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“L’obiettivo per i prossimi anni è rendere l’Istituto sempre più vicino ai cittadini, con servizi personalizzati, grazie anche all’impiego delle tecnologie Ict, nonché all’implementazione dell’Intelligenza Artificiale. Lo Stato sociale necessita di un cambio di passo e di prospettiva: il futuro si costruisce affrontando le problematiche e le domande del presente, che sono evidentemente cambiate. La risposta alle nuove esigenze e ai nuovi bisogni può venire dal welfare generativo”,  ha affermato il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, nella sua relazione alla presentazione del XXIII Rapporto Annuale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per la prima volta in visita alla sede della direzione generale dell’Istituto in via Ciro il Grande e delle più alte cariche dello Stato.

Il rapporto si configura come un documento di riferimento fondamentale per l’analisi delle dinamiche previdenziali, sociali ed economiche che caratterizzano l’Italia. In un contesto segnato da sfide significative, quali l’invecchiamento della popolazione, il calo demografico e le trasformazioni strutturali del mercato del lavoro, il Rapporto evidenzia la stabilità del numero di pensionati, fissato intorno ai 16 milioni, e il positivo incremento del 7,1% dell’importo medio delle pensioni.

L’analisi proposta riflette un sistema previdenziale coerente con i parametri dei Paesi dell’Unione Europea, nonostante l’Italia si configuri come quello con l’aspettativa di vita più elevata.

Questo scenario è particolarmente rassicurante in termini di sostenibilità del sistema previdenziale, anche alla luce dei dati incoraggianti che fotografano la dinamicità del mercato del lavoro italiano che – nel 2023 – ha visto raggiungere un numero record di 26,6 milioni di assicurati.

Le politiche governative attuate per incentivare l’occupazione e la lotta contro il lavoro irregolare stanno efficacemente contribuendo nel mantenere un equilibrio positivo. Questo è l’approccio da valorizzare ancor più in futuro.

La visita del Presidente della Repubblica alla direzione generale dell’Inps proprio in occasione della presentazione del rapporto annuale assume una particolare rilevanza.

La presenza del Capo dello Stato rappresenta un chiaro apprezzamento del lavoro svolto dall’Inps a tutela dei diritti dei cittadini, sottolineando il ruolo cruciale dell’Istituto come pilastro del sistema di protezione sociale italiano come evidenziato dal direttore generale, Valeria Vittimberga, nel saluto di benvenuto: “La sua presenza rappresenta un riconoscimento all’impegno quotidiano dell’Inps nel garantire prestazioni e assistenza a milioni di italiani”, ha affermato.

Con il Presidente della Repubblica sono intervenuti il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, il presidente del Cnel, Renato Brunetta, i ministri Marina Elvira Calderone, Giancarlo Giorgetti, Carlo Nordio e Andrea Zangrillo, il viceministro Bellucci e i sottosegretari Fausta Bergamotto, Claudio Durigon e Francesco Paolo Sisto.

Sono stati presenti, inoltre, il primo presidente di Cassazione, Margherita Cassano, l’avvocato generale dello Stato, Gabriella Palmieri Sandulli, il presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, Lilia Cavallari, il presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Paolo Perrone, il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, l’ex presidente dell’Istituto Antonio Mastrapasqua, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle Parti Sociali e dell’associazionismo.

La loro presenza è una testimonianza dell’importanza e della centralità dell’Inps nella vita del Paese, non solo come Ente previdenziale, ma anche come attore strategico nel rafforzamento della coesione sociale e del benessere economico.

Complessivamente, oggi, l’Inps serve oltre 52 milioni di utenti, attraverso l’erogazione di più di 400 prestazioni socioassistenziali e previdenziali, che ne fanno una delle più grandi e articolate infrastrutture pubbliche d’Europa.

La pandemia ha rappresentato una sfida cruciale per l’Inps, che ha prontamente risposto con misure di sostegno rivolte a famiglie, lavoratori e imprese. Tale impegno ha messo in luce la capacità dell’Ente di operare efficacemente anche in situazioni di emergenza, dimostrando la sua importanza nel tessuto sociale del Paese.

Guardando al futuro, l’Inps si impegna a investire nell’innovazione digitale al fine di migliorare l’efficienza dei servizi e facilitare l’interazione con i cittadini. L’Inps ha – in questo – intrapreso un percorso di digitalizzazione, posizionandosi come soggetto chiave nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

L’implementazione dell’Intelligenza Artificiale, per esempio, consente ai pensionati di verificare il proprio diritto alle prestazioni in modo semplice e immediato, segnando un passo significativo verso la modernizzazione dei servizi offerti.

Il presidente Inps Gabriele Fava ha inoltre sottolineato l’importanza di educare le giovani generazioni sulla previdenza, con l’obiettivo di garantire che costruiscano un “salvadanaio previdenziale” sin da subito. Con l’invecchiamento previsto della popolazione, che potrebbe far sì che il 35% dei cittadini abbia più di 65 anni entro il 2050, risulta essenziale ripensare il sistema di welfare e le politiche di invecchiamento attivo.
L’impegno costante dell’Inps nell’affrontare queste sfide, unito alla volontà di innovare e migliorare i servizi, è fondamentale per garantire una protezione sociale efficace e un benessere duraturo per tutti i cittadini.

La trasformazione del welfare italiano, attraverso un approccio generativo e inclusivo, sarà cruciale per affrontare le sfide future e costruire una società più equa e giusta.

Il Presidente della Repubblica, oltre che da Gabriele Fava e dai vertici della tecnostruttura Inps è stato accolto dai membri del Cda: Antonio Di Matteo, Micaela Gelera, Maria Luisa Gnecchi e Fabio Vitale.

Tutti i numeri di Inps, sempre più hub di welfare al servizio della comunità

La presentazione del 23esimo rapporto annuale di Inps alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il documento rappresenta un riferimento per l’analisi delle dinamiche previdenziali, sociali ed economiche che caratterizzano l’Italia. In un contesto segnato da sfide significative, quali l’invecchiamento della popolazione, il calo demografico e le trasformazioni strutturali del mercato del lavoro, il Rapporto evidenzia la stabilità del numero di pensionati, fissato intorno ai 16 milioni, e il positivo incremento del 7,1% dell’importo medio delle pensioni. Le parole del presidente Fava

 

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