Skip to main content

Il traffico illegale di farmaci e di dispositivi medico-sanitari, è un noto problema da sempre contrastato dalle autorità e interessa tutte le aree geografiche del pianeta, seppur nel continente africano con diversa intensità e drammatici aspetti. I danni di tale fenomeno riguardano non solo le aziende produttrici e i sistemi sanitari nazionali, ma soprattutto la salute delle persone per l’inefficacia dei medicinali o dei dispositivi utilizzati, in quanto non conformi agli standard o perché contraffatti. Quest’ultimo aspetto può spingersi sino alla totale inefficacia quando i farmaci contraffatti sono privi del principio attivo, provocano tossicità oppure sono scaduti.

Il fenomeno dell’importazione illegale riguarda sia materiale sanitario regolarmente identificabile come tale ma per cui non è presente alcuna richiesta e autorizzazione da parte dalle autorità sanitarie del Paese ricevente, sia l’importazione di materiale sanitario che viene dichiarato come altra categoria merceologica, per arrivare alla vera e propria contraffazione. Le autorità doganali hanno un ruolo di fondamentale importanza nel contrasto di questa pratica e possono essere guidate nella loro attività da diversi approcci che comprendono sia controlli a campione e di routine, che controlli guidati da processi di profilazione o da informazioni di intelligence. La pandemia da SARS-CoV-2 ha determinato un incremento significativo, in un arco di tempo ristretto, di importazione di dispositivi di protezione individuale, e in particolare maschere facciali, guanti e altri dispositivi di protezione, di detergenti per la sanificazione delle mani e anche di farmaci utilizzati nella terapia di pazienti affetti da Covid-19.

L’evidente rischio che a questa situazione emergenziale potesse corrispondere anche un aumento del traffico illegale di farmaci e dispositivi medici ha spinto la World Custom Organization a varare l’operazione STOP a cui hanno aderito 99 Paesi, fra cui l’Italia, e che si è protratta dal 10 maggio al 12 luglio scorsi. L’operazione ha globalmente prodotto 1683 sequestri di materiale medico-farmaceutico in tutte le macroregioni del pianeta con particolare efficacia in Europa e anche nel nostro Paese. I sequestri hanno riguardato più di 300 milioni di unità di farmaci, circa 2,8 milioni di litri di gel sanitizzanti e più di 47 milioni di unità di dispositivi medici (termometri, maschere facciali, guanti, kit di test per diagnosi di Covid-19 e indumenti di uso medico). È anche importante sottolineare che l’emergenza legata alla pandemia Covid-19 è stata accompagnata da traffico illegale di materiale sanitario destinato all’uso per contrastare la pandemia ma anche per usi diversi da quelli legati all’infezione da SARS-CoV-2.

In questo tipo di operazioni è facile comprendere che elementi quali lo scambio di informazioni fra autorità doganali di diversi Paesi, la disponibilità di indicatori di rischio e i dati di intelligence, rivestono un ruolo di primaria importanza. Un ulteriore aspetto che può contribuire alla riuscita è una attività di formazione del personale addetto ai controlli condotta da personale dipendente di industrie farmaceutiche o da esperti del mondo accademico e della ricerca. È evidente che le specifiche conoscenze tecnico-scientifiche degli addetti ai lavori del comparto farmaceutico possono essere fruttuosamente messe a disposizione per attività di formazione che consentono quindi un aumento dell’efficienza nella individuazione di materiale illegale e quindi nel suo sequestro.

Nel momento in cui una delle più grandi operazioni di vaccinazione di massa della storia nazionale verrà presto messa in atto, diventa ancora più rilevante porre attenzione al traffico illegale internazionale di materiale medico-farmaceutico che, oltre alla evidente attenzione sul vaccino stesso dovrebbe riguardare tutta una serie di dispositivi a corredo della vaccinazione, dalle siringhe al materiale di protezione per il personale sanitario sino alla strumentazione necessaria al trasporto ed immagazzinamento del vaccino stesso, compresa la cosiddetta catena del freddo. Infine, è necessario sottolineare che il traffico illegale di tutta una serie di altri farmaci e dispositivi medici, non necessariamente direttamente ricollegabili al problema della attuale pandemia ma sfruttandone la presenza, potrebbe subire un sensibile incremento. Una intensa attività di formazione degli operatori addetti alla individuazione di materiale illegale che copra specifici aspetti tecnici potrebbe contribuire a ridurre l’impatto di questi eventi.

È altrettanto ovvio che l’intensificazione di attività di intelligence unite ad una efficiente coordinazione, sono altri due elementi chiave nel contrasto a queste attività illegali che non solo risultano in un danno economico significativo ma soprattutto mettono a rischio la salute dei cittadini. Infine, in un’ampia campagna di vaccinazione, anche quando su base volontaria, non va sottovalutato l’impatto sulla società della intrinseca inefficienza della protezione data dal vaccino, che non può essere garantita nel 100% dei casi. La circolazione dell’infezione anche dopo la conclusione della campagna vaccinale, anche se per un periodo limitato di tempo ed entro margini limitati, è un elemento di straordinaria efficacia per il discredito della operazione stessa e può risultare in una riduzione della propensità a sottoporsi alla somministrazione di eventuali ulteriori dosi vaccinali qualora necessarie. In questo senso, ogni elemento aggiuntivo e evitabile di ulteriore inefficienza, quale quello che potrebbe derivare da traffico illegale, deve essere il più possibile combattuto.

Traffico illegale di farmaci, ecco come evitarlo

Di Menico Rizzi

Nel momento in cui una delle più grandi operazioni di vaccinazione di massa della storia nazionale verrà presto messa in atto, diventa ancora più rilevante porre attenzione al traffico illegale internazionale di materiale medico-farmaceutico. L’analisi di Menico Rizzi, Società Italiana di Intelligence, presidente regionale Sezione Piemonte, Università del Piemonte Orientale

Se Gualtieri rilancia l’asse con Parigi sulla Web tax. E Biden…

Il ministro Gualtieri promette: il G20 rilancerà la web tax con la Francia. Ma le recenti mosse di Parigi contro le Big Tech hanno già fatto storcere il naso a molti a Washington. È la scelta giusta?

Hong Kong è la nuova Berlino Ovest. La versione di Adolfo Urso (Fdi)

Di Adolfo Urso

Come Berlino negli anni ’70, Hong Kong è diventata frontiera che divide il mondo libero dall’autoritarismo cinese. Non possiamo abbandonarla. Non possiamo abbandonare Joshua Wong e gli altri ragazzi finiti in carcere per la libertà. Il commento di Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir

Sicurezza, Macron cede alla piazza. Eliseo nel caos costituzionale

Le manifestazioni in Francia hanno ottenuto il ritiro del contestatissimo articolo 24 del disegno di legge che prevedeva pesanti sanzioni per coloro che ritraessero poliziotti nell’espletamento delle loro funzioni al fine di individuarli. Macron, rivelando tutta la sua debolezza, non esita di fronte al dilagare della violenza a far ritirare un provvedimento da lui stesso voluto e caldeggiato

Cloud e Taiwan. I prossimi fronti della sfida Usa-Cina

Il capo degli 007 Usa avverte: “La Cina è la più grande minaccia dal dopoguerra”. E mentre l’amministrazione Trump prepara le ultime strette economiche, l’ex generale McChrystal entra in pressing su Biden: “Non c’è più tempo. Le capacità militari di Pechino sono cresciute a dismisura”

Difesa cyber della collettività. La ricetta di Eni

Serve una regia istituzionale per tutelare la collettività e strumenti di partnership publico-privato in ambito cyber. L’audizione al Senato di Alfio Rapisarda, responsabile Sicurezza di Eni

Beppe Grillo, co-founder of the Five Star Movement

Mes, il parafulmine Grillo (che salva governo e M5S)

Il Mes “è uno strumento non solo inadatto ma anche del tutto inutile”. Il fondatore del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo sul suo blog chiude la polemica sul Mes e ci mette la faccia per sminare i gruppi parlamentari. Ora il governo traballa un po’ meno

Made in Italy

Made in Italy, il futuro passa dalla trasformazione digitale delle imprese

Di Michele Masulli

In virtù della rivoluzione digitale che attraversa il mondo dell’impresa, si apre lo spazio per compiere un balzo in avanti. Le tecnologie ICT, spesso a costi contenuti, consentono importanti recuperi di efficienza, sono volano di innovazione, danno stimolo alla competitività aziendale. Una finestra di opportunità che non può essere sprecata. L’intervento di Michele Masulli, research fellow dell’Istituto per la Competitività (I-Com)

Hong Kong e l’Italia. Guai a sottovalutare il rischio guerra fredda. Scrive Cabras (M5S)

Di Pino Cabras

La Dichiarazione congiunta sino-britannica prevede una fase di transizione tra l’era coloniale e la reintegrazione di Hong Kong nella Cina continentale. Questo elemento viene spesso rimosso dal dibattito, col peloso intento di invertire gli eventi e il percorso della Storia, che va dal passato coloniale alla sovranità cinese, e non viceversa. L’intervento dell’onorevole Pino Cabras (M5S), vicepresidente della commissione Esteri della Camera

Perché potete ancora salvare Hong Kong. Parla Emily Lau

Emily Lau, storico volto ed ex presidente del Partito democratico a Hong Kong, prima donna eletta in Parlamento (dove è rimasta 25 anni), spiega come Biden, l’Italia e la comunità internazionale possono ancora salvare il Porto Profumato, “ventitré anni sono un’era, c’è ancora speranza”

×

Iscriviti alla newsletter