Skip to main content

L’Unione europea non può ignorare che nei Balcani ci sono Paesi che agiscono per conto di Mosca. Un’accusa grave e precisa quella lanciata oggi da Donika Gervalla Schwarz, ministra degli Esteri del Kosovo, in un’audizione presso la commissione Affari esteri e difesa del Senato. L’occasione è stata utile, per il Paese impegnato nella complicata convivenza con la Serbia, per ribadire dinanzi al Parlamento italiano che la regione fa parte dell’Europa e che l’integrazione è “processo normale”, confermando quindi la bontà della cosiddetta piattaforma balcanica di Roma.

Casa comune europea

“È urgente che l’Unione europea sviluppi una nuova visione nei confronti di questa regione e metta l’allargamento ai Balcani occidentali tra le sue priorità. Noi non possiamo permettere che questo quadrante strategico per il nostro Continente resti ancora a lungo fuori dalla Casa comune europea”, aveva detto Giorgia Meloni in occasione della conferenza “L’Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione”. Era il 25 gennaio di un anno fa e quegli spunti sono stati ripresi dalla ministra Schwarz che in Senato ha chiesto all’Ue di inviare i messaggi giusti contro influenza russa nella regione.

Il ragionamento sviluppato dalla ministra kosovara è che tra Kosovo e Russia non c’è cooperazione, ma esiste un Paese come la Serbia “che si comporta come uno Stato molto collegato alla Russia, agisce per sua procura, non applica le sanzioni e in Ue non si può ignorare questo aspetto”. Per cui invita Bruxelles ad una mossa precisa.

Kosovo vs Serbia

Le problematiche nel Paese sono tuttora all’attenzione del governo di Pristina, ma il nodo secondo Schwarz è l’influenza che il presidente serbo Aleksandar Vucic esercita su questi comuni. “Vucic è stato ministro della Propaganda di Milosevic, è stato il successore del cosiddetto Partito socialista dopo che Milosevic è stato portato all’Aia, è la vecchia Serbia, non la nuova, è la Serbia degli anni ’90, e l’attuale dialogo è un deja-vu degli anni ’90”.

Per cui rivendica che l’integrazione dei Balcani occidentali nell’Ue è un “processo normale” perché la regione fa parte dell’Europa. L’audizione in Senato segue il vertice di 24 ore promosso dal ministro egli esteri Antonio Tajani con i ministri dei Balcani occidentali e gli amici della regione. Comun denominatore l’integrazione dei Balcani occidentali nell’Ue definita un elemento normale, “perché facciamo parte dell’Europa”.

Di incontro positivo ha parlato il presidente della Commissione per le Politiche dell’Ue del Senato Giulio Terzi di Sant’Agata, secondo cui è stata l’occasione per far emergere i progressi compiuti nella collaborazione in materia di sicurezza ed è stato ribadito l’impegno in tutti i Balcani per la comune affermazione dello Stato di diritto e della libertà e della stabilità “in cui l’Italia, assieme all’Ue, con il governo Meloni è impegnato quotidianamente”. Ha inoltre evidenziato come il sostegno italiano al Kosovo è convinto vista la chiara volontà di Pristina di collocarsi nel quadrante europeo ed euro-atlantico.

Kfor

A dimostrazione del sempre maggiore impegno da parte della Nato, ecco la decisione tedesca di rafforzare il contingente in Kosovo: Berlino invierà altri 160 militari in Kfor, che si sommano ai 90 effettivi inquadrati nella Forza della Nato. La decisione del ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, arriva durante la sua visita a Pristina. La compagnia inviata sostituirà le truppe austriache che si ritireranno da Kfor. Ma non si tratta di una mossa isolata tedesca, bensì rientra in una più ampia strategia per evitare che le tensioni con la Serbia possano sfociare in altri episodi di violenza, per questa ragione secondo Pistorius occorre inviare segnali chiari a Mosca.

Italia-Repubblica Ceca

Non solo Kosovo, l’azione di dialogo del governo italiano verso il Paesi della cintura orientale dell’Ue ha toccato oggi anche la Repubblica Ceca, con il vertice tra il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli con il collega ceco Marian, a margine della riunione ministeriale del gruppo Amici dei Balcani Occidentali. Un’opportunità di cementare le relazioni bilaterali su tematiche strategiche, come l’intensificazione del proficuo coordinamento tra Roma e Praga sul sostegno all’Ucraina, la situazione in Caucaso e nel Sahel, la posizione comune sull’importanza del dialogo con le transizioni in Mali, Burkina Faso e Niger.

Pristina chiama Roma, perché la piattaforma balcanica è una priorità

L’appello lanciato dalla ministra degli Esteri del Kosovo, Donika Gervalla Schwarz, in un’audizione presso la commissione Affari esteri e difesa del Senato, spinge l’Occidente ad accelerare verso una strategia più decisa. Passaggio più volte ribadito da Giorgia Meloni: “Non possiamo permettere che questo quadrante strategico resti ancora a lungo fuori dalla Casa comune europea”

Il nuovo link tra Pechino e Mosca si chiama IA. Ecco perché

A Pechino si è svolto un incontro tra funzionari russi e cinesi volto ad approfondire la collaborazione tra Mosca e Pechino in numerosi settori, tra cui troneggia quello dell’IA. Anche se ci sono delle discrepanze

L’India compie un passo importante verso l’indipendenza tecnologica. Cosa cambia

Nuova Delhi lancia un progetto per costruire, in autonomia, processori basati su standard aperti per liberarsi dai vincoli della tecnologia occidentale. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law, Università di Chieti-Pescara

Scegliere la divisa è mettersi al servizio degli altri. Parla Domenico Giani

“La sicurezza si fa con prevenzione e con scambio di informazioni ma anche e soprattutto con un personale motivato, che si sente parte fondamentale”, dice il presidente di Eni Foundation e della Confederazione delle Misericordie, già al comando della Gendarmeria Vaticana sotto tre Papi, intervenuto alla Scuola Navale Francesco Morosini di Venezia

Food safety e non solo. I progetti del Piano Mattei in Kenya

L’avvio del primo impianto per la decontaminazione del mais dalle aflatossine ha due obiettivi: offrire un sensibile miglioramento alla sicurezza alimentare e testimoniare come la tecnologia italiana possa rappresentare un valore aggiunto in un’area da 300 milioni di cittadini

Big data, Intelligenza Artificiale e mobilità del futuro. Nasce il laboratorio targato Fs

Presso la stazione di Santa Maria Novella a Firenze il nuovo spazio che utilizza i Big data e l’Intelligenza Artificiale per analizzare la mobilità in chiave sostenibile e sicura

Intesa Sanpaolo brucia le tappe e centra i target con un anno di anticipo

​L’istituto guidato da Carlo Messina si lascia alle spalle il miglior esercizio di sempre, raggiungendo con un anno di anticipo sulla tabella di marcia gli obiettivi fissati per il 2025. Agli azionisti cedole per 5,4 miliardi e il titolo strappa in Borsa

Gli Houthi sfruttano il caos. Pronti alla pace con Riad

Gli Houthi annunciano di volere la pace con l’Arabia Saudita. Il gruppo che controlla il nord dello Yemen, dopo aver dimostrato forza militare anche nell’Indo Mediterraneo, ora vuole incassare qualche risultato dai negoziati sulla guerra civile

Buone notizie per Kyiv. Il pacchetto di aiuti verso lo sblocco al Senato Usa

Mentre negli Usa il pacchetto di aiuti per l’Ucraina sembra fare passi avanti (anche se gli ostacoli non mancano), l’Europa alza il tiro. Intanto, la cooperazione militare tra Cina e Russia si fa più stretta

IA, lezioni israeliane per il G7 italiano. Scrive Mayer

L’Università di Tel Aviv ha organizzato un evento sul futuro dell’intelligenza artificiale. Big data e utilizzo come “co-pilot” sono le due direzioni di marcia che possono ispirare Roma e rilanciare il dialogo bilaterale in materia cyber

×

Iscriviti alla newsletter