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Axiom Space accelera la sua visione per una stazione spaziale commerciale autonoma, anticipando la transizione verso una piattaforma orbitale indipendente entro il 2028. “Axiom Space ha annunciato oggi che sta rivedendo la sequenza dei moduli della Axiom Station per consentire alla sua stazione spaziale commerciale di diventare una piattaforma orbitale indipendente già entro il 2028”, ha dichiarato l’azienda.

Questa modifica nella sequenza di assemblaggio dei moduli non solo risponde alle esigenze della Nasa, ma riflette anche una strategia flessibile che mira a soddisfare le necessità dei clienti e gli obiettivi nazionali in un contesto spaziale sempre più competitivo. La decisione arriva in un momento cruciale, mentre la Nasa pianifica la transizione verso la fine della vita operativa della Stazione spaziale internazionale (Iss), prevista per la fine di questo decennio.

L’approccio rivisto vede il Payload power thermal module (AxPptm) come il primo componente a essere lanciato e agganciato alla Iss, sostituendo il ruolo iniziale del modulo Habitat 1 (AxH1). Questo cambiamento è strategico, poiché consente ad Axiom Station di separarsi dalla Iss circa due anni prima rispetto al piano originale, trasformandosi rapidamente in una piattaforma autonoma in grado di espandersi modularmente in orbita. “Eravamo pronti a rispondere alla richiesta della Nasa quando ci ha chiesto di rivedere il nostro piano di sviluppo della stazione spaziale,” ha affermato Mark Greeley, chief operating officer di Axiom Space.

Il nuovo piano è frutto di una stretta collaborazione con la Nasa, che ha supportato pienamente questa revisione per affrontare le sfide legate al deorbiting della Iss. Come sottolinea Greeley, “Questo approccio rivisto non solo si allinea agli obiettivi degli Stati Uniti, ma offre anche un valore immediato per i nostri clienti e investitori”. La sequenza ora prevede il lancio successivo del modulo Habitat 1, seguito da un airlock, dal modulo Habitat 2 (AxH2) e dal research and manufacturing facility (AxRmf).

Un ruolo di primo piano in questa evoluzione è svolto da Thales Alenia Space, con sede a Torino, che si occuperà della costruzione della struttura primaria dell’AxPptm. Questa sarà trasferita a Houston entro l’autunno 2025 per l’integrazione finale presso le strutture di Axiom Space. “Ringraziamo Axiom Space per la fiducia nella nostra azienda,” ha dichiarato Walter Cugno, vice president for exploration and science di Thales Alenia Space. La collaborazione consolida il ruolo dell’azienda italiana come leader nella progettazione di moduli pressurizzati per l’esplorazione spaziale.

Interessante è anche il riutilizzo di elementi strutturali provenienti dai moduli AxH1 e AxH2 per accelerare la costruzione dell’AxPptm, una scelta che sottolinea l’importanza di ottimizzare risorse e tempi in un settore dove l’innovazione deve procedere a ritmi serrati.

Il progetto di Axiom Station non è solo un passo avanti tecnologico, ma un esempio di come la collaborazione internazionale possa essere un motore fondamentale per il progresso. “Collaborando e integrandoci con una rete di partner da tutto il mondo, accediamo a tecnologie all’avanguardia e soluzioni innovative,” ha sottolineato Tejpaul Bhatia, chief revenue officer di Axiom Space. Questo approccio globale garantisce una capacità di adattamento unica, che risponde alle diverse esigenze di governi, enti privati e istituti di ricerca.

In questo contesto, l’Italia si distingue come partner strategico, grazie all’expertise di Thales Alenia Space e alla capacità di fornire soluzioni all’avanguardia che rafforzano il ruolo del Paese nella Space economy globale. La visione di Axiom Space, supportata da una rete di collaborazioni internazionali, rappresenta una pietra miliare nella transizione da una presenza umana in orbita sostenuta dai governi a una piattaforma commerciale, aprendo nuove opportunità per la ricerca, l’industria e l’esplorazione.

 

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