Skip to main content

La buona sorte arride alla giustizia ma non all’eutanasia. La Consulta ha ritenuto ammissibili quattro dei sei quesiti legati a quella che in potenza potrebbe diventare una vera e propria rivoluzione per il nostro ordinamento giudiziario. Semaforo verde per i quesiti referendari legati all’incandidabilità (la temutissima legge Severino), alla limitazione delle misure cautelari (quasi una beffa nel trentennale di Mani Pulite), alla separazione delle carriere dei magistrati (battaglia che per primo s’intesto il leader radicale Marco Pannella, ripresa con vigore dalle Camere penali) e, infine, all’eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del Csm. Ieri invece la Corte Costituzionale aveva bocciato il referendum sull’omicidio del consenziente. Pronunciamento che sta creando non poche lacerazioni e sul quale abbiamo chiesto qualche delucidazione a Giovanni Guzzetta, ordinario di Diritto pubblico all’Università Tor Vergata.

Professore, da un punto di vista giuridico, come valuta la bocciatura del referendum sull’eutanasia da parte della Consulta?

Non è possibile una valutazione senza l’esame integrale della sentenza, che non è stata ancora pubblicata. Leggendo il comunicato stampa sembrerebbe che la Corte abbia ritenuto che la normativa risultante dalla possibile abrogazione referendaria potesse, in taluni casi, incidere su interessi che la Costituzione impone invece di tutelare. Detto altrimenti sembrerebbe che per i giudici della Consulta le ipotesi di salvaguardia contro l’eutanasia pur previste (anche in caso di abrogazione referendaria) dall’art. 579 c.p. (l’essere la persona che dà il consenso minorenne, o inferma di mente o forzata nella sua libera volontà) non coprissero tutte i casi che invece, in base a Costituzione, richiederebbero comunque tutela.

Con questa decisione non c’è il rischio che la volontà popolare espressa attraverso la raccolta delle firme possa essere in qualche modo delegittimata?

Delegittimata direi proprio di no. La volontà popolare in termini di volontà politica rimane inalterata e anzi può servire come elemento di pressione perché il legislatore si assuma le sue responsabilità. Anche perché le Camere non sono sottoposte ai vincoli tecnici del referendum abrogativo e alle regole per la formulazione del quesito referendario e possono dunque intervenire avendo cura di far proprie le preoccupazioni della Corte costituzionale. Si tratta peraltro di un intervento dovuto, che la Corte costituzionale ha espressamente richiesto al Parlamento. Non farlo rimane una grave omissione.

Si tratta di una decisione divisiva. Che tipo di reazione si aspetta da parte della politica, anche in vista della discussione della legge sul suicidio assistito?

Sarebbe grave se la classe politica non avesse il coraggio e la statura per assumersi a viso aperto le proprie responsabilità. Ma come diceva qualcuno: a pensar male…

Che partita si gioca l’Italia sulla Giustizia?

Al di là dei referendum, la Giustizia è un tema cruciale. L’immagine della magistratura è molto offuscata a causa delle vicende degli ultimi anni e il rischio è, come ricordava il Presidente della Repubblica nel discorso di insediamento dopo la rielezione, che il sentimento di sfiducia dei cittadini verso la giustizia continui a diffondersi. Una società che non crede nella possibilità che il diritto venga applicato correttamente (e tempestivamente) e la giustizia ben amministrata rischia di precipitare nell’anarchia. Che ci sia stata oltre all’iniziativa del governo, anche un movimento nel paese è un fatto importante. Fa ben sperare sul fatto che non ci sia ancora arresi alla crisi. Peraltro, la riforma della Giustizia è una delle condizionalità cui è stata sottoposta la concessione dei fondi del Pnrr. Non possiamo fare passi falsi.

La bocciatura del referendum sull’eutanasia come colloca il nostro Paese nello scenario internazionale ed europeo?

E’ difficile dirlo, gli orientamenti sono molto diversi con grandi sfumature tra i vari ordinamenti. Quel che è certo è che, a mia conoscenza, l’Italia è l’unico paese in cui la normazione di questa materia non è stata fatta dal legislatore, e quindi non è frutto di un dibattito politico, ma è frutto di un intervento di necessaria supplenza del giudice costituzionale.

Sull'eutanasia ora la partita è politica. La giustizia? Ne va del Pnrr. Parla Guzzetta

Il docente di Diritto pubblico a seguito dei pronunciamenti della Consulta: “La volontà popolare in termini di volontà politica rimane inalterata e anzi può servire come elemento di pressione perché il legislatore si assuma le sue responsabilità”

Phisikk du role - Like a Rolling Stones, 60 anni di rock

Buon compleanno Rolling Stones. A Londra il 12 luglio del 1962 si esibirono per la prima volta al Marquee, uno dei templi del rock di quegli anni ruggenti. Sessant’anni di carriera, 250 milioni di dischi venduti, 35 album e 18 live, praticamente una vita di concerti ancora in via di sviluppo

Una forza anfibia pericolosa si aggira per i nostri mari

Mosca lancia una massiccia esercitazione navale nel mar Mediterraneo con quindici navi da guerra e trenta aerei da combattimento dotati di missili ipersonici. Secondo fonti di stampa russe, il gruppo navale sarebbe anche stato seguito da alcune unità della Nato. Una dimostrazione di forza da parte russa che preoccupa tutto l’Occidente

Accordo? Un tubo! Zuffa al Congresso sul Nord Stream 2

Nel discorso alla nazione sulla crisi ucraina il presidente americano Joe Biden minaccia Mosca: in caso di invasione addio Nord Stream 2. Ma sul gasdotto di Gazprom è in corso una vera battaglia al Congresso. Che vede schierate società di lobbying e miliardi di dollari

La risposta di Usa e alleati agli attacchi cyber in Ucraina

Colpiti ministeri e banche di Kiev. Sventata un’offensiva contro l’intelligence. “Ecco perché non è una minaccia alla sicurezza nazionale”, spiega l’avvocato Mele (Gianni&Origoni). L’Occidente lavora ad azioni di ritorsione o sanzioni a seconda della gravità delle aggressioni. Ma la portata delle stesse e le difficoltà nell’attribuzione delle responsabilità rappresentano una zona grigia già sfruttata dalla Russia

Esercitazioni russe a Barents. L'Artico nella partita ucraina

La questione sicurezza sollevata da Putin usando come pretesto le tensioni sull’Ucraina è molto ampia e riguarda anche il Nord Europa, la fascia dell’Artico e la Scandinavia

La crisi del Movimento 5 Stelle non è superabile, a meno che... Scrive Ceri

Quella del Movimento 5 Stelle non è solo una crisi sistemica, ma anche di idee e di identificazione. Gli scontri interni sono sempre più evidenti, e neanche la guida di Conte è riuscita a ricompattare il gruppo. Che fare? L’unica soluzione, secondo Paolo Ceri, ordinario di Sociologia all’Università di Firenze e autore di “Il Movimento nella rete: Storia e struttura del Movimento a 5 Stelle”, è un Congresso vero e proprio, ma…

Dopo quello manager-Putin, occhi puntati su altri due incontri italo-russi

L’associazione Conoscere Eurasia organizza due seminari a Milano e Genova sull’innovazione (ma c’è da scommettere si parlerà anche di Ucraina). Dopo la videoconferenza con il leader di Mosca, grande attenzione da parte delle autorità italiane, ma non soltanto. Tanto che…

Omicidio del consenziente o suicidio assistito? Contro gli opposti estremismi

La lettura della sentenza della Corte Costituzionale che ha respinto il referendum sull’eutanasia. Nella diversità delle visioni si può sempre trovare un punto di incontro che non realizza la nostra idea ma consente a tutti un bene maggiore o un progresso

Escrivà de Balaguer e i pericoli del partito dei cattolici. Scrive Delle Site

Di Benedetto Delle Site

Quattro lettere inedite sono state pubblicate da Edizioni Ares nel volume “Lettere” che ha raccolto gli scritti di san Josemaria Escrivà. Occasione che rende accessibile a un più vasto pubblico le riflessioni del santo spagnolo, fondatore dell’Opus Dei, che rivolse ai membri dell’associazione

×

Iscriviti alla newsletter