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Le nuove generazioni delle Federazione Russa cresceranno imparando ad utilizzare i droni. Nel 2024 in Russia è stato pubblicato il suo primo manuale scolastico ufficiale sull’impiego dei droni, destinato agli studenti della scuola secondaria inferiore. Il libro, intitolato “Unmanned Aerial Vehicles: 8th and 9th Grades”, è stato sviluppato dall’azienda produttrice di droni Geoscan, la quale ha recentemente attirato l’attenzione dei media per i suoi legami con Katerina Tikhonova, figlia minore del presidente Vladimir Putin. Nel novembre 2023, infatti, un fondo per lo sviluppo intellettuale diretto da Tikhonova ha acquisito il 10% delle quote della compagnia, che è attualmente sottoposta alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti.

Secondo quanto riporta il Moscow Times, Geoscan afferma che il volume da lei pubblicato sia l’unico manuale scolastico russo sui sistemi unmanned che abbia superato la valutazione ufficiale dello Stato. Il volume è stato inserito nel curriculum educativo nazionale e sarà adottato nella sezione di robotica dei corsi di Tecnologia. Il responsabile dei progetti educativi di Geoscan, Mikhail Lutsky, ha sottolineato come il contenuto del libro derivi da 14 anni di esperienza nel settore e otto anni nel campo della robotica educativa, definendolo “materiale testato e reso accessibile in un corso pronto all’uso”.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio obiettivo nazionale della Russia di formare un milione di operatori di droni entro il 2030, in un progetto che coinvolge più di cinquecento istituti scolastici e trenta università. Già nel 2023, circa 30.000 studenti universitari tra Mosca e San Pietroburgo avevano iniziato a frequentare corsi di pilotaggio, mentre gli alunni delle scuole erano stati introdotti all’uso di droni da combattimento nel contesto dell’addestramento militare.

L’iniziativa educativa russa, pur apparendo moderna e tecnologicamente avanzata, si inserisce in un più ampio contesto di narrazione strategica. La diffusione di contenuti scolastici legati alle tecnologie militari, in particolare nel quadro di una guerra in corso, è parte integrante di un sistema di formazione orientato non solo alla competenza tecnica, ma anche alla costruzione di consenso e lealtà verso lo Stato. In questo senso, il libro sui droni può essere interpretato come uno strumento di soft power interno, un mezzo per normalizzare il concetto di militarizzazione della società già in età scolastica. Inoltre, la Russia ha storicamente portato avanti progetti atti alla sensibilizzazione militare, come ad esempio il Dosaaf.

I libri scolastici sono molto attenzionati da Mosca nel portare avanti la propria narrazione strategica, anche fuori dai propri confini. Un recente studio dell’Istituto Gino Germani di Roma, firmato da Massimiliano Di Pasquale e Iryna Kashchey, secondo cui numerosi manuali scolastici italiani per le scuole medie, pubblicati tra il 2010 e il 2024, presentano contenuti “consapevolmente o inconsapevolmente” organici all’immagine della Russia costruita attraverso decenni di soft power, propaganda culturale e manipolazione della memoria storica. Si tratta di un’immagine che dipinge l’Unione Sovietica come promotrice di pace e la cultura dell’Europa orientale come sostanzialmente russa, arrivando talvolta a giustificare le attuali politiche aggressive del Cremlino. Secondo Di Pasquale, non si tratta di complotti, ma dell’effetto di una cultura geopolitica che, anche nei testi scolastici, ha legittimato una visione fortemente russocentrica. Di fronte a questa situazione, lo studioso invoca “uno sforzo culturale, non ideologico” per insegnare alle nuove generazioni a riconoscere tutte le forme di totalitarismo e difendere la cultura democratica anche attraverso una corretta narrazione storica.

A scuola di droni. In Russia lo studio dei sistemi unmanned diventa programma scolastico

Mosca introduce il primo manuale scolastico per l’uso dei droni destinato agli studenti delle scuole medie. Prodotto da Geoscan (azienda legata alla figlia di Putin), il libro fa parte di un piano nazionale per formare un milione di operatori entro il 2030

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