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Sull’economia dell’ex Urss si sono dette tante cose negli ultimi anni. Per il Cremlino va tutto bene, la guerra scatenata contro l’Ucraina ha impattato solo in parte sull’economia di Mosca. Per altri, molti altri, la storia è diversa: inflazione, debito, Pil, risparmio, le cose in Russia non vanno. Il problema, però, è forse un altro. In salute o meno, la verità del Cremlino venduta al mondo è finta. E questo per un motivo molto semplice: Mosca trucca le proprie statistiche.

Un report del Carnegie, inchioda la Russia e i suoi giochi di prestigio. “Le accuse di falsificare le cifre hanno perseguitato il governo russo negli ultimi anni. Ma è vero che i ricercatori hanno reali ragioni per mettere in dubbio l’autenticità delle statistiche: una quantità crescente di dati manipolati viene da tempo pubblicata per compiacere il Cremlino. E dunque, queste statistiche richiedono un’interpretazione più attenta”, si legge nel documento. “I dati ufficiali diffusi dalle autorità russe contengono chiaramente varie forme di manipolazione. Si pensi alla serie di decreti presidenziali emessi nel maggio 2012, che hanno gravemente distorto i dati sulla mortalità in Russia”.

E lo stesso è valso per la pandemia. “Le statistiche sul coronavirus sono altrettanto sbilanciate a causa delle carenze nei sistemi di raccolta dei dati regionali. Nonostante le modeste cifre ufficiali, la Russia è stata uno dei leader mondiali per eccesso di mortalità. Durante quel periodo, le autorità hanno condotto un censimento talmente discutibile che la maggior parte degli esperti diffida dei suoi risultati”.

Sul versante dell’economia, “ci sono problemi simili in qualsiasi settore delle statistiche ufficiali. Gli economisti sostengono, per esempio, che il basso tasso di povertà della Russia ha più a che fare con una nuova metodologia di calcolo che con un reale aumento degli standard di vita. E gli ambientalisti sostengono che i dati sull’inquinamento atmosferico in Russia non possono essere presi sul serio perché si basano sulle dichiarazioni delle imprese, evidentemente manipolate”. Conclusione: “La continua crescita del Pil russo può sembrare paradossale di fronte alle numerose e dure sanzioni occidentali. Si è quindi tentati, a buon vedere, di considerare questo paradosso statistico come il risultato di una deliberata falsificazione da parte delle autorità russe”. Tanto vale farsi qualche domanda.

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