Skip to main content

L’Austria ha già deciso, da febbraio obbligo vaccinale. La quarta ondata di Covid-19 sta allarmando l’Europa e si cominciano a vedere i nuovi provvedimenti, mentre in Italia, che ancora nei numeri regge l’impatto, come racconta Lorenzo Ruffino in un dettagliato articolo per Youtrend, si sta pensando alle mosse per intervenire prima che sia troppo tardi. Qualche numero: le terapie intensive (+9) e i ricoveri ordinari (+57), positività al 2%.

IL PARERE DI LOCATELLI
Intervistato da Skytg24 questa mattina Franco Locatelli, Coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, ha fatto trapelare cosa c’è sul tavolo del governo in queste ore. “È l’opzione estrema”, ha detto rispondendo alla domanda su un possibile obbligo vaccinale. “Si connota per massimo impatto squisitamente sanitario. Ha anche delle altre valenze che non possono essere sottovalutate e per questo è un’opzione estrema”. Ma non esclude che possa essere inserito per alcune categorie.

“Abbiamo somministrato la dose booster a 3,7 milioni di persone e negli ultimi giorni, c’è stata una chiara accelerazione”, ha aggiunto Locatelli, sottolineando come negli ultimi giorni la somministrazione della terza dose sia stata considerata come una delle misure più efficaci da mettere in atto. “I numeri attuali vanno valutati con tutta l’attenzione e la cautela del caso, ma preoccupazione oggettivamente no perché di fatto l’Italia mantiene una delle situazioni più favorevoli in tutta Europa. Dopo Spagna e Svezia abbiamo l’incidenza cumulativa migliore. È un momento in cui tutto il Paese è chiamato a fare la sua parte”, ha detto facendo appello a quella fetta di popolazione tra i 20 e i 59 anni, ben 3,7 milioni di persone che ancora non si è vaccinato.

REGIONI E GOVERNO AL LAVORO

Un altro Natale con chiusure e restrizioni da più parti si ritiene sia impensabile e soprattutto darebbe un colpo di grazia al Paese. Ma in vista delle feste, dove la circolazione delle persone ma anche dei virus da sempre è maggiore, cosa si può fare?

Per limitare la circolazione del Covid, le Regioni stanno pensando a un Super Green Pass che permetterebbe solo a guariti e vaccinati di andare in ristoranti, cinema, teatri, musei, stadi o a sciare, anche in zona gialla. Green pass come ora, anche con tampone, solo per lavoro e servizi essenziali.

Inoltre dal 22 novembre gli over 40 possono già prenotare la terza dose, a patto che siano passati sei mesi dalla seconda, ma su questo è anche al vaglio del Cts poterla avere anche dopo solo 5 mesi.

OBBLIGO VACCINALE, CHI È PRO E CHI CONTRO

Il primo a introdurre il tema obbligo vaccinale è stato Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, rilanciando l’allarme per l’economia in vista della stagione invernale. “Non possiamo permetterci di bloccarci, l’unica cosa che ci può mettere al sicuro è l’obbligo vaccinale, un percorso su cui dobbiamo avere il coraggio di fare una riflessione seria”, ha detto Bonomi.

Al vaglio l’obbligo, come dice Locatelli, solo su alcune categorie in caso: professionisti che assistono o sono in contatto con il pubblico, ad esempio forze dell’ordine, dipendenti della Pubblica amministrazione e insegnanti.
Ma questa possibilità divide la maggioranza. Forza Italia a favore, con Berlusconi che in queste ore ha fatto la terza dose, Italia Viva anche, mentre la Lega si dice contraria.

Il ministro Renato Brunetta oggi però ha ampliato ancora di più la discussione: “Continuare con scelte forti e responsabili. Il rischio è ritornare alla linea dei lockdown generalizzati e al cromatismo, con i relativi livelli di limitazioni”, ha affermato durante un convegno.” Il dibattito è: facciamo come in Germania, dove però le condizioni sono più drammatiche e problematiche, oppure continuiamo con la linea del green pass, magari rafforzandola? Io preferisco la seconda strada, che è quella che sta maturando nel governo. Senza drammatizzare, ma dobbiamo essere pronti. Possiamo premiare i vaccinati e lasciar subire i vincoli e le restrizioni previsti dal cromatismo a chi non è vaccinato. La grande maggioranza degli italiani è d’accordo con questa visione”.

Però le restrizioni solo per no vax ad oggi non vengono considerate dal governo, ha fatto sapere il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

I PROVVEDIMENTI 

In attesa di capire quali provvedimenti si prenderanno durante l’appuntamento dell’esecutivo della prossima settimana, sentito il parere del Cts, ecco cosa cambierà con molta probabilità.

La durata del green pass scenderebbe da 12 a 9 mesi. Sui tamponi invece si sta valutando la possibilità di ridurre quella degli antigenici da 48 a 24 ore e quella dei molecolari da 72 a 48 ore.

Chi spinge in Italia per obbligo vaccinale, super green pass e lockdown

Le terapie intensive +9 e i ricoveri ordinari +57, positività al 2%, la quarta ondata di Covid-19 sta allarmando l’Europa ed è alle porte del nostro Paese. Ecco tutti i provvedimenti sul tavolo del governo

Il napalm contro i no-vax. La nuova pièce (o è una replica?) di Vincenzo De Luca

De Luca è cresciuto con una visione ideologica della politica (con il suo Pci) per passare negli anni da amministratore a una visione pedagogica (quando ammoniva i “cafoni e imbecilli” che non rispettavano le regole del vivere civile). Ormai ha virato verso una drammaturgia pensata e declamata per alimentare il suo personaggio. Un ritratto di Domenico Giordano di Arcadia

Invasione russa dell’Ucraina? Secondo gli 007 Usa manca poco

Viaggio a Bruxelles per Haines, direttrice dell’intelligence americana, per avvertire gli alleati Nato che c’è poco tempo per impedire azioni militare del Cremlino. Washington in pressing per un accordo su un pacchetto di misure economiche e militari

Così nasce lo schema Ponzi. Il racconto di Bernardelli e Mazzotti

Scritto a quattro mani da Paolo Bernardelli e da Filippo Mazzotti, “Lo schema Ponzi. Romanzo di una truffa” (Piemme) è una storia attuale che non vuole dare risposte, ma aprire interrogativi sul lato oscuro dell’animo umano e sui “demoni” che ancora ci portiamo dietro: immigrazione, fake news, ricchezza, banche e finanza sconsiderata. Ecco come gli autori hanno raccontato il libro (già opzionato come serie tv da una casa di produzione) a Formiche.net durante un’intervista doppia

Siamo sicuri che questa festa di fine crisi sia giustificata?

Banca d’Italia non è certo covo di chi rema contro il premier. Eppure, a un recente convegno Fabrizio Balassone, capo del Servizio Struttura economica di Via Nazionale, ha lanciato più di un ragionevole alert circa una presunta “illusione finanziaria” che starebbe vivendo il Paese. La strada per non disperdere ripresa economica e Pnrr

Ecco chi e come si occupa dell’Italia nel Partito comunista cinese

Un rapporto Sinopsis/Gcrl Marco Pannella accende un faro sulle agenzie di influenza di Pechino e sulle loro operazioni nella politica parlamentare e locale del nostro Paese. Tutti i dettagli

I crediti netti con l'estero dell'Italia non vanno sottovalutati. Polillo spiega perché

Alla fine dello scorso anno la net international investment position dell’Italia ammontava a 39,9 miliardi, pari al 2,4 per cento del Pil. Solo 9 Paesi sui 27 europei possono vantare una posizione patrimoniale netta sull’estero. Secondo le stime della Bce, l’Italia occuperebbe il quarto posto, nell’Eurozona, subito dopo Germania, Olanda e Belgio

Twitter (e non solo) amplifica la destra. L’analisi dell’azienda

Twitter (e non solo) è un megafono per la destra. Lo dice l’azienda

Un gruppo di ricercatori interni ha rilevato che i contenuti di destra tendono ad essere più amplificati rispetto a quelli di sinistra. Continua il dibattito (anche istituzionale) sugli impatti degli algoritmi sulla società e su come regolamentarli

Sicurezza europea e Trattato del Quirinale. I piani di Macron secondo Morcos (Csis)

Pierre Morcos, esperto del Csis, legge gli sforzi francesi: per gli altri Stati significa aumentare i bilanci, investire in capacità critica e muoversi assieme. E guardando al Trattato del Quirinale dice: “Parigi apprezza in particolare la sua cooperazione industriale con Roma (nel settore marittimo) così come la sua crescente collaborazione militare (dal Mar Mediterraneo al Sahel, il Golfo di Guinea o lo stretto di Hormuz)”

Ue, attenti al ritorno del “modello Mubarak”. Sveglia Ecfr sui diritti umani

Un’analisi di James Lynch sottolinea come l’influenza europea nell’area Mena si sia indebolita rispetto a un tempo. “Ora è il momento di cambiare”. Ecco come

×

Iscriviti alla newsletter