Skip to main content

Gli attacchi degli Houthi contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso e la risposta europea, l’Italia in testa, dimostrano che la presenza navale attraverso le operazioni Atalanta e Aspides si mescola sapientemente con partner strategici dell’Ue, ovvero India ed Emirati Arabi Uniti. Si tratta di missioni marittime che progressivamente hanno assunto il ruolo di strumenti fondamentali per garantire la libertà di navigazione e proteggere la navigazione commerciale. La visita ufficiale in Egitto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, conferma la solida presenza italiana e le direttrici di marcia che Roma ha impresso alla questione. Nell’occasione il titolare della Difesa ha incontrato il personale militare italiano impiegato nella missione Multinational Force and Observers (MFO).

Un lavoro silenzioso

“Sono orgoglioso di portare il saluto e il ringraziamento del governo italiano al contingente italiano impegnato nella missione MFO – ha esordito Crosetto – Non sempre si vede, ma dietro ogni gesto quotidiano c’è il destino, l’onore e il coraggio di persone che non conosceremo mai. E questo vale per il lavoro che viene svolto da tutte le donne e gli uomini della Difesa. Un lavoro spesso silenzioso, ma dal peso enorme. È per questo che oggi sono qui per dirvi grazie e per riconoscere il vostro valore che troppo spesso resta invisibile. Il ruolo dell’Italia, la sua credibilità nel mondo, il rispetto che raccoglie in tanti scenari internazionali derivano anche – e soprattutto – da persone come voi. Uomini e donne che, senza clamore, hanno costruito tutto questo semplicemente facendo bene il proprio dovere”.

Il ruolo della MFO

Nel corso della visita in Egitto, il ministro ha incontrato la Direttrice Generale, Ms. Elizabeth Dibble, e con il Force Commander, Generale di Divisione australiano Michael Garraway, della MFO, missione internazionale istituita in seguito agli Accordi di Camp David del 1978 tra Israele ed Egitto. “La MFO – ha osservato – svolge un ruolo cruciale nel garantire il rispetto e l’attuazione del trattato di pace tra i due Paesi. Tra i compiti più rilevanti figura la facilitazione del dialogo militare, elemento essenziale per rafforzare la fiducia reciproca, promuovere la trasparenza e sostenere una pace solida e duratura, contribuendo così a preservare un equilibrio delicato nell’intera regione. In un contesto internazionale caratterizzato da crescenti tensioni, il ruolo della MFO si estende ben oltre l’ambito operativo, includendo anche dimensioni politiche e diplomatiche.

Come peraltro ricordato da Ms. Dibble, è fondamentale che tutti i Paesi membri continuino a sostenere con convinzione l’impegno della missione. L’Italia conferma il proprio contributo, consapevole del ruolo strategico che ricopre nel controllo dello Stretto di Tiran, uno dei pochi punti di accesso di Israele al Mar Rosso. Un impegno che testimonia la volontà del nostro Paese di contribuire alla sicurezza collettiva e alla pace internazionale, in coerenza con i principi della Costituzione e del diritto internazionale”, ha aggiunto.

Sull’Andrea Doria

Altra tappa di Crosetto, la visita alla nave Andrea Doria della Marina Militare, in rientro dall’operazione europea Eunavfor Aspides: “Oggi sono qui per testimoniare il ringraziamento che vi deve lo Stato italiano. Avete tutelato il benessere di tante persone: dietro ogni nave commerciale che scortate, c’è un pezzo della vita di un cittadino nella sua e nostra Patria. La somma di tutto ciò che fate costruisce il Bene e gli interessi della Nazione. Essere qui oggi significa riconoscere il valore di chi opera lontano da casa, spesso in condizioni difficili, con dedizione, professionalità e profondo senso del dovere. In mare si creano legami autentici, profondi, indissolubili: è questa la vera forza di un equipaggio. Ed è questa la forza della Difesa e delle Forze Armate: persone straordinarie, unite da valori comuni, che ogni giorno servono l’Italia con determinazione”.

Gli scenari della nuova escalation

In un annuncio sul loro canale Telegram, gli Houthi hanno avvertito le aziende di interrompere i rapporti con i porti israeliani “altrimenti, le loro navi, indipendentemente dalla loro destinazione, saranno prese di mira”. Inoltre hanno invitato i Paesi che intendono evitare l’escalation a fare pressione su Israele affinché cessi la sua aggressione e revochi il blocco su Gaza quindi gli Houthi prenderanno di mira tutte le navi appartenenti a qualsiasi compagnia che abbia rapporti con i porti israeliani, indipendentemente dalla nazionalità della nave. Un elemento che si somma alla situazione in atto, accrescendone la pericolosità.

Pochi giorni fa, in risposta all’ondata di attacchi con l’affondamento di due navi portarinfuse gestite dalla Grecia, il governo di Atene ha inviato una nave di recupero nel Mar Rosso. Lo ha annunciato il ministro greco della navigazione Vassilis Kikilias, al fine di proteggere i marittimi e salvaguardare le rotte commerciali globali. Si tratta della Magic Seas e dell’Eternity C , due navi portarinfuse battenti bandiera liberiana e gestite dalla Grecia, entrambe prese di mira dalle forze Houthi a luglio.

Secondo l’Ue è questo il primo attacco di questo tipo contro una nave commerciale nel 2025, “una grave escalation che mette a repentaglio la sicurezza marittima in una via d’acqua vitale per la regione e il mondo”. Si tratta inoltre di attacchi che minacciano direttamente la pace e la stabilità regionale, il commercio globale e la libertà di navigazione come bene pubblico globale. “Possono avere un impatto negativo sulla già grave situazione umanitaria in Yemen. Questi attacchi devono cessare”. Quindi il maggiore rischio, al momento, è che le compagnie potrebbero rivalutare i rischi dei viaggio e probabilmente immaginare nuove deviazioni verso il Capo di Buona Speranza.

(Foto: Difesa.it)

Crosetto in Egitto. Houthi e stabilità regionale tra Roma e Il Cairo

La visita ufficiale in Egitto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, conferma la presenza italiana nel Mar Rosso e le direttrici di marcia che Roma ha impresso a tutela della libertà di navigazione, anche commerciale. Nell’occasione il titolare della Difesa ha incontrato il personale militare italiano impiegato nella missione Multinational Force and Observers

Perché energia, industria e terra sono la chiave del Piano Mattei. Scrive Cerreto (FdI)

Di Marco Cerreto

Senza accesso diffuso all’energia, ai mezzi tecnici, alle infrastrutture locali, l’agricoltura non cresce. L’interconnessione, la multimodalità, il saper leggere e mettere in correlazione elementi apparentemente differenti, il saper rivolgersi a strutture preesistenti e a reti di rapporti locali consolidati sono solo parte degli ingredienti necessari per i rilanci dei territori. L’intervento sul Piano Mattei per l’Africa del parlamentare campano, membro della commissione agricoltura

Trump vuole un riavvicinamento con la Cina. Ecco alcuni possibili segnali

La moratoria sulle tariffe, il divieto di scalo al leader taiwanese e le previsioni di un possibile vertice Trump-Xi: tutto sembra indicare che i rapporti tra Stati Uniti e Cina stiano entrando in una fase di dialogo più costruttivo. Un cambio di tono significativo per un presidente spesso considerato ostile verso Pechino

Difesa collettiva e democrazia, il legame che regge la Nato secondo Perestrello

Di Marcos Perestrello

Nel momento più complesso per la sicurezza internazionale dalla fine della Guerra Fredda, l’Assemblea parlamentare della Nato riafferma la centralità della difesa collettiva e dei valori democratici. Dall’Ucraina alla resilienza interna, dagli investimenti nella difesa ai Balcani, fino alle nuove alleanze globali, l’Alleanza si muove per affrontare le sfide del presente. Pubblichiamo il discorso tenuto il 22 luglio al Parlamento italiano da Marcos Perestrello, presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato

Non solo farmaci. Il peso della nutrizione nella medicina che cambia

Di Manuela Borella

Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle fragilità, la nutrizione clinica assume un ruolo sempre più strategico. Interventi mirati possono ridurre mortalità, complicanze e costi, ma restano fuori dai Livelli essenziali di assistenza. L’intervento di Manuela Borella, vicepresidente Divisione nutrizione specializzata, Danone Nutricia Italia e Grecia, per la quale serve una presa di coscienza sul valore aggiunto degli alimenti a fini medici speciali

Evergrande fuori dalla Borsa. Il triste finale del mattone cinese

Quello che un tempo fu il principale e più blasonato costruttore cinese, poi diventato simbolo di tutti i guai del Dragone, verrà presto radiato dalla piazza di Hong Kong, dove le sue azioni erano sospese da quasi due anni. E così si compie il dramma di un settore che un tempo rappresentava la vera potenza del Dragone

Mattarella, Crosetto e Tajani russofobi. La lista del Cremlino che accusa l’Italia

L’Italia appare sempre più nel mirino della propaganda russa, anche in ragione della linea chiara espressa dal governo Meloni, dal Quirinale e da diversi esponenti istituzionali a sostegno dell’Ucraina. Ecco come il Cremlino accusa parte della leadership italiana di “russofobia”

Così i deepfake minacciano i nostri ecosistemi strategici

Cosa si sta facendo per fronteggiare il devastante impatto dei deepfake che rappresentano una minaccia crescente alla sicurezza digitale e alla privacy, con rilevanti ricadute negative in tutti i settori in particolare quelli dell’intelligence, della difesa e della sicurezza nazionale? L’analisi di Gianfranco D’Anna

Washington chiede il time out tra Serbia e Kosovo. L'ombra russa e il futuro balcanico

Ancora caos nel costone balcanico, tra sentenze contestate, mire di super player esterni come la Russia (che tiene forte la relazione con Belgrado) e una destabilizzazione data anche dal mancato funzionamento del Parlamento kosovaro. Fronti di crisi che, al momento, nessuno riesce a risolvere ma che è di fatto una mina piazzata al centro dei Balcani che potrebbe detonare con effetti negativi.

I dazi di Trump sono molto più di una questione commerciale. Scrive Caruso

Di Ivan Caruso

L’accordo raggiunto domenica scorsa tra Donald Trump e Ursula von der Leyen in Scozia, che fissa i dazi Ue-Usa al 15%, viene prevalentemente letto attraverso la lente economica: bilancia commerciale, impatti settoriali, conseguenze sui prezzi. Ma questa prospettiva, per quanto legittima, rischia di oscurare la vera posta in gioco. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

×

Iscriviti alla newsletter