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La decisione del presidente russo Vladimir Putin di ricorrere all’uso della forza militare ha scatenato un nuovo e drammatico conflitto nel cuore del continente europeo. L’invasione di uno Stato sovrano come l’Ucraina costituisce una gravissima violazione del diritto internazionale di cui Mosca è direttamente responsabile. È doveroso, dunque, condannare senza se e senza ma un’azione sconsiderata che, come dimostrano i raid di questi giorni su scuole e ospedali, sta avendo conseguenze drammatiche sulla popolazione civile. Pericolosi revisionismi storici e distinguo finirebbero soltanto per giustificare una guerra che, è importante ribadire, non riguarda soltanto un singolo territorio ma rischia di compromettere la stabilità e la sicurezza a livello internazionale.

La risposta dell’Occidente all’aggressione russa

La risposta dei Paesi occidentali in questo frangente è di natura duplice: da un lato le sanzioni economiche e finanziarie aumentano la pressione sulla Russia, dall’altro la fornitura di armi all’esercito ucraino sta mettendo in seria difficoltà un’avanzata che potrebbe trasformarsi in un conflitto casa per casa. Il rischio di un’escalation nucleare, tuttavia, non deve essere sottovalutato. Per tale ragione, la prospettiva di disporre una no-fly zone sopra l’Ucraina a opera della Nato appare irrealizzabile.

Il peso della diplomazia

Nonostante i numerosi tentativi non siano riusciti a far tacere il fragore delle armi, la diplomazia non ha ancora esaurito le sue carte. È compito dell’Europa mostrarsi unita e operare una mediazione nel formato Troika, con ex primi ministri di Francia, Germania e Italia, per evitare conseguenze catastrofiche, attivando subito il cessate il fuoco e corridoi umanitari effettivi sotto il controllo dell’Osce. A ogni modo, la linea della fermezza adottata finora, appare indispensabile sebbene dobbiamo essere consapevoli che ci troveremo a pagare un prezzo. La soluzione a questa crisi non sarà indolore considerata la nostra dipendenza dalle forniture energetiche russe.

Il ruolo dell’Italia nel contesto geopolitico

Nel libro dal titolo In prima fila ho delineato alcune priorità e linee di azione che potrebbero consentire all’Italia di ritagliarsi un proprio ruolo nello scenario internazionale dal punto di vista della geopolitica del XXI secolo. Penso, in particolare, alla creazione di un organo, già esistente negli Stati Uniti, come il Consiglio nazionale per la politica estera in grado di coordinare e mettere in campo iniziative concrete, volte a fronteggiare situazioni di crisi ed emergenze che minacciano di impattare sulla sicurezza del Paese. Il Consiglio nazionale, da incardinare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarebbe un ente di raccordo fra tutti i ministeri, in primo luogo gli Affari Esteri, capace di porre le basi per un’efficace tutela degli interessi nazionali e una maggiore autonomia strategica anche in campo energetico.

Il ruolo dell'Italia nello scenario di guerra. Scrive Castellaneta

L’invasione dell’Ucraina è una minaccia all’equilibrio internazionale e chiama in causa direttamente l’Europa. Le incognite e le possibili soluzioni di un conflitto che rischia di destabilizzare le relazioni fra potenze nucleari. Il commento dell’ambasciatore Giovanni Castellaneta

Squadre di soccorso in azione a Kiev bombardata dai russi. Il video

Kiev, 12 mar. (askanews) - Le squadre di soccorso di volontari e i pompieri sono entrati in azione nei sobborghi di Kiev dopo un bombardamento di artiglieria che ha provocato distruzioni e incendi. "Intorno alle 6,30 di stamattina sono cominciati i bombardamenti, con colpi di artiglieria. Qui vivono dei civili - ha dichiarato alla France Presse Volodymyr Boiko, volontario dell'esercito…

Il "Va' pensiero" dell'Opera di Odessa, che si esibsce in strada. Il video

  L'Opera di Odessa si esibisce in mezzo alla strada e chiede una "no-fly zone" sull'Ucraina. La città è uno degli obiettivi dell'invasione russa. Video realizzato da Pierre Alonso (@pierre_alonso)

Carburante a 2,30? Una truffa. Parola di Cingolani. Il video

  Roma, 12 mar. (askanews) - "Il mercato specula, ed è lo stesso motivo per cui ci troviamo la benzina a 2,20 e non so perché. Da un lato le accise servono a far funzionare lo Stato, dall'altro il nervosismo che raddoppia, quadruplica o quintuplica il prezzo fa solo arricchire pochi e credo che ciò vada attaccato per primo. Noi…

Da Versailles un'opportunità per l'Ue (e per la pace)

Dopo la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina, l’Europa non sarà la stessa. Ma tra diplomazia, difesa comune e Next Generation Eu, gli accadimenti di queste ultime settimane mostrano ancora una volta quanto sia importante per la Ue parlare in alcuni consessi ad una sola voce, comune per tutti gli Stati membri. E l’Italia può giocare un ruolo di primo piano. L’analisi di Mario Angiolillo

Gas e petrolio, quale embargo? Le ultime da fronte energetico

Ascesa e caduta del Quinto Servizio dell’Fsb

Di Andrei Soldatov e Irina Borogan

Con la guerra della Russia contro l’Ucraina arrivata alla terza settimana, Putin sta dando un giro di vite alla sua agenzia preferita – l’Fsb. I giornalisti Andrei Soldatov e Irina Borogan, specializzati nella ricerca sui servizi di sicurezza russi, raccontano che l’agenzia di intelligence estera dell’Fsb, il cosiddetto Quinto Servizio, è diventato l’obiettivo della repressione. I vertici sarebbero agli arresti domiciliari. Ecco come l’intelligence dell’Fsb in Ucraina è arrivata a questo punto

Valuta digitale e non solo. Biden ha fatto la sua mossa, tocca all’Ue

Di Fabio Bassan

Il presidente ha firmato un provvedimento sugli asset digitali. Spetta ora alle istituzioni europee decidere se e come prendere atto della volontà rinnovata dell’amministrazione Usa e definire ulteriormente esigenze e priorità. L’analisi di Fabio Bassan, professore di Diritto internazionale dell’Economia all’Università Roma Tre

O Kiev o morte, Putin punta tutto sulla capitale

Prendere la capitale ucraina è fondamentale per il successo tattico e narrativo della guerra di Putin. Mosca sta cercando riposizionamenti e rinforzi, mentre iniziano le purghe interne. L’avvertimento russo di oggi (“Colpiremo le forniture militari occidentali dirette in Ucraina”) fa capire che siamo arrivati a un punto di svolta

Il ritorno dei rifugiati in Europa. Storia e problemi (soprattutto italiani)

Il nostro sistema nazionale d’asilo ha mantenuto alcune fragilità che rischiano di rendere molto problematica l’accoglienza dei rifugiati ucraini. Mancano una governance nazionale e le giuste politiche d’integrazione. La macchina si ferma alla “prima accoglienza”. Il punto di Nadan Petrovic, Università La Sapienza di Roma

Energia, cosa fare davanti a una crisi annunciata

Adesso bisogna evitare l’approccio ideologico e impegnarsi subito tutti per attuare investimenti in ricerca, per un serio sviluppo industriale, per una prospettiva a lungo termine, per sgravi per l’utilizzo delle fonti pulite, per politiche attive del lavoro e soprattutto per la riqualificazione professionale dei lavoratori. L’intervento di Nora Garofalo, segretaria generale Femca-Cisl

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