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L’Aeronautica militare ha effettuato i primi voli sperimentali su un aereo alimentato da una miscela contenente fino al 25% di carburante sostenibile. Prima di testare il nuovo biocombustibile è stata effettuata una fondamentale attività preliminare di studio e sperimentazione realizzata dall’Arma azzurra in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), insieme a tre diversi istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): l’Istituto sull’inquinamento atmosferico, l’Istituto nazionale di ottica e l’Istituto scienze e tecnologie per l’energia e la mobilità sostenibile. Dopo questa fase è stato possibile condurre i test su un caccia AMX Ghibli, effettuati presso la Divisione aerea di sperimentazione aeronautica e spaziale (Dasas) di Pratica di Mare. Le soluzioni che prevedono l’utilizzo di combustibili aerei sostenibili, il cosiddetto Saf (Sustainable aviation fuel), sono già utilizzati dal comparto dell’aviazione civile, e il progetto dell’Aeronautica militare italiana rappresenta una tappa fondamentale verso la transizione ecologica nell’ambito militare.

Il test dell’Aeronautica

A condurre le prove sono stati i piloti e il personale specializzato dell’Aeronautica facenti parte del Reparto sperimentale di volo e del Reparto tecnologie dei materiali aeronautici e spaziali della stessa Dasas (Rtmas). Il personale chimico di Rtmas, insieme ai Laboratori tecnici di controllo del servizio dei supporti del comando logistico, hanno condotto diverse analisi chimico-fisiche per qualificare e certificare sia il combustibile di origine biogenica sia il combustibile fossile appositamente selezionato per la miscelazione. Con il contributo del Reparto supporto tecnico operativo della Dasas è stato realizzato il micro lotto di miscela di biocarburante utilizzato per rifornire l’AMX durante le prove. I test hanno riguardato due voli, il primo effettuato con miscelazione al 20% di biocarburante e il secondo al 25%, pianificati dal Reparto sperimentale volo che si è occupato anche della raccolta dei dati di performance motoristica. A Enea è stato affidato lo studio preliminare delle matrici vegetali, che ha consentito di individuare quella più idonea alla produzione di biocarburanti per aviazione, e la caratterizzazione delle emissioni dei velivoli in aria, insieme alla valutazione tossicologica per la stima della sostenibilità economica.

L’accordo

Il progetto rientra nella cornice dell’accordo di cooperazione stretto tra l’Aeronautica militare, Enea e il Cnr nel 2017 per merito di un finanziamento del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, destinato proprio alla produzione e all’utilizzo di biocombustibili in campo aeronautico. La partnership ha già portato a dei risultati, quali ad esempio gli obiettivi raggiunti nel progetto Aerotrazione con biocarburanti (Abc) il cui rapporto conclusivo è stato presentato ad aprile scorso. L’accordo, oltre alla fase di studio e all’aggiornamento della normativa di settore, ha visto effettuare diverse prove motore a terra per verificare le prestazioni del combustibile fossile miscelato con biofuel a diverse percentuali (dal 20% al 25%). Così si sono potuti confrontare vari livelli e tipi di emissioni delle diverse miscele, oltre a fare numerose prove di compatibilità tra il biofuel puro a diverse concentrazioni e i materiali metallici ed elastomerici dei velivoli, per escludere eventuali problemi al motore o alle parti plastiche. Tutte le fasi del progetto sono state condotte inoltre in linea con quanto indicato e autorizzato dalla Direzione per gli armamenti aeronautici e per l’aeronavigabilità, nonché dal Segretariato generale della Difesa e Direzione nazionale armamenti.

Le collaborazioni dell’Arma azzurra non si fermano

L’ampio percorso intrapreso dall’Aeronautica militare nel ricercare e implementare soluzioni che siano sia efficaci dal punto di vista operativo sia in linea con la sostenibilità ambientale, non si ferma qui. È stato infatti rinnovato l’Atto d’intesa tra l’Arma azzurra ed Enav, i cui vertici si sono incontrati presso lo Stato maggiore dell’Aeronautica, volto a riconfermare la necessità di una sempre più stretta cooperazione tra attori istituzionali e privati per garantire la sicurezza del traffico aereo. Le parti, oltre ad aver condiviso l’esigenza di sviluppare in sinergia criteri di interoperabilità in ambito di U-Space e Utm (Unmanned traffic management), ambiente di lavoro dei velivoli a pilotaggio remoto, si sono inoltre accordate per valorizzare le rispettive esperienze e competenze per ottimizzare la gestione dello spazio aereo in occasione dei voli suborbitali: il tutto all’insegna della sostenibilità. “Enav guarda in questa direzione anche per raggiungere gli obiettivi di una nuova mobilità aerea sostenibile, con particolare attenzione alla realizzazione dello U-Space in Italia per garantire lo sviluppo del mondo droni e dei servizi ad esso collegati”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Enav, Paolo Simioni.

Caccia eco-sostenibili. Il progetto di Aeronautica, Enea e Cnr

L’Aeronautica militare italiana punta sui biocombustibili, grazie al supporto di Enea e Cnr. Effettuati a Pratica di Mare i primi voli sperimentali per un caccia AMX Ghibli alimentato da una miscela di carburante contenente biocombustibile fino al 25%. Così si è compiuto un passo in più verso la transizione ecologica nell’ambito militare

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