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Ancora mistero sulla sindrome dell’Avana che sta colpendo funzionari del governo americano in tutto il mondo.

Dopo l’episodio di Berlino, dove due funzionari americani hanno presentato alcuni sintomi della sindrome, i sospetti di nuovi attacchi si spostano sullo staff del vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. Il volo di Harris da Singapore verso Hanoi ha subito un ritardo di tre ore dopo la segnalazione di un “incidente sanitario anomalo”. Rappresentanti diplomatici degli Stati Uniti hanno spiegato che “il viaggio è stato ritardato perché l’ufficio del vicepresidente è stato messo al corrente di un rapporto su un recente possibile ‘incidente sanitario anomalo’ riscontrato ad Hanoi”.

Questa espressione è stata usata più volte dal governo americano per riferirsi alla cosiddetta “sindrome dell’Avana”, che ha colpito centinaia di funzionari statunitensi negli ultimi anni in diversi Paesi. I primi casi del misterioso malessere risalgono al 2016, quando diplomatici americani e canadesi all’Avana, capitale di Cuba, hanno presentato sintomi come vertigini, nausea, emicrania e vuoti di memoria (qui l’approfondimento di Formiche.net su cosa si tratta e i sospetti su possibili attacchi da paesi nemici).

Rachael Chen, portavoce dell’ambasciata americana ad Hanoi, ha chiarito che “dopo una curata valutazione, si è presa la decisione di proseguire con il viaggio” del vicepresidente in Asia. Secondo l’emittente Cnn, finalmente Harris e il suo staff sono partiti dalla base aerea di Paya Lebar in Singapore verso le 19:30 ora locale, dopo un ritardo di più di tre ore. Il principale portavoce di Harris, Symone Sanders, ha chiarito che la situazione non coinvolge direttamente il vicepresidente.

Ritardi al volo di Kamala Harris. Nuovi casi di sindrome dell’Avana?

Il programma di volo della vicepresidente Usa ha subito un ritardo di più di tre ore a causa di un “incidente sanitario anomalo”, espressione usata da Washington per i casi del misterioso malessere che colpisce da anni funzionari americani in tutto il mondo

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