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New York. Donald Trump incassa un risultato sul delicato nodo dell’intelligence. La Camera a guida democratica ha annullato il voto previsto ieri sul progetto di revisione della legge sulla sorveglianza e l’intelligence straniera (Foreign Intelligence Surveillance Act), dopo che il presidente americano ha minacciato di porre il veto e i deputati repubblicani hanno ritirato il loro sostegno.

Il Foreign Intelligence Surveillance Act è stato emanato nel 1978 in seguito allo scandalo Watergate in cui fu coinvolto l’allora presidente Richard Nixon, accusato di intercettazioni illegali, ed è stato modificato dallo Usa Act dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 in materia di antiterrorismo.

La mossa mette ora ulteriormente in dubbio il destino di parti fondamentali della legge, considerata una pietra miliare degli strumenti antiterrorismo statunitensi adottati dopo gli attacchi del 2001. La bozza, che godeva di un fragile sostegno bipartisan, crollato dopo la minaccia di veto del tycoon, avrebbe rilanciato i poteri dell’Fbi (scaduti due mesi fa) per indagare su terrorismo e spionaggio, con l’aggiunta di cautele per la privacy degli americani sottoposti a intercettazioni per motivi si sicurezza nazionale.

Alcuni dem dell’ala più progressista, delusi dal fatto che non erano stati inclusi ulteriori emendamenti sulla privacy, hanno tuttavia espresso la loro disapprovazione, aumentando la prospettiva che la Camera non avesse abbastanza voti per approvare il disegno di legge.

La speaker Nancy Pelosi, acerrima nemica di Trump, ha comunque dato la colpa ai repubblicani per aver ritirato l’appoggio ad una bozza che in precedenza avevano appoggiato. “Visto che i repubblicani della Camera hanno dato la priorità alla politica rispetto alla nostra sicurezza nazionale, non avremo più una maggioranza bipartisan a prova di veto”, ha scritto in una lettera ai parlamentari annunciando che il voto era annullato.

“I due terzi del Grand Old Party che hanno votato per questo disegno di legge a marzo, adesso hanno indicato che avrebbero votato contro”, ha spiegato da parte sua il deputato democratico Steny Hoyer.

Il dipartimento di Giustizia ha affermato di non essere d’accordo con il contenuto del disegno di legge – che era stato originariamente scritto dal ministro William Barr e dai membri del Congresso – poiché ha subito delle modifiche tali per cui avrebbe reso più difficile “identificare e rintracciare terroristi e spie”.

Trump, invece, si è detto contrario ribadendo le affermazioni secondo cui il suo predecessore, Barack Obama, avrebbe condotto impropriamente una sorveglianza sulla sua campagna elettorale del 2016. I repubblicani, ha scritto su Twitter, dovrebbero opporsi a questa legge “fino a quando il nostro Paese non sarà in grado di determinare come e perché abbia avuto luogo il più grande scandalo politico, criminale e sovversivo nella storia degli Stati Uniti”. Poi, ha elogiato la decisione dei deputati Gop di ritirare il loro appoggio, affermando che si e’ trattato del blocco “incredibilmente importante” di una misura che avrebbe “perpetuato l’abuso”.

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