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I media statali russi si sono tenuti in generale lontani dalle questioni legate alle elezioni italiane, spiega Joseph Bodnar, analista dell’Alliance for Securing Democracy presso il German Marshall Fund of the United States.

Dall’inizio di agosto, gli account legati al Cremlino hanno pubblicato solo 380 tweet che menzionano l’Italia, osserva l’esperto parlando con Formiche.net. “Quando parlano dell’Italia, di solito è in relazione alla crisi energetica”, dice osservando i dati del pannello Hamilton 2.0 dell’Alliance for Securing Democracy. “Gas russo”, “sanzioni” e “costi” sono tutte tra le prime dieci frasi chiave utilizzate dai propagandisti russi nei tweet sull’Italia. Gli account affiliati a Mosca hanno anche parlato delle manifestazioni a Napoli, dove i manifestanti hanno bruciato le bollette elettriche.

“Non so perché i media statali russi non si siano concentrati più di tanto sulle elezioni italiane”, commenta Bodnar. “I propagandisti potrebbero aver investito troppe risorse nella copertura della guerra in Ucraina. Potrebbero spingere narrazioni divisive attraverso canali meno palesi. Oppure potrebbero adottare un approccio passivo, dal momento che probabilmente in Italia ci saranno turbolenze politiche anche senza l’interferenza russa”.

Le frasi chiave analizzate dalla piattaforma ricordano come il dibattito sulle sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina sembra aver scarso appeal in Italia. Ne avevamo parlato su Formiche.net. Ecco cosa scrivevamo, ricordando gli attacchi all’Italia di Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo, e di Dmitri Medvedev, vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo.

A livello territoriale trova sponda soltanto in alcune aree del Paese come le Marche e il Veneto. A livello politico, invece, Matteo Salvini, leader della Lega, le ha messe in discussione finendo per questo criticato dagli avversari al centro e a sinistra ma anche isolato dagli alleati del centrodestra. Per fare breccia nel dibattito, ecco che sia la Russia sia un Salvini in calo nei sondaggi hanno scelto di puntare sul carovita e sull’energia, temi ben più concreti per i cittadini.

In inverno “i problemi energetici e le difficoltà quotidiane faranno passare in secondo piano la guerra”, ha spiegato Arije Antinori, professore di Criminologia e Sociologia della devianza alla Sapienza di Roma, a Formiche.net. “Inizieremo, invece, a fare la ‘guerra’ sulla produttività tra Paesi europei, rompendo il fronte comune. Potremmo finire per dimenticare il popolo ucraino, la tutela della sovranità nazionale, della libertà e della democrazia. Ma così anche le nostre democrazie diventeranno incredibilmente più frammentate, isolate, fragili e vulnerabili alle ostilità esterne, attivate principalmente dall’interno”.

Gas e rubli, che succede se Mosca chiude i rubinetti?

Come i media russi parlano delle elezioni italiane. L’analisi di Bodnar (Gmf)

Quando parlano dell’Italia nei loro tweet, i propagandisti russi lo fanno di solito in relazione alla crisi energetica. Ecco i numeri della piattaforma Hamilton 2.0 dell’Alliance for Securing Democracy

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