Skip to main content

Manca quasi un mese al voto ed è passato un mese dallo scioglimento anticipato delle Camere.
Siamo a un momento cruciale della campagna elettorale: la consegna delle liste.
“Dalle 8 del 21 agosto alle 20 del 22 agosto i partiti sono chiamati a depositare agli uffici elettorali le liste dei candidati nei collegi plurinominali e i nomi dei candidati nei collegi uninominali”.

E’ da almeno una settimana che il toto-nomi impazza. In fondo il Rosatellum consente di sapere “a priori” quali sono le posizioni sicure o quasi sicure nei collegi e nei listini. Quindi la vera lotta elettorale è nel farsi collocare bene in lista, prima ancora che nel farsi votare. Come abbiamo ben capito dalle tante polemiche degli ultimi giorni.
E ora siamo al fine settimana decisivo.
Perché da lunedì sera… les jeux son faits!

E inizia la vera e propria campagna elettorale.
Il Ministero mette in moto la macchina dei seggi, nominando i Presidenti di seggio (26 agosto) e poi gli scrutatori (dal 31 agosto).
Il 10 settembre vengono affissi i manifesti dei candidati e i Sindaci pubblicheranno le liste, in ogni comune.
Poi il 22 settembre sarà l’ultimo giorno per la designazione e comunicazione dei Rappresentanti di lista.

Sabato 24 settembre saremo in “silenzio elettorale”. A partire dalle ore 16.00 avviene la costituzione dell’Ufficio Elettorale di sezione, con l’autenticazione e bollatura delle schede di votazione.
Poi…. Finalmente si voterà, nella sola giornata di domenica 25 settembre (anche se gli italiani all’estero, per corrispondenza, avranno già votato).
Da quella sera, inizieremo con i commenti, le maratone, le ipotesi, gli elenchi di vittoriosi e perdenti. E ci si preparerà al nuovo governo.

Che non arriverà prima di fine ottobre. Perché bisogna attendere la prima riunione delle camere, fissata al 13 ottobre e tutti gli adempimenti successivi che porteranno alle consultazioni e all’incarico del nuovo Presidente del Consiglio.
Per fine ottobre sarà finita?

Non è assolutamente detto, perché le 18 legislature precedenti ci insegnano che per formare il nuovo governo, dopo le elezioni non servono mai meno di 25 giorni (come accaduto per Prodi nel 1996 e per Berlusconi nel 2008), ma anche molto di più, come accaduto per Conte nel 2018 (con ben 88 giorni di attesa). E così saremmo quasi a Natale…
Nel frattempo, cosa accade? Resta in carica il Governo Draghi. Perché l’art. 92 della Costituzione prevede che il nuovo governo entra in carica soltanto con il giuramento (prima della fiducia).
E se le cose andranno per le lunghe il Governo Draghi si dovrà confrontare non soltanto con gli affari correnti e con il Pnrr, ma anche con la legge di bilancio, per rispettare il termine del 31 dicembre.

Hasta la lista. Passo dopo passo, cosa succede da qui al voto (e pure dopo)

Consegna delle liste, campagna elettorale, presidenti di seggio, manifesti, silenzio… E poi il fatidico 25 settembre, al quale seguirà la prima riunione delle camere (13 ottobre) e la formazione del governo. Che, visti i precedenti, potrebbe durare 25 giorni (Prodi e Berlusconi) o 88 (Conte). E se arriviamo “lunghi”, in mano a Draghi resterà il Pnrr e pure la legge di bilancio. La roadmap del costituzionalista Alfonso Celotto

L'inquinamento (politico) cinese in Italia, tra Via della Seta e Taiwan. Cosa scrive il Copasir

Il Comitato accende i riflettori sull’Ufficio della propaganda estera e sugli Istituto Confucio. L’accordo del 2019? “L’ingerenza e le ambizioni globali di Pechino sono apparse evidenti”. Poi sul futuro di Taipei un avvertimento a tutto l’Occidente

Pd, partito parafulmine stretto nella tenaglia M5S-Renzi. Parla Ignazi

Il politologo: “Il Pd, essendo il partito di sistema per eccellenza, attira verso di sé i ‘fulmini’. In questo modo, le ‘saette’ degli altri partiti non si notano”. Sulla destra? “Assuefazione dell’opinione pubblica al malcostume”. E il Movimento 5 Stelle “prenderà più voti del previsto, grazie alla svolta laburista di Conte”

Linee alta tensione

Zaporizhzhia, centrale "svuotata". Per Kiev, Mosca vuole staccare la spina

Ai dipendenti viene chiesto di stare a casa e compaiono filmati che secondo il NYT mostrano camion militari russi nel complesso della centrale nucleare. Mentre Mosca e Kiev si accusano a vicenda, il rischio è che gli invasori sfruttino la confusione e il panico nucleare per staccare l’elettricità e allacciare i territori occupati all’energia russa

Così la Russia cerca di inquinare il dibattito pubblico in Italia. Relazione Copasir

Nel documento annuale diffuso dal Comitato grande attenzione ai tentativi di disinformazione e ingerenza da parte di Mosca. Il Comitato presieduto dal senatore Urso (FdI) riaccende l’attenzione in vista delle elezioni denunciando ritardi e offrendo alcune raccomandazioni

Il vero problema di Dazn non sono i server, ma chi c'è dietro

In Italia nessuno si è preoccupato di chiamare direttamente in causa il proprietario di Dazn, Len Blatavnik. Eppure a marzo gli studenti di Yale hanno protestato per le donazioni al loro ateneo dell’oligarca che ha costruito la sua fortuna con le privatizzazioni della Russia post sovietica. Continua a finanziare Medvedev, Putin e altri leader politici? Il giornalismo investigativo italiano dovrebbe quanto meno accendere I riflettori su questi temi

Nuovo stop allo shopping cinese. La mossa del governo britannico

Il ministro Kwarteng ha bloccato l’acquisizione di un’azienda specializzata nella progettazione di circuiti elettronici da parte di una società con sede a Hong Kong per ragioni di sicurezza nazionale. Le tensioni Londra-Pechino non cesseranno dopo l’uscita di scena di Boris Johnson

Laser e guerra elettronica. I nuovi accordi di Lockheed Martin con le Forze Usa

Lockheed Martin ha annunciato di aver consegnato un laser ad alta energia destinato alle navi da guerra alla Marina statunitense, oltre a supportare l’esercito Usa per sviluppare soluzioni per la guerra elettronica. Così le nuove tecnologie al servizio della Difesa porteranno le Forze armate Usa a un nuovo livello

Serbia e Kosovo, dopo la guerra in Ucraina serve la pax balcanica

Il capo della diplomazia europea Josep Borrell persegue la tesi che con la guerra alle porte dell’Europa, questo non è il momento per le controversie

Petrolio, l’embargo fa discutere l’Ue (ma farà più male a Mosca)

L'oro nero venezuelano, tra estradizioni e stop al rifornimento in Europa

Un cittadino argentino è stato estradato dalla Svizzera agli Usa per avere riciclato circa 1,2 miliardi di dollari della compagnia petrolifera statale venezuelana. Che chiude i rubinetti (aperti a giugno) per l’Eni e Repsol

×

Iscriviti alla newsletter