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Un altro ponte verso l’Oriente, quello ricco di opportunità per le imprese e per il sistema Italia. Il viaggio di Giorgia Meloni in Bahrain è anche questo, senza ovviamente dimenticare i risvolti geopolitici. A pochi giorni da un altro appuntamento, sempre nello scacchiere del Golfo, vale a dire il Forum di Ryiad, l’Italia mette un altro sigillo sui rapporti tra Roma e Manama, ben rappresentato dall’incontro tra Meloni e il principe ereditario e primo ministro del Regno del Bahrein, Salman bin Hamad Al Khalifa.

Ora, negli ultimi anni i Paesi del Golfo hanno sottoscritto vari accordi con l’Italia, integrando il Piano Mattei per l’Africa nelle proprie strategie di sviluppo e investimento. Gli Emirati Arabi Uniti partecipano inoltre al finanziamento del fondo multidonatori del Piano, gestito dalla Banca Africana di Sviluppo, mentre imprese italiane e del Golfo hanno avviato partnership congiunte per investire nel continente africano, soprattutto in energia, agricoltura, infrastrutture e formazione.

Si tratta di intese che mobilitano capitali accompagnati da tecnologia italiana, in linea con il Global Gateway dell’Unione europea. Non stupisce dunque che l’attenzione di Meloni verso i Paesi del Golfo sia costante sin dall’inizio del suo mandato a Palazzo Chigi. La leader di FdI ha visitato il Qatar nel settembre 2023, è stata più volte negli Emirati Arabi Uniti (nel marzo e nel dicembre 2023, e poi ancora nel gennaio 2025) e, sempre a inizio 2025, ha compiuto tappe ufficiali in Arabia Saudita e in Bahrein, quest’ultima come prima visita ufficiale di un presidente del consiglio italiano nel Paese.

E anche l’ultima trasferta di Meloni ha dato, per i motivi di cui sopra, i suoi frutti. Come trapelato da fonti di Palazzo Chigi, un primo risultato è il memorandum tra Asry e Fincantieri. Il primo è il cantiere navale governativo del Bahrein e a valle dell’intesa, arrivata dopo una serie di missioni tecniche di Fincantieri che hanno valutato le capacità di Asry, pone le basi per una possibile collaborazione per la progettazione/produzione di unità militari e offshore (max 80m), sia destinate al mercato domestico che all’ export (in questo secondo caso in collaborazione con la Jv Maestral con gli Emirati) e per attività di manutenzione, unitamente all’attività di Maintenance, Repair and Operations.

Non è finita. Altro memorandum, quello tra Roboze e la stessa Asry. Roboze è un’azienda basata in Puglia specializzata nella produzione di macchine industriali per la manifattura addittiva (stampa 3D). In Italia è partner di Leonardo, Fincantieri e Ferrari. Il memorandum avvia il processo per la conclusione di un contratto per la creazione di una smart factory in Bahrein che permetterebbe ad Asry di produrre direttamente componenti che deve ora comprare sul mercato internazionale.

Senza dimenticare l’importante intesa sottoscritta lo scorso mese di ottobre. Quando il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente e il ceo della Bahrain Space Agency, Mohamed Al Aseeri, hanno firmato un memorandum of understanding per la cooperazione congiunta sull’uso pacifico dello spazio e sulle scienze, tecnologie e le applicazioni spaziali. L’accordo consolida la collaborazione avviata nel 2020  tra l’Agenzia Spaziale Italiana e la National Space Science Agency.

L’intesa mira a favorire attività di capacity building e ad ampliare la cooperazione in aree di interesse comune, tra cui opportunità accademiche e formative per il personale delle due agenzie, programmi di training e formazione specialistica per studenti e ricercatori, visite di esperti, nonché l’organizzazione di simposi, conferenze e seminari congiunti. L’accordo prevede inoltre lo scambio di dati e informazioni nell’ambito di progetti comuni, in conformità con le leggi e i regolamenti applicabili. Le modalità operative della cooperazione saranno definite attraverso specifici accordi di attuazione nei settori delle scienze spaziali, dell’esplorazione, del diritto e della politica spaziale.

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