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È 100% made in Italy ma parla 15 lingue. È attiva in 20 Paesi al mondo e si è messa in testa di democratizzare la cosmetica. Missione compiuta? Lo dicono i numeri di SkinLabo, la smart beauty company torinese guidata da Angelo Muratore che si sta facendo notare nel panorama internazionale del beauty brand online. Ecco come.

Che cos’è SkinLabo

Fondata a Torino alla fine del 2016 da Muratore e da un gruppo di imprenditori e venture capitalist attivi da anni nel settore della cosmetica e dell’e-commerce, SkinLabo offre a chiunque lo desideri prodotti di skin care e make-up nella modalità direct to consumer online. SkinLabo vende attraverso i suoi siti prodotti non reperibili attraverso terzi, nella fattispecie profumerie online o farmacie, direttamente al cliente finale. Coniuga qualità, prezzi competitivi garantiti dall’assenza di intermediari, semplicità di scelta e velocità di spedizione. Un brand nativo digitale dunque, il cui motore sono le donne, e che nasce da un’esigenza di mercato, quella di avere un’alta qualità ad un prezzo accessibile, ma soprattutto quella di offrire, grazie al loro prezioso supporto multilingue, un servizio di consulenza di bellezza online o al telefono.

I numeri

Disintermediazione digitale e democratizzazione della cosmetica sono alla base degli ampi margini di crescita che in soli tre anni lo hanno reso primo digital brand italiano della cosmetica e leader in Europa.
Ad oggi SkinLabo conta circa 1.2 milioni di clienti attivi in 20 Paesi ed ha una crescita mensile di 100 mila nuovi clienti. Le vendite nel 2021 hanno superato i 17 milioni di euro mentre per il 2026 si prevede una crescita a 5 milioni di clienti e un fatturato di oltre 100 milioni.
I numeri di gennaio accrescono la sua forza in tutti i mercati dove opera: 110 mila nuovi clienti, 160 mila ordini, per un totale di 320mila prodotti spediti. Da dicembre 2021 inoltre SkinLabo è sbarcata anche negli Stati Uniti dove inizia a fare rumore con 10 mila clienti in due mesi.

I tre pilastri

L’elevato tasso di fidelizzazione del cliente attestato dai 40 mila clienti di ritorno al mese, è basato principalmente su tre pilastri. Qualità del prodotto innanzitutto, delle formulazioni, degli ingredienti e dei principi attivi. A cui si coniuga la varietà di prodotti: una gamma ricca di 63 referenze dallo skin care al make-up fino all’hair care al quale a brevissimo si affiancheranno i beauty supplement, gli integratori di bellezza, e il personal care. Infine, la possibilità di ricevere consigli per scegliere i prodotti più adatti alle proprie esigenze. Digitali, ma reali, si legge infatti sul sito con riferimento al servizio personalizzato di consulenza di bellezza sempre attivo, in chat e al telefono, operato da 35 beauty consultant e customer care manager.

La strategia (vincente)

“Provare per credere” è stata la mossa che ha portato l’azienda ad abbattere la barriera della diffidenza tipica di ogni persona che viene avvicinata da un nuovo brand, per di più disintermediato come in questo caso. Per riconoscere e apprezzare la qualità dei prodotti la strategia messa in atto è stata quella di offrire la possibilità di provare il prodotto nella sua dimensione reale, non in samples (campioncini) al solo costo della spedizione.

Gli investimenti

L’azienda, che è già stata valutata più di 100 milioni di euro, dalla fine del 2016 ad oggi ha raccolto investimenti per 23 milioni di euro. Ad arricchire il suo percorso di crescita a gennaio scorso è arrivato il sostegno di Banca Generali. Il fondo 8a+ Real Innovation – gestito da 8a+ Investimenti Sgr con l’advisory di Banca Generali – ha partecipato infatti all’aumento di capitale della società per un valore di 6 milioni di euro.

Da Torino a New York. Perché i cosmetici di SkinLabo fanno il giro del mondo

Parole d’ordine? Disintermediazione digitale e democratizzazione della cosmetica. In una sola, SkinLabo, l’azienda italiana che in soli tre anni ha scalato il mercato. Storia, numeri e strategia

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