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L’Italia ha raggiunto i 3 mila miliardi di debito pubblico. Ma non è stata una sorpresa: dopo gli anni della pandemia farciti di bonus, sussidi e altre forme di sostegno, legittime al momento, il deficit si è gonfiato un poco alla volta, alimentando il debito. Ma ecco il rovescio della medaglia. Se è vero, come raccontato da Formiche.net, che il 2024 si è concluso all’insegna della fiducia e del buon umore dei mercati, tale mood sembra continuare anche in questo primo scampolo di 2025.

Come a dire, il debito sarà anche oltre la soglia dei 3 mila miliardi, ma a giudicare dall’esito delle due aste Btp, il titolo benchmark per il debito italiano, sembra proprio che lo Stivale continui a suscitare una certa fiducia negli investitori (lo spread Btp/Bund è ormai saldamente sotto i 120 punti base). Che, giova ricordarlo, ogni anno prestano fino a 400 miliardi al Paese, contribuendo al finanziamento della spesa pubblica. Basta guardare alla domanda relativa ai collocamenti supplementari di titoli di Stato, riservati agli operatori specialisti, svolti nella giornata del 14 gennaio 2025.

Per quanto riguarda il Btp 2,70% 3 anni, il Tesoro ha assegnato 550 milioni di euro, ovvero l’importo massimo, a fronte di una domanda per 1,2 miliardi. Ancora, sul versante del Btp a 7 anni, Via XX Settembre ha assegnato 600 milioni di euro, ancora una volta l’importo massimo, a fronte di una domanda per oltre un miliardo. La conclusione è facile: i mercati si fidano sempre più dell’Italia. Va detto che anche l’Europa ci ha messo del suo. Nel tradizionale giro di pagelle sulle manovre dei Paesi membri, la finanziaria italiana ha incassato una sonora promozione, a dispetto di Paesi una volta ben più virtuosi, come la Francia, il cui bilancio è stato bocciato. E lo stesso è accaduto per i Paesi frugali.

E persino alla Bce si sono accorti di come le finanze italiane, nonostante il debito di 3 mila miliardi, siano più credibili di quanto si creda. Nell’ultimo Bollettino, Francoforte ha infatti candidamente ammesso di come lo spread tra titoli italiani e tedeschi si sia ridotto molto più di quanto non sia avvenuto per quelli, per esempio, francesi. A questo punto sarebbe quasi pacifico aspettarsi una revisione del rating, alla prossima tornata di giudizi. Lo scorso novembre Moody’s ha confermato il rating per l’Italia a Baa3 con outlook stabile. Ma in futuro ci potrebbero essere sorprese.

In tutto questo, si inseriscono le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rilasciate ai microfoni di Cnbc. “Siamo assolutamente consapevoli dei numeri record sul debito pubblico tanto è vero che questo governo ha cambiato approccio con pieno plauso sia delle autorità europee sia dei mercati finanziari”, ha chiarito il responsabile del Tesoro. C’è un percorso di rientro dal debito, del rapporto debito/Pil del piano strutturale approvato dall’Unione Europea, e noi andiamo avanti in questa direzione: addirittura i risultati sono migliori delle previsioni. Quello che deve fare il governo lo sta facendo. Probabilmente bisognava farlo qualche tempo fa, prima di creare questa montagna di debito”. Il messaggio è chiaro: il governo sa bene che il debito presto o tardi andrà ridotto. Ma quanto fatto fin qui, comunque, piace all’Europa e ai mercati.

Il debito italiano è sempre più pesante. Ma ai mercati non sembra dispiacere

Le ultime aste di Btp rivelano una fiducia crescente nelle finanze italiane, nonostante lo sfondamento della soglia dei 3 mila miliardi. “Siamo assolutamente consapevoli dei numeri record sul debito pubblico tanto è vero che questo governo ha cambiato approccio con pieno plauso sia delle autorità europee sia dei mercati finanziari”, ha detto il ministro Giorgetti

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