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“Il futuro della Difesa europea e della sicurezza collettiva per l’Italia passa per forme di collaborazione multilaterali”. Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, a margine della sua visita di oggi all’Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti (Occar), a Bonn, in Germania. Tra le righe la volontà di ribadire l’esigenza di elevare l’ambizione del Vecchio continente, passando per forme già esistenti (o nuove) che abbiano forma inclusiva e permettano di mantenere saldo il perimetro euro-atlantico. “L’Occar è un importante strumento a disposizione dell’Italia e dei principali partener europei in grado di coniugare una comune volontà politica con l’efficace attuazione di programmi ed investimenti per il rafforzamento delle capacità militari, tecnologiche ed industriali”, ha continuato il ministro.

L’OCCAR

Lanciata nel 1996 da Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna come fase intermedia nella creazione di una vera agenzia per gli armamenti europea, l’organizzazione internazionale è stata formalmente istituita dai sei attuali Paesi membri, i fondatori più Spagna e Belgio, ed è aperta, a determinate condizioni, anche ad altri Stati. “L’Occar – ha proseguito il ministro – si è affermata, nella sua ormai ventennale attività, come eccellenza europea per il procurement militare nel contesto cooperativo multinazionale, recependo fin dall’inizio della politica di difesa e sicurezza comune europea i concetti che ancora oggi ne sono alla base, relativamente all’integrazione delle capacità militari e al rafforzamento di una comune base industriale e tecnologica”,

IL DIBATTITO EUROPEO

La visita del ministro si inserisce nelle dinamiche intorno al dibattito relativo alla Difesa comune europea. Il tema è da tempo al centro dell’attenzione in tutto il continente, affrontato sia alla due-giorni della ministeriale Difesa della Nato, sia al parallelo incontro di ministri della Difesa dell’Unione europea organizzato dalla presidenza di turno del Consiglio, slovena. Con la definizione dello Strategic Compass, la bussola strategica con cui l’Unione europea vuole dotarsi di obiettivi e interessi comuni, l’Europa ha dimostrato di voler alzare il livello della propria ambizione nel campo della sicurezza internazionale. Le posizioni tuttavia non sono unanimi, con la Francia di Emmanuel Macron pronta a spingere verso una “autonomia” più decisa e le frenate tedesche del ministro Annegret Kramp-Karrenbauer che intervenendo sul caso della difesa dell’aeroporto di Kabul ha affermato che: “senza le capacità degli americani, noi, come europei, non saremmo stati in grado di farlo”.

LA LINEA ITALIANA

In questo scenario, il ministro Guerini ha sempre mantenuto una linea mediana, con un forte sostegno alle capacità difensive continentali, pur mantenute all’interno di un quadro che tenga conto degli indissolubili legami transatlantici. Una doppia colonna, con una difesa continentali che non si traduca come affiancamento dalla Nato, ma come l’opportunità per rafforzare le capacità europee come fornitore credibile di sicurezza internazionale.

IL VERTICE MILITARE

Significativo in questo ambito anche i due giorni di incontri che si aprono oggi tra il Comitato militare dell’Unione europea (Eumc), i capi di Stato maggiore della Difesa dei Paesi membri e il Comitato militare della Nato. Il vertice, presieduto dal generale Claudio Graziano, presidente dell’Eumc, è l’occasione per affrontare il tema della cooperazione di Difesa tra Ue e Nato anche dal punto di vista tecnico-militare. Tra i temi sul tavolo ci sono le discussioni sullo Strategic Compass, la revisione degli Eu Battlegroup, le iniziative della Politica comune di sicurezza e difesa (Csdp) e il futuro delle missioni e operazioni militari dell’Unione europea.

Il rilancio della Difesa europea secondo Guerini

Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, si è recato oggi alla sede tedesca di Occar, l’organizzazione europea per la collaborazione in materia di armamenti. La visita si inserisce nel quadro delle iniziative europee di Difesa comune, tema al centro delle recenti ministeriali di Nato e Ue, tra autonomia e legame transatlantico

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