Skip to main content

Il 7 giugno, a poche ore dal referendum, si svolgeranno manifestazioni per Gaza, rivolte contro Israele, ma non contro il terrorismo di Hamas.

È difficile non intravedere in queste iniziative un pericoloso piano inclinato che, in un momento di grande delicatezza economica, geopolitica e sociale, rischia di compromettere ulteriormente la stabilità del Paese.

L’Italia appare divisa, ancorata a scontri legati al passato, incapace di mettere a fuoco le prospettive future.

Questa tendenza trova radici anche nei partiti, che non riescono a costruire intese neppure sui principali assi degli interessi nazionali.

La democrazia sembra assumere una forma più tribale che liberale, dove ogni confronto si trasforma in scontro, anche a costo di distorcere la vita parlamentare, minare il rispetto per la Costituzione e sacrificare la normale dialettica politica.

Fedeltà non più al popolo italiano, ma soltanto ai propri tifosi. Il referendum diventa così la proiezione di questa visione conflittuale.

Su questo terreno accidentato si muove la Cgil, che promuove la consultazione referendaria in nome dei partiti di riferimento, al costo della disunità con altri sindacati e indebolendo la propria funzione contrattuale.

È la logica della “tribù” che impone questa scelta: i diritti e i doveri di lavoratori e imprese non vengono regolati attraverso la contrattazione collettiva, ma trasformati in strumenti di scontro politico.

Questa distorsione non solo compromette il ruolo delle parti sociali, ma indebolisce il Parlamento, che perde centralità persino su questioni di media rilevanza, smarrendo il suo ruolo di ascolto e sostegno della vita sociale ed economica.

I maggiori addebiti a questa iniziativa improvvida sono due: i quesiti referendari risultano inadeguati per problemi che solo la contrattazione collettiva e il confronto sociale possono realmente risolvere; inoltre, lo strumento referendario viene abusato, snaturando la sua funzione originaria, pensata dai Costituenti per chiamare il popolo a decidere sulle grandi questioni istituzionali ed etiche, e non su temi di contrattazione sociale.

È dunque necessario avviare un dibattito serio, che analizzi con attenzione i danni derivanti da queste scelte politiche e istituzionali tanto disinvolte.

Una riflessione che, però, non può prescindere da un severo rifiuto di questa deriva, possibile attraverso lo strumento di deterrenza che la Costituzione offre: il quorum.

Introdotto dai Costituenti proprio per evitare degenerazioni e impedire che le furbe semplificazioni possano bypassare il Parlamento e la dinamica dei rapporti sociali, il quorum salvaguarda la sussidiarietà e garantisce alle parti sociali la responsabilità di costruire, in autonomia, patti e contratti che fortificano la Repubblica.

Da Gaza al referendum, quando a rischio è la stabilità del Paese. Il commento di Bonanni

Il 7 giugno si svolgeranno manifestazioni per Gaza, rivolte contro Israele, ma non contro il terrorismo di Hamas. L’Italia appare divisa, ancorata a scontri legati al passato, incapace di mettere a fuoco le prospettive future. Il referendum diventa così la proiezione di questa visione conflittuale. La riflessione di Raffaele Bonanni

Il mondo invecchia, ma i sistemi sanitari non lo sanno. L’urgenza di una strategia vaccinale

Per la prima volta nella storia, gli over 65 superano i bambini sotto i cinque anni. Ma molti sistemi sanitari sono ancora impreparati a proteggerli con la prevenzione vaccinale

Trump e Musk si indeboliscono e la sinistra globalista gongola

L’incontro tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron ha mostrato toni cordiali: forse indica un possibile ricalcolo delle strategie da parte della premier italiana. Con Trump in difficoltà e Musk sempre più imprevedibile, le dinamiche politiche internazionali potrebbero subire aggiustamenti non banali. Il commento di Roberto Arditti

Trump e Xi Jinping ravvivano il dialogo Usa e Cina

Donald Trump e Xi Jinping hanno concordato una nuova tornata di negoziati commerciali per ridurre le tensioni tra Stati Uniti e Cina. Al centro del dialogo vi sono le terre rare e l’attuazione dell’accordo siglato a Ginevra. Entrambi i leader si sono scambiati inviti ufficiali, puntando a rafforzare il canale bilaterale

Trump l’imperatore. Il confronto tra Pagliara e Massolo

Un libro che non si limita a raccontare la figura del presidente Usa, ma che ne analizza il significato storico e geopolitico. L’Imperatore di Claudio Pagliara, edito da Piemme, è stato al centro di un incontro denso di riflessioni e analisi con l’ambasciatore Giampiero Massolo. Un’occasione non solo per discutere del libro, ma per offrire una chiave di lettura più profonda e articolata del fenomeno Trump

Vi spiego il ruolo geopolitico dell’IOMed a trazione cinese. L'analisi di Monti

La Cina promuove la nascita di un’organizzazione internazionale per la risoluzione delle dispute fra Stati che opera in parallelo alle (non del tutto) equivalenti strutture occidentali, spostando a Est il luogo per risolvere i conflitti. L’analisi di Andrea Monti, docente di cybersecurity, privacy e identità digitale nell’università di Roma-Sapienza

Paesi Bassi nel mirino della Cina. Allarme spionaggio sui semiconduttori

Il ministro della Difesa olandese Ruben Brekelmans ha denunciato un’intensificazione dello spionaggio cinese nei Paesi Bassi, con un focus particolare sul settore dei semiconduttori. Le sue parole arrivano dopo un rapporto dell’intelligence militare che accusa Pechino di voler acquisire tecnologia avanzata con metodi leciti e illeciti per potenziare le proprie forze armate. La Cina ha respinto le accuse, parlando di “tentativi di diffamazione”

Mosca prepara la vendetta (e sfrutta l'opportunità) dopo l'attacco alle basi aeree

L’attacco ucraino contro le basi aeree russe ha inferto un duro colpo a Mosca. Mentre Kyiv rivendica l’efficacia della sua strategia di pressione, il Cremlino promette ritorsioni “come e quando lo riterremo opportuno”. Intanto, un accordo diplomatico sembra sempre più lontano

Dalla manifattura alla diplomazia, a Brescia il baricentro dei rapporti Italia-India

Di Emanuele Rossi e Gianluca Zapponini

In Lombardia il Forum imprenditoriale chiamato a cementare i rapporti tra lo Stivale e la terza economia del mondo. Per l’Italia è stato Antonio Tajani a guidare i lavori. Difesa, aerospazio e ricerca i principali anelli di congiunzione

Maxar sbarca in Europa. Ecco perché l'accordo con Saab è importante

L’accordo tra Maxar e Saab si inserisce nel quadro del rafforzamento della difesa europea, stimolato dalla necessità di maggiore autonomia tecnologica. La partnership transatlantica prevede l’integrazione di tecnologie geospaziali avanzate e droni autonomi capaci di operare senza l’utilizzo di sistemi Gps, rafforzando ulteriormente le capacità multi-dominio e la sovranità strategica dell’Europa. La collaborazione però solleva interrogativi sul coinvolgimento di aziende extra-Ue nei programmi e nel mercato della difesa dell’Europa

×

Iscriviti alla newsletter