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Stati Uniti e Unione europea devono restare uniti al fine di individuare una soluzione che porti al cessate il fuoco in Ucraina. Questo il sunto dell’intervento che Giorgia Meloni ha fatto in occasione della riunione della Coalizione dei volenterosi, al termine del secondo giorno di Consiglio europeo. L’incontro, stando a quanto diffuso da Palazzo Chigi, si è svolto all’indomani delle recenti parallele decisioni di Unione europea e Stati Uniti di introdurre nuove sanzioni contro la Russia, a seguito della persistente indisponibilità di Mosca a impegnarsi per la cessazione delle ostilità.

Nel corso del suo intervento in video collegamento, Meloni “ha ribadito l’importanza dell’unità tra le due sponde dell’Atlantico nel perseguire un cessate il fuoco da cui venga avviato un credibile percorso negoziale che prenda le mosse dall’attuale linea di contatto con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura”. Una postura che fisiologicamente conferma la linea di Roma sull’importanza del coordinamento con Washington, evitando sia fughe in avanti sia tentennamenti. D’altronde la premier lo aveva esplicitato in occasione delle comunicazioni alle Camere quando aveva sgombrato il campo sia sull’impiego di militari italiani sul campo (“non ce ne saranno mai”), sia sul rischio di divisioni interne all’Ue che sfavoriscono anche il senso più intimo dell’alleanza atlantica.

Un passaggio, quello relativo all’iniziativa punitiva della Casa Bianca, che a Bruxelles ha trovato un ampio e corposo dibattito, guidato dal presidente del consiglio Ue. Infatti secondo Antonio Costa l’Ue si impegna a garantire che le esigenze finanziarie dell’Ucraina siano coperte per i prossimi due anni, ha inoltre adottato il 19° pacchetto di sanzioni e sta rafforzando le misure per contrastare la flotta ombra della Russia. “Insieme ai nostri partner, stiamo intensificando il nostro sostegno all’Ucraina”, scrive su X. Ma è sul tema degli asset russi che le percezioni sono state diverse.

Il premier belga, Bart De Wever, lo ha detto chiaramente: “L’alternativa al prestito Ue all’Ucraina basata sugli asset congelati alla Russia si chiama debito, anche se è un argomento molto delicato”. Infatti nelle conclusioni sull’Ucraina manca la menzione esplicita del prestito basato sui beni russi. Secondo De Wever “lo svantaggio del denaro russo è che non hai idea di quanto andrà avanti il contenzioso, quanto tempo ci vorrà e quali problemi incontrerai”.

Il passo successivo è la spesa per la difesa, che nel frattempo si arricchisce di un nuovo elemento (che poi nuovo non è): l’Ucraina dovrà trovare un modo per produrre difese aeree, afferma Volodymyr Zelensky, stante la decisione americana di non inviare i missili Tomahawk. Un invio che secondo il segretario generale della Nato Mark Rutte è ancora in fase di valutazione da parte di Donald Trump, nella consapevolezza che spetta a ciascun Paese alleato decidere quali armi consegnare all’Ucraina. E difatti il tema delle armi a lungo raggio è stato al centro del vertice londinese in cui la Gran Bretagna si impegna a consegnare all’Ucraina altri missili entro l’inverno e a Francia invierà altri caccia Mirage. Secondo Bloomberg Roma potrebbe inviare tramite il dodicesimo pacchetto di aiuti militari i sistemi di difesa aerea SAMP /T. Nel frattempo si apprende che Kirill Dmitriev, un inviato del Cremlino per le questioni economiche, si trova in queste ore negli Stati Uniti.

Usa e Ue unite, solo così per Meloni si ferma la guerra in Ucraina

Il tema delle armi a lungo raggio è stato al centro del vertice londinese in cui la Gran Bretagna si è impegnata a consegnare all’Ucraina altri missili entro l’inverno e la Francia a mandare altri caccia Mirage. Secondo Bloomberg Roma potrebbe inviare, tramite il dodicesimo pacchetto di aiuti militari, i sistemi di difesa aerea SAMP /T

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