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Le sanzioni sul gasdotto Nord Stream 2 “indeboliranno” la credibilità degli Stati Uniti e “alla fine danneggeranno l’unità transatlantica”. È il messaggio che il governo tedesco ha inviato in maniera informale, tramite un non-paper rivelato da Axios.com, al Congresso.

I primi destinatari della lettera datata 19 novembre sono gli eletti del Partito repubblicano, che stano spingendo per nuove sanzioni come emendamento al budget della Difesa. A luglio il presidente Joe Biden e la cancelliera Angela Merkel avevano raggiunto un accordo in cui la Germania ha accettato di agire, anche a livello di Unione europea, nel caso in cui la Russia “usasse l’energia come arma” contro l’Ucraina e l’Europa.

Ma, come sottolinea anche Axios.com, secondo diversi esperti ciò sta già accadendo, dato che la Russia ha alimentato la crisi energetica dell’Europa e ha suggerito che l’impennata dei prezzi del gas potrebbe essere alleviata accelerando la certificazione del Nord Stream 2. Lo temono anche alcuni alti funzionari dell’amministrazione Biden, come l’inviato per l’energia Amos Hochstein, che ha già detto che la Russia “si sta avvicinando” all’utilizzo dell’energia come arma contro l’Europa.

Al centro delle preoccupazioni dei repubblicani c’è l’Ucraina. E non soltanto perché Kiev vede il Nord Stream 2 come una minaccia esistenziale alla sua sicurezza, visto che il gasdotto aggirerebbe l’infrastruttura di transito ucraina e consegnerebbe il gas russo direttamente alla Germania, eliminando uno degli ultimi deterrenti che l’Ucraina ha contro un’invasione russa. Ma anche perché in questo momento ci sono circa 100.000 soldati russi ammassati al confine ucraino.

Nel documento confidenziale il governo tedesco delinea i passi che la Germania prenderebbe a livello nazionale nel caso in cui Mosca usasse il gasdotto come arma geopolitica: “forti messaggi pubblici” per condannare il comportamento della Russia, considerare la sospensione di futuri incontri politici, revisione di “possibili” restrizioni sui futuri progetti russi di combustibili fossili (Nord Stream 2 non incluso). A livello di Unione europea, la Germania sta “partecipando attivamente al processo per identificare le opzioni per ulteriori misure restrittive”, si legge nel documento che però non presenta ulteriori dettagli.

Il Nord Stream 2 attualmente non presenta “alcuna minaccia per l’Ucraina”, sostiene Berlino, “fintanto che il transito di gas ragionevole è garantito”. Le sanzioni? Sarebbero “una vittoria per [Vladimir] Putin”, perché dividerebbe gli alleati occidentali.

Un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto a Axios.com che l’Ucraina è “scioccata, rattristata e confusa” dagli sforzi della Germania per salvare il “più pericoloso progetto geopolitico” della Russia.

Il dipartimento di Stato spiega così la linea Biden: preservare le relazioni con la Germania e difendere gli interessi dell’Ucraina, “stiamo facendo entrambe le cose nel modo più efficace possibile”.

La palla passa ora al nuovo governo tedesco guidato da Olaf Scholz, a capo della coalizione semaforo con socialisti, liberali e verdi. In un editoriale pubblicato anche dal Corriere della Sera, Wolfgang Münchau guarda al futuro cancelliere (che “appartiene inoltre a quella classe politica tedesca che appoggia il Nord Stream 2, una catastrofe geopolitica di medie dimensioni per l’intera Europa”, scrive) e si chiede: “Ma sarà davvero in grado di prendere di petto Vladimir Putin, quando quest’ultimo minaccerà di tagliare i rifornimenti di gas alla Germania? Troverà la risolutezza di dire al leader russo che il futuro del gasdotto Nord Stream 2 è ormai affidato a regolatori indipendenti, ovvero alla Commissione europea, e addirittura, forse, alla corte di giustizia europea?”.

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