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Tre relazioni e undici temi. È la sintesi dell’attività svolta dal Copasir tra la data di costituzione, il 18 luglio 2018, e il 31 dicembre 2020, sviluppatasi sotto le presidenze del dem Lorenzo Guerini (fino al 3 ottobre 2019, quando è diventato ministro della Difesa) e del leghista Raffaele Volpi. Un totale di 107 sedute plenarie e 84 di audizioni (di cui 26 dei vertici degli organismi di informazione per la sicurezza e 24 di esponenti del governo). La relazione, prevista dalla legge 124 del 2007, è stata trasmessa ai presidenti di Camera e Senato il 15 aprile scorso.

Formiche.net ha avuto modo di visionarla alla vigilia dell’audizione di domani del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid-19. A lui, come al ministro della Salute Roberto Speranza in una successiva convocazione, i commissari di Palazzo San Macuto sottoporranno due dossier, come rivelato su queste pagine: il disagio sociale, la ragione dei ritardi nelle vaccinazioni e di un approvvigionamento non uguale fra Paesi dell’Unione europea e il caso del vaccino russo Sputnik V e della martellante campagna pubblicitario-propagandistica che lo accompagna.

UN NUOVO APPROCCIO

“Rispetto alle relazioni presentate nella precedente legislatura (nelle quali era contenuta tra l’altro una sintesi di tutte le audizioni), si è ritenuto opportuno adottare una modalità di redazione del documento più sintetica e funzionale alle finalità di informare circa le diverse attività svolte dal Copasir nell’espletamento delle funzioni di controllo ad esso attribuite”, recita la relazione. “Il documento pertanto, oltre a dare conto nella prima parte della documentazione acquisita e dei pareri espressi ai sensi della legge n. 124 del 2007, richiama nella seconda parte i contenuti delle tematiche approfondite nelle tre relazioni trasmesse al Parlamento, e prevede infine, nell’ultimo paragrafo, una panoramica articolata per materia degli altri argomenti esaminati dal Comitato”.

L’ARCHIVIO

“L’archivio del Comitato, cui ai sensi dell’articolo 14 del regolamento interno sovrintende il presidente, consta, per il periodo a partire dall’inizio della XVIII legislatura fino al 31 dicembre 2020, di 501 unità documentali raccolte in 140 fascicoli”, si legge nella relazione.

LE RELAZIONI PUBBLICATE

Tre le relazioni pubblicate:

  • quella sulla sicurezza cibernetica, avviata sotto la presidenza Guerini e conclusa con la relazione predisposta dall’onorevole Elio Vito in cui il Comitato invitava il governo a escludere le società cinesi dal 5G italiano per ragioni di sicurezza nazionale;
  • quella sull’app Immuni (relatori il senatore Paolo Arrigoni e il deputato Antonio Zennaro) in conclusione della quale il Copasir ha sottolineato alcuni aspetti critici dell’app ormai finita nel dimenticatoio pur senza bocciare l’iniziativa;
  • quella sulla tutela degli asset strategici nei settori bancario e assicurativo, il cui documento conclusivo (affidato al deputato Enrico Borghi e al senatore Francesco Castiello) conteneva anche due appendici sulle penetrazioni russa e cinese. Su questa materia, “il Comitato ha segnalato di voler proseguire la propria attività di monitoraggio delle operazioni di acquisizione e accorpamento che coinvolgano i principali istituti bancari e assicurativi del Paese, nella convinzione che la tutela della sicurezza e degli interessi nazionali, nell’attuale contesto globale si debba perseguire anche sul terreno delle strategie economiche e finanziarie”, si legge nella relazione.

ARGOMENTI APPROFONDITI

In circa due anni e mezzo di attività, il Copasir ha approfondito i seguenti temi:

  • la norma sulla nomina dei direttori del Dis e delle Agenzie di intelligence, auspicando un intervento parlamentare sottolineando “l’esigenza, superando logiche emergenziali o contingenti, di avviare quanto prima un’organica azione di aggiornamento della legge stessa, al fine di adeguarla all’evoluzione del quadro istituzionale e alle nuove minacce per la sicurezza”;
  • gli incontri del Dis e delle Agenzie con rappresentanti del governo degli Stati Uniti, ossia le visite del segretario alla Giustizia William Barr e del procuratore John Durham per le loro indagini sul Russiagate;
  • Covid-19 e disinformazione, esprimendo “preoccupazione sull’utilizzo di tecniche per rendere virali le notizie concernenti la pandemia, che sembra essere al centro di una diffusa attività di disinformazione on line, nella quale si sono inseriti attori statuali, attori strutturati (think-thank, stakeholder, professionisti della comunicazione, speculatori e gruppi industriali con legami rispetto ai Paesi d’origine), i quali tendono a manipolare il dibattito politico interno, influenzare gli equilibri geopolitici internazionali, incitare al sovvertimento dell’ordine sociale e destabilizzare l’opinione pubblica in merito alla diffusione del contagio e alle misure di prevenzione e di cura”;
  • modifiche alla normativa in tema di golden power, con l’endorsement del Comitato all’estensione dell’applicazione dei poteri speciali ai settori creditizio, bancario e assicurativo anche alla luce di un’“emergenza sanitaria Covid-19” che “ha determinato un forte impatto sulla situazione economica dei Paesi colpiti, con conseguente deprezzamento del valore di molte imprese”;
  • istituzione di una fondazione per la sicurezza cibernetica, in merito al quale il vicedirettore generale del Dis, il professor Roberto Baldoni, ha illustrato “le finalità e i compiti che verrebbero affidati al nuovo organismo, anche alla luce del quadro normativo europeo e della imminente istituzione di un network dei centri di competenza nazionali sulla cybersicurezza”;
  • rapporti con la Cina, dossier che ne ha intrecciati altri tra cui quelli su 5G, Via della Seta, Covid-19 e disinformazione;
  • crisi libica;
  • immigrazione clandestina;
  • terrorismo internazionale;
  • istituzione dell’Ufficio Cyber presso il Dis;
  • rete unica di telecomunicazione.

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