo a tre, assieme a Francia e Germania. Inoltre, ci sono dei precedenti importanti legati all’Italia e alle alleanze internazionali di cui facciamo parte.

Che cosa può fare l’Italia davanti a queste minacce?

Partire da un elemento che emerge da questa storia: la qualità dei nostri professionisti della sicurezza. Dobbiamo tenere sempre la guardia alta, come Paese ma anche all’interno delle strutture della Nato. Le minacce davanti a noi sono varie, provengono non soltanto dalla Russia ma anche da Paesi come la Cina e riguardano i domini materiali ma anche quelli immateriali. Ciò implica anche l’impegno, in linea con quello del 2% del prodotto interno lordo in spese per la difesa, a investire in settori come le nuove teologie, l’innovazione, il cyber e lo spazio.

La storia della spia russa arriva a un mese dal voto. Queste elezioni si giocano sulla politica estera?

Credo che le campagne elettorali si giochino sulle priorità dei cittadini come ambiente, lavoro e pensioni. Ma a fianco a queste ci sono scelte di campo che non possono essere messe in discussione. Sul rapporto con l’Europa il discrimine è poco chiaro: il Partito democratico è sempre stato netto, convinto che il rafforzamento dell’Unione europea sia la dimensione attraverso la quale affrontare le grandi sfide. I sovranisti, invece, contestano il metodo, pensando di poter fare da sé, e allo stesso tempo strizzano anche l’occhio a modelli autocratici con i loro atteggiamenti accondiscendenti verso Vladimir Putin o definendo virtuoso il modello ungherese di Viktor Orbán.

È una campagna elettorale in cui c’è forte dibattito sui temi di esteri e difesa. È una buona notizia?

Se si rimane su posizioni ideologiche non credo. Ma se diventa l’occasione per affrontare temi come la sicurezza e rafforzamento dell’Europa, è sicuramente un importante passo in avanti per il Paese.

Un’ultima domanda sul suo partito. Qual è il futuro del riformismo in Italia?

Credo innanzitutto che il Partito democratico è plurale, o non è. Noi, insieme a tanti altri, abbiamo tenuto viva la fiamma riformista dentro il Partito democratico. Penso che sia l’unico partito all’intento del quale queste battaglie possano essere combattute. La soluzione non possono certo essere i piccoli partiti leaderistici. Serve governare i fenomeni piuttosto che limitarsi a indicarli. Pensiamo all’ambiente: un approccio riformista deve superare l’ideologizzazione delle rinnovabili e considerare le ricadute, ma anche non seguire l’atteggiamento conservatore del centrodestra che teme solo per i posti di lavoro. Serve governare questi fenomeni per non fermare la transizione ecologica dentro un modello di sviluppo sostenibile.

Guardia alta davanti alla minaccia russa. Parla Alfieri (Pd)

Dalla storia della spia di Mosca emerge “la qualità dei nostri professionisti della sicurezza”, dice il senatore di Base Riformista. Per far fronte alle sfide delle autocrazie serve “investire in settori come le nuove teologie, l’innovazione, il cyber e lo spazio”

Chi ha indotto il papa in errore su Daria Dugina? Il commento di Calabrò

È in Vaticano che il grande gioco si è sempre fatto più complesso e appetibile. Per tutti ma soprattutto per Mosca che l’ha sempre visto come un contropotere all’imperialismo occidentale

Con questi prezzi il gas ucciderà le imprese. Parla Lorenzo Poli (Assocarta)

Intervista al presidente di Assocarta, rappresentante della filiera maggiormente esposta alla crisi innescata dall’impennata dei prezzi dell’energia. Molte aziende hanno posticipato la ripresa delle attività, difficile dire chi ce la farà e chi invece getterà la spugna. Impossibile investire e pianificare il futuro con questa volatilità, il price cap è la soluzione

L’Onu, le pressioni della Cina e il report (che non c’è) sullo Xinjiang

L’Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani ha ammesso di avere ricevuto una lettera da Pechino per archiviare le indagini nella regione al centro del dibattito internazionale. E auspica di consegnare il documento conclusivo entro il 31 agosto, quando finirà il mandato ma…

Richieste turche. Fiato sospeso sull'adesione di Finlandia e Svezia nella Nato

I funzionari di Finlandia, Svezia e Turchia si incontreranno a Helsinki per discutere dei problemi sollevati da Ankara sul rispetto delle clausole poste all’ingresso dei due Paesi scandinavi nella Nato, in occasione del summit di Madrid di giugno. Le condizioni turche riguardavano l’estradizione di decine di soggetti accusati di terrorismo

Gaia X

Polo Strategico Nazionale. Firmata la convenzione e scelto l’ad

Sottoscritta la convezione per l’utilizzo dell’infrastruttura cloud della Pa dalla società partecipata da Tim, Leonardo, Cdp e Sogei. Emanuele Iannetti, ex Ericsson, scelto al timone

Gas naturale liquefatto Gnl

Gas russo, sanzioni e Nord Stream 2. La versione di Nicolazzi

È possibile fissare un tetto al prezzo del gas che schizza alle stelle? Formiche.net ne ha parlato con Massimo Nicolazzi, esperto manager con alle spalle una solida esperienza nel settore degli idrocarburi, analizzando le nuove dinamiche, anche geopolitiche, che ruotano attorno a questa risorsa

Il corto circuito della strategia della tensione di Putin

I corsi e i ricorsi storici del lungo potere assoluto di Putin fanno emergere un costante ricorso alla strategia della tensione. Un crescendo che allarma l’intelligence occidentale. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Attenti a non esagerare, la speculazione può far male. L'analisi di Polillo

In autunno la situazione italiana sarà quanto mai difficile. Tasso d’inflazione in forte crescita. Prezzi del gas e, quindi, dell’energia alle stelle. Forte rallentamento dell’economia, se non proprio recessione. Bilancia dei pagamenti in rosso. Naturalmente l’auspicio è che queste nostre preoccupazioni siano eccessive. Ma per fugarle sarebbe, forse, opportuno evitare altre incertezze

Perché l'Italia deve investire sul Mediterraneo

Conversazione con Matteo Bressan (Lumsa/Sioi/Ndcf) sull’importanza del Mediterraneo per l’Italia. In una fase sensibile per il nostro Paese, la proiezione nel bacino è cruciale per il ruolo internazionale dell’Italia. Tra distensioni e instabilità, cosa potrebbe – e dovrebbe – essere Roma nel Club Med

×

Iscriviti alla newsletter