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Lo scatto, era nell’aria. E alla fine è arrivato. La Banca centrale europea procede spedita verso l’euro digitale, un progetto che nella logica dell’Eurotower e del suo ispiratore, l’attuale governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, rappresenta una contraerea efficace contro la minaccia delle monete virtuali e dello yuan digitale, che in Cina ormai è molto più di una realtà. In queste ore, infatti, Francoforte ha pubblicato il secondo rapporto sui progressi della fase di preparazione all’euro digitale, avviata ufficialmente il 1° novembre 2023.

E così, dopo la pubblicazione del primo rapporto sullo stato di avanzamento, la Bce ha aggiornato il suo schema per l’euro digitale, al fine di armonizzare i pagamenti in euro digitali in tutta l’area dell’euro. In questo momento, esaurita la fase di studio, sono in corso nuove attività di ricerca e di sperimentazione sugli utenti per raccogliere informazioni sulle preferenze degli utenti e informare il processo decisionale per un eventuale euro digitale, si legge nel documento. Tanto che nei prossimi mesi sono previsti impegni sia quantitativi che qualitativi, tra cui sondaggi e interviste online, che si concentreranno su gruppi specifici, come i piccoli commercianti e i consumatori vulnerabili. E i risultati saranno pubblicati a metà del 2025.

Più nel dettaglio, Francoforte collaborerà con le principali parti interessate, tra cui i commercianti, i fornitori di servizi di pagamento, le società fintech e le università, per formare partenariati per l’innovazione al fine di testare i pagamenti condizionati (cioè i pagamenti che vengono effettuati automaticamente quando si verificano condizioni predefinite) ed esplorare altri casi d’uso innovativi per l’euro digitale: la pubblicazione di un rapporto sui risultati è prevista a luglio 2025.

La filosofia di fondo, però, resta la stessa. Piero Cipollone, componente del Comitato esecutivo della Bce, in sostituzione proprio di Panetta, pochi mesi fa ha dichiarato che per quanto riguarda l’euro digitale “il punto non è quello di scalzare altri (ad esempio Bitcoin o altri sistemi simili, ndr) ma mantenere la libertà dei cittadini europei e di continuare a pagare con una moneta di banca centrale anche in un’era digitale: questo è l’obiettivo dell’euro digitale”. Cipollone ha spiegato che “oggi abbiamo il contante e per mille ragioni il cash non funziona più in una economia che si sposta sempre di più verso la digitalizzazione: è bene che le Banche centrali si adeguino al nuovo mondo”.

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