Skip to main content

C’è un piccolo regno nell’entroterra dell’Africa meridionale, confinante con il Mozambico, in mezzo allo scontro tra gli Stati Uniti e la Cina per la tecnologia 5G.

Tutto è cominciato alla fine del mese scorso, quando la monarchia di Eswatini fece un passo indietro alla promessa, fatta due settimane prima, di aderire all’iniziativa americana “Clean Network” dell’amministrazione di Donald Trump contro le società di tecnologia cinese.

Secondo l’edizione sudafricana del sito Business Insider il Paese spiegava la decisione con “problemi di legittimità che circondano il processo di approvazione del documento”. La pubblicazione TechCentral sostiene che ad annullare l’annuncio è stata la principessa Sikhanyiso Dlamini, la figlia più grande del monarca assoluto Re Mswati III e la donna di potere del Paese (nella foto).

L’intesa con gli Stati Uniti era stata raggiunta dal ministro dell’Informazione, Comunicazione e Tecnologia dell’Eswatini, Manqoba Khumalo. L’uomo era stato nominato nel 2018, dopo una lunga carriera all’estero con l’impresa Coca-Cola.

“The Clean Network fornisce una base affidabile per i Paesi e le aziende nel garantire la sicurezza delle loro informazioni più sensibili. L’Eswatini è orgoglioso di essere un membro del Clean Network”, si leggeva nel documento di adesione all’iniziativa. Da Washington era stato garantito “il rispetto della sovranità” come uno dei principi alla base del rapporto con l’Eswatini. L’Eswatini era il primo Paese africano ad aderire all’impegno (contro la Cina).

Per l’Eswatini Observer, la scelta è stata fatta perché insieme agli Usa sarebbe stata salvaguardata la sicurezza nazionale, ponendo limiti a fornitori di tecnologie di alto rischio.

La società panafricana di ricerca e media WeeTracker ricorda che l’Eswatini è l’ultimo sistema di governo monarchico assoluto dell’Africa ed è diventato uno dei “primi nel mantenere pulite le proprie reti di telefoni cellulari, non trattando con appaltatori cinesi o fornitori di servizi per le telecomunicazioni”.

Ma il Paese riprende uno dei problemi di vecchia data associati ai prodotti tecnologici di fabbricazione cinese nel continente africano: “Le società di telecomunicazioni come MTN South Africa, Vodacom e Telma Madagascar sembrano già boicottare le apparecchiature 5G di Huawei, ma non ufficialmente”.

L’ultima novità sull’Eswatini è il ritiro dall’accordo. Sotto una fotografia della visita del presidente taiwanese Tsai Ing-wen a Eswatini, si riferisce una nuova svolta, da quanto si legge sull’agenzia Dire. Il sito South China Morning Post ha scritto che il nodo della vicenda riguarda la penetrazione di Pechino nell’economia del Paese. “Sarebbe stato difficile per Eswatini appoggiarsi solo a operatori occidentali come Ericsson e Nokia visto il ruolo dominante assunto da Huawei negli ultimi anni dalla Nigeria al Sudafrica – scrive Dire -. Un percorso a ostacoli del quale re Mswati sarebbe stato edotto dalla sua primogenita, la principessa Sikhanyiso Dlamini”.

Roger Entner, fondatore e analista della Recon Analytics, ha dichiarato al SCM che “secondo quanto riferito la principessa Sikhanyiso Dlamini, figlia del re assoluto di Eswatini, ha ribaltato la decisione, e questo dimostra quanto sia politicamente impegnata la situazione. […] La decisione sul Clean Network non è una sorpresa. […] I Paesi africani hanno difficoltà a resistere alla pressione economica che la Cina può esercitare su di loro”.

Una foto e una principessa. Eswatini nello scontro tra Usa e Cina per il 5G

Intrighi, promesse e accordi mancati. Il ruolo del piccolo regno africano nelle tensioni tra Washington e Pechino sulla fornitura di tecnologia per le telecomunicazioni

LongShot, ecco il drone del Pentagono per rivoluzionare il combattimento aereo

Con i contratti a General Atomics, Lockheed Martin e Northrop Grumman, parte il progetto “LongShot” del Pentagono. L’obiettivo è sviluppare un drone avio-lanciato capace di sparare armamenti multipli contro più minacce aeree. Ecco perché è un’idea “rivoluzionaria”

Se ne va Franco Marini, il "lupo marsicano" con la Dc nel cuore. Il video

Se ne va Franco Marini, il "lupo marsicano" con la Dc nel cuore [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=I4ZPFsSm14U[/embedyt] Roma, 9 feb. (askanews) - Franco Marini, detto "il lupo marsicano", nacque nel 1933 in un piccolo paese in provincia dell'Aquila, San Pio delle Camere. Laureato in giurisprudenza, Marini si iscrisse giovanissimo alla Democrazia cristiana e dopo il servizio militare come ufficiale degli alpini iniziò…

Salvini incontra Draghi e chiede più Europa. La svolta è compiuta

Di Filippo Salone

Il voto a favore del Recovery Plan in Ue che spacca i sovranisti. Il manifesto “europeista” all’uscita dalle consultazioni con Draghi. La svolta della Lega e di Matteo Salvini è (quasi) compiuta. L’analisi di Filippo Salone, public affairs manager Fondazione Prioritalia, già autore di “Il fenomeno leghista, perché nasce, perché si afferma” (Rubbettino editore)

Mega costellazioni in orbita. Telsat sceglie Thales Alenia Space

Si chiamerà Lightspeed e conterà (almeno) 298 satelliti la mega costellazione del colosso canadese TelSat per connessione a banda larga, sicura ed efficiente. A realizzarla sarà Thales Alenia Space, la joint venture di Leonardo, che ha siglato oggi l’accordo di sviluppo. La firma alla presenza del ministro francese Bruno Le Maire e dell’ad di Leonardo Alessandro Profumo

Il governatore Draghi detta il programma al Draghi premier. Il punto di Mastrapasqua

Di Antonio Mastrapasqua

Nelle sue ultime considerazioni finali da Governatore di Banca d’Italia (2011), Draghi aveva scritto un “programma politico” ideale fatto di taglio alle tasse, più concorrenza (anche nei servizi pubblici) e meno spesa pubblica (se serve, decurtando gli stipendi). Ne fa un’attenta analisi Antonio Mastrapasqua, manager d’azienda ed ex presidente Inps

Berlusconi e Draghi, 27 anni di rapporti in un colpo di gomito. Il video

Il rapporto tra Silvio Berlusconi e Mario Draghi è antico. L’incontro odierno e il colpo di gomito per salutarsi è l’occasione per ripercorrerne le tappe, dal 1994 a oggi

Nasce Corporate Communication Hub. Che cos'è e chi lo anima

A presiedere l’Osservatorio è Stefano Lucchini, chief institutional affairs and external communication officer da gennaio 2018, il comitato accademico è coordinato dalla prof.ssa Stefania Romenti, Iulm e segretario generale Pierangelo Fabiano, Ceo di Core e presidente Agol

Contro emergenze e assembramenti Leonardo propone l'X-2030. Il video

Contro emergenze e assembramenti Leonardo propone l'X-2030 [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=mxK75YUTiSc[/embedyt] Milano, 8 feb. (askanews) - X-2030 è un City Management System, cioé un sistema di monitoraggio, sviluppato dall'italiana Leonardo che permette di tenere sotto controllo potenziali situazioni di pericolo in aree sensibili. Uno strumento utile anche per prevenire e risolvere eventuali assembramenti o violazioni delle norme di distanziamento anti-Covid19. Sono bastate…

Russia nell'Artico? Bombardieri B-1 Usa in Norvegia

Mentre la Russia diffonde le immagini di un nuovo schieramento aereo in una base in mezzo ai mari dell’Artico, dagli Stati Uniti arrivano informazioni su un nuovo schieramento strategico in Norvegia. Il confronto Usa-Russia non è destinato a diminuire a quanto pare, anzi. Tema enorme per l’Ue

×

Iscriviti alla newsletter