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Conto alla rovescia per le sanzioni delle Nazioni Unite contro l’Iran. Il governo degli Stati Uniti ha ricordato che oggi scadono le misure di embargo sulle armi convenzionali nei confronti di Teheran, per cui devono essere reimpostate. Ma Francia, Germania e Regno Unito, tra altri,  hanno dichiarato che le sanzioni nei confronti dell’Iran non saranno reimposte.

In una lettera al Consiglio di sicurezza dell’Onu, questi Paesi europei hanno affermato che qualsiasi decisione a riguardo sarebbe del tutto “incapace di qualsiasi effetto giuridico […] Abbiamo lavorato instancabilmente per preservare l’accordo nucleare e rimaniamo impegnati in tal senso”. La proposta americana è stata respinta perché manca il consenso del Consiglio, composto da 15 membri.

L’agenzia Nova sostiene che “oltre una dozzina di Paesi, attualmente parte del Consiglio, credono che la mossa di Washington sia senza valore poiché il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ritirato il Paese dall’accordo nucleare con l’Iran nel 2018”. Ma comunque da Washington insistono sul loro diritto di ripristinare le sanzioni, utilizzando una procedura chiamata “snapback”.

Ma quali sanzioni prevede lo “snapback”? Secondo l’agenzia di notizie Reuters, si tratta della riattivazione della richiesta all’Iran di sospendere tutte le attività relative all’arricchimento nucleare, e il divieto delle importazioni di tutto ciò che potrebbe contribuire alla ricerca nucleare o allo sviluppo di sistemi di consegna di armi nucleari. Con questa procedura, “si reimposterebbe l’embargo sulle armi, il divieto all’Iran di sviluppare missili balistici in grado di consegnare armi nucleari e riporterebbe sanzioni mirate a dozzine di individui ed entità. I Paesi sarebbero sollecitati a ispezionare le spedizioni da e per l’Iran e autorizzati a sequestrare qualsiasi carico vietato”.

Per capire come si è arrivati a questo punto di tensione basta ricordare la denuncia del mese scorso, presentata dagli Usa al Consiglio di sicurezza, della violazione da parte dell’Iran dell’accordo nucleare. Come risposta alle pressione negoziare una nuova intesa, gli iraniani avrebbero violato i limiti centrali del patto, incluso il loro stock di uranio arricchito.

In base allo “snapback” delle sanzioni, Reuters ricorda che se una risoluzione del Consiglio di sicurezza per estendere la riduzione delle sanzioni all’Iran non viene adottata entro 30 giorni, “le sanzioni delle Nazioni Unite dovrebbero essere reimpostate”. E ad ora nessuna risoluzione a riguardo è stata sottoposta al voto.

Resta attendere le elezioni presidenziali degli Usa. Mentre il presidente Trump prevede di emettere un ordine esecutivo che gli consenta di imporre sanzioni americane a chiunque violi l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite contro l’Iran, gli iraniani sperano in un eventuale trionfo di Joe Biden, candidato del Partito Democratico, che possa salvare l’accordo.

Sanzioni all'Iran, tempo scaduto per Trump ma l'Onu…

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