Skip to main content

Tanto tuonò che piovve. Non era necessario interpretare le centurie di Nostradamus per comprendere quello che sarebbe potuto presto accadere: l’esplosione del disagio sociale. Questo fenomeno, secondo me, va però inquadrato nella sua corretta dimensione. Sarebbe, infatti, parziale collegarlo esclusivamente alle vicende della pandemia che non sono altro che un potente detonatore di una condizione presente da tempo.

I titoli dei giornali di oggi sono fuorvianti, nel senso che colgono solo un aspetto del problema. Il Messaggero titola “Allarme ordine pubblico” e la Repubblica, che pubblica un’intervista con Marco Minniti, uno degli uomini politici oggettivamente più competenti sul tema della sicurezza: “A Napoli attacco eversivo”.

Dal mio punto di vista, rubricare il disagio sociale come fenomeno di ordine pubblico significa schiacciare l’analisi sul presente, senza profondità. I segnali sono noti da tempo e costantemente sottovalutati e rappresentati anche nelle Relazioni dei Servizi al Parlamento.

Sull’episodio napoletano, è automatico che la criminalità, com’è nel suo imprinting, promuova e cavalchi lo scontento, ma non va sottovalutata l’essenza del problema: il malessere esiste, camorra o non camorra. Con la riduzione del 10 per cento del Pil nel 2020, questi aspetti non potranno che ingigantirsi. Nello studio della Società italiana di intelligence dell’aprile scorso, allegato al numero di Formiche e riportato più volte anche su questo sito, si era chiaramente previsto che il disagio sociale sarebbe potuto essere la manifestazione più pericolosa poiché le decisioni governative, che in Italia peraltro sono state in alcuni casi più efficaci di quelle di altre nazioni, sarebbero potute non essere sufficienti per frenare il malessere, che cova da tempo e che trae origine anche dalla inadeguatezza delle élite pubbliche.

I sondaggi riportano che, nonostante le proteste, il gradimento del governo è superiore al 50%. Questo significa non che i problemi vengano affrontati correttamente (basti vedere, a torto o a ragione, il flop dell’app Immuni e quello che sta accadendo nelle scuole e negli ospedali) ma che la propaganda ancora funziona. E quando agli annunci si sostituisce la realtà, siamo costretti a constatare i fatti di ieri a Roma e a Napoli.

Ci fermeremo qua? Me lo auguro, ma non ne sono affatto sicuro perché la crescita della pandemia è esponenziale. Appunto per questo il Consiglio supremo di difesa, convocato per martedì e presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella, potrebbe anche analizzare questo aspetto, perché le vicende nazionali sono adesso di gran lunga preminenti rispetto a quelle internazionali e il tema della difesa diventa molto prossimo a quello della sicurezza, se possono essere minacciate le istituzioni repubblicane, come sono pure Regioni e Comuni. Tanto più che i componenti del Consiglio supremo di difesa, tranne il ministro della Giustizia e, ovviamente il capo dello Stato, sono praticamente gli stessi del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, che finora nel periodo pandemico sembra non essersi mai riunito.

Rome protests

È allarme disagio sociale. Caligiuri spiega perché

Napoli e non solo. L’essenza del problema non va sottovalutata: il malessere esiste, camorra o non camorra. E con la frenata del Pil nel 2020, questi aspetti non potranno che ingigantirsi. L’analisi di Mario Caligiuri, presidente della Società italiana di intelligence

Si raccomanda di non raccomandare. Giacalone striglia il governo

Il Dpcm odierno è farcito di “è raccomandato” ed “è fortemente raccomandato”. Bisogna decidersi: o si usa la convinzione compartecipe e la dissuasione morale, come ha fatto il cancelliere della Repubblica Federale Tedesca, oppure si scrivono articoli e commi. Nel secondo caso mi dici e imponi, non mi suggerisci o caldeggi

autonomie

Basterà il mezzo lockdown di Conte? I dubbi di Celotto

A marzo è stato in fondo semplice disporre il lockdown generale, facendo prevalere l’interesse alla salute collettiva. Ora invece si cerca un punto di migliore bilanciamento con l’interesse sociale e con quello economico rispetto alla tutela sanitaria. Il commento di Alfonso Celotto

La Libia ha siglato un accordo (davvero) storico. Chaouki spiega perché

La sigla del formale “cessate il fuoco”, avvenuta a Ginevra sotto la gestione della rappresentante ad interim della Missione Onu in Libia Stephanie Williams, rappresenta un grande accordo storico e una possibile e concreta possibilità di svolta nelle vicende libiche

Lo Spazio per la ripresa dell'economia. Scrive Comparini (Thales Alenia Space)

Di Massimo Claudio Comparini

Recovery Fund, rilancio del Paese e nuova era dell’esplorazione spaziale. Cosa unisce tutto questo? Sull’ultimo numero di Airpress risponde Massimo Claudio Comparini, amministratore delegato Thales Alenia Space Italia

Il ruolo della Difesa per il rilancio del Paese. Scrive il gen. Vecciarelli

“La rivoluzione digitale è già iniziata: uniamo con coraggio le forze, traguardiamo obiettivi all’altezza della nostra storia, diamo spazio a competenza e merito e cerchiamo di impiegare con lungimiranza le ingenti risorse in arrivo. La Difesa è presente e accetta la sfida”. Dall’ultimo numero di Airpress, il punto del generale Enzo Vecciarelli, capo di Stato maggiore della Difesa

Le sfide dell'innovazione. Il Recovery Fund letto da Cingolani (Leonardo)

Di Roberto Cingolani

Il Recovery Fund è una grande opportunità per il capitale umano. Per coglierla occorre un nuovo patto tra pubblico e privato basato sulla trasparenza, così da rendere il Paese in grado di metabolizzare un ritmo di innovazione tecnologica sempre più elevato. Dall’ultimo numero di Airpress, la riflessione di Roberto Cingolani, chief technology & innovation officer di Leonardo

Conte ha firmato il nuovo Dpcm. Stop alle palestre e ristoranti chiusi alle 18

Il premier ha firmato nella notte il Dpcm con le nuove misure anti coronavirus che sarà in vigore da domani fino al 24 novembre

Covid

La paura corre quanto il virus. D'Ambrosio spiega come gestirla

Le istituzioni hanno il sacrosanto dovere di “controllare l’incertezza”, o, più semplicemente, hanno il dovere di ridurre le paure dei singoli. Ma se l’informazione è incompleta o fuorviante questa azione di protezione è vana o potrebbe ottenere l’effetto contrario. La riflessione di Rocco D’Ambrosio, presbitero della diocesi di Bari, ordinario di Filosofia Politica nella facoltà di Filosofia della Pontificia Università Gregoriana di Roma

Tenere il Senato? Sarà dura anche secondo Trump. Il punto di Gramaglia

Il presidente ammette che mantenere la maggioranza al Senato “sarà molto dura”. Nuove crepe tra i repubblicani? Intanto Biden prova a fugare i dubbi sul fracking

×

Iscriviti alla newsletter