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Un caso più raro che unico di campagna digitale a favore degli Stati Uniti e contro la Russia. Un recente report della società di analisi dei media Graphika, insieme alla Stanford University, ha individuato una strategia su Facebook e Twitter orientata a influenzare gli utenti in Medio Oriente e in Asia a favore di commenti e informazioni sulla politica estera americana e contro la Russia.

Secondo i ricercatori che hanno elaborato il report, “i dati mostrano anche i limiti dell’utilizzo di tattiche non native per generare interazione e creare influenza online. La stragrande maggioranza dei post e dei tweet che abbiamo analizzato non ha ricevuto più di qualche mi piace o retweet”.

Nell’operazione sono stati sfruttati gli strumenti dei principali social network (Twitter, Facebook, Instagram e altri) per promuovere una narrazione di sostegno per gli Usa e contro la Russia, Cina e Iran. Gli account condividevano articoli di media come Voice of America e Radio Free Europe, nonché collegamenti a siti web sponsorizzati dall’esercito statunitense per criticare l’invasione del Cremlino in Ucraina. Ci sono alcune modalità che imitano la strategia russa. Per esempio, la creazione di personaggi falsi con immagini generate digitalmente.

Gli account che operano a favore della campagna pro-Usa sono stati rimossi in un momento in cui i social network stanno cercando di reprimere le campagne di disinformazione sulla guerra in Ucraina. Secondo il quotidiano The Washington Post, questa ultima misura “è il raro caso in cui una campagna sponsorizzata dagli Stati Uniti, rivolta a un pubblico straniero, ha violato le regole delle aziende” digitali. Sono molto comuni invece le campagne di influenza dalla Russia e dall’Iran.

Anche Margarita Franklin, portavoce di Meta, società madre di Facebook, ha confermato che questa è la prima volta che il social network rimuove una rete di influenza straniera incentrata sul rafforzamento della posizione degli Stati Uniti.

I social network contro le fake news, anche pro-Usa

Un report della Graphika e la Stanford University ha rilevato una campagna a favore della politica internazionale e contro la Russia in rete. Così Facebook e Twitter ha deciso la chiusura di un serie di account

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