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Italia e Germania firmeranno entro i primi sei mesi dell’anno il piano d’azione annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal cancelliere Olaf Scholz in occasione del loro incontro a Palazzo Chigi prima di Natale. Queste le parole con cui il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha tracciato la roadmap bilaterale – ma anche europea – durante una conferenza stampa con la collega tedesca Annalena Baerbock a Villa Madama, residenza di rappresentanza del governo sulle pendici di Monte Mario: “Con la ministra Baerbock ci siamo dati delle tempistiche che guardano a metà anno per organizzare il summit bilaterale tra Italia e Germania e in quell’occasione firmare il piano d’azione”, ha detto indicando nella lotta al cambiamento climatico e nella transizione verde due delle priorità condivise dai due Paesi.

“I tempi sono maturi per rendere questa lunga amicizia” tra Italia e Germania “una partnership strategica”, ha spiegato il ministro. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di una “cooperazione rafforzata” tra i due Paesi. “Abbiamo” già “iniziato a lavorare”, ha aggiunto. I due, infatti, ne avevano già discusso a margine del G7 Esteri di Liverpool a metà dicembre e, come raccontato su Formiche.net, le diplomazie si sono messe in moto per chiudere il triangolo Parigi-Roma-Berlino dopo la firma del Trattato del Quirinale.

La “cooperazione” tra l’Italia e il suo primo partner commerciale è “molto stretta”, “più che con altri Paesi”, ha sottolineato da parte sua Baerbock, leader dei Verdi tedeschi (seconda forza del governo “semaforo” di Scholz) evidenziando la possibilità di sviluppare una collaborazione “non soltanto tra le capitali” ma “tra i cittadini”, anche attraverso “il gemellaggio tra le città”.

Secondo la ministra tedesca, il rafforzamento della cooperazione tra Italia e Germania sarà a beneficio dell’intera Unione europea. “Per me è importante che Germania, Italia e Francia collaborino molto strettamente”, ha detto un’intervista al quotidiano La Stampa rilasciata prima dell’incontro con l’omologo italiano. Molti i temi al centro del piano. Baerbock ha menzionato in particolare la cooperazione culturale, economica e nella lotta al cambiamento climatico.

Inoltre, ha parlato di una “visione comune” tra Roma e Berlino anche sul tema dei rifugiati: “Non possiamo aspettare che tutti e 27 si mettano d’accordo”, ha osservato riconoscendo le esigenze di Paesi in prima linea come Italia e Grecia. Alla Stampa, ha sostenuto che “la necessaria contropartita alla libera circolazione delle persone è una politica migratoria comune”. “Sono lieta che su questo punto Germania e Italia si adoperino nello stesso senso”, aveva aggiunto.

Un’intensa conferma in conferenza stampa anche dalle parole di Di Maio. Secondo il ministro, Italia e Germania condividono l’esigenza di rafforzare la cooperazione con i Paesi terzi per la gestione del fenomeno migratorio e Berlino rappresenta un partner chiave per Roma anche nei nuovi negoziati a livello di Unione europea per far valere il principio di solidarietà e di equa condivisione delle responsabilità in quanto ha “un approccio equilibrato”.

Sembrano dunque confermate le indiscrezioni raccolte dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung prima dell’incontro tra Draghi e Scholz secondo cui Berlino vorrebbe un accordo “più piccolo” ma al tempo stesso “più specifico” rispetto a quello che ha firmato con Parigi. I grandi trattati di amicizia bilaterali non fanno parte della cultura della politica estera tedesca, avevano osservato alcuni diplomatici tedeschi al giornale. Inoltre, Berlino non intenderebbe mettere a repentaglio “l’esclusività delle relazioni franco-tedesche”, sancite nel Trattato di Aquisgrana del 2019.

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