Skip to main content

Le sfide legate alla transizione ecologica, la necessità di garantire sicurezza energetica al nostro Paese e la volontà di mantenere un settore industriale nazionale competitivo sono aspetti che rendono il nucleare di nuova generazione una componente essenziale nel panorama energetico nazionale del futuro.

Si tratta, infatti, non solo di una delle soluzioni più efficaci per affrontare le sfide della decarbonizzazione, in grado di coniugare l’esigenza di produrre energia a ridotte emissioni con la necessità di ridurre la dipendenza dall’estero, ma anche dell’unico vettore in grado di soddisfare, negli anni a venire, la crescente domanda di energia che arriverà dal Paese.

Le recenti crisi internazionali hanno impattato pesantemente sui costi dell’energia, evidenziando tutta la nostra fragilità in termini di approvvigionamento energetico. Mettere in sicurezza l’Italia è dunque la priorità di governo, con buon senso e pragmatismo.

Perché, è chiaro, si deve dire assolutamente sì alle rinnovabili, i cui obiettivi di produzione abbiamo provveduto a potenziare, ma non si può pensare che un Paese manifatturiero come il nostro, quindi altamente energivoro, possa tenersi in piedi solo con il sole e con il vento. Né è intelligente restare indietro mentre gli altri Paesi avanzano.

Siamo il Paese di Enrico Fermi, la culla del nucleare, in questo settore possediamo conoscenze avanzate e aziende d’eccellenza. È tempo di superare le false narrazioni ed essere concreti: la tecnologia è andata avanti, il nucleare è oggi energia anzitutto pulita – non produce, infatti, CO2 durante il suo funzionamento, contribuendo così a ridurre le emissioni di gas serra – quindi efficiente e poco dispendiosa dal punto di vista del consumo del suolo, basti pensare che un megawattora (MWh) può essere prodotto in pochi metri quadrati, a differenza del fotovoltaico che richiede estese superfici di terreno; infine è energia continua, programmabile e sicura.

Grazie all’attuale governo, l’Italia sta facendo passi avanti significativi in questa direzione per integrare il nucleare nel mix energetico nazionale. Al G7 Ambiente, energia e clima abbiamo guidato i Paesi verso impegni precisi riguardo l’energia da fissione da fusione; presso il Mase abbiamo attivato la Piattaforma per il nucleare sostenibile, iniziativa che riunisce esperti di enti, università e grandi imprese per definire insieme una strategia nazionale.

Abbiamo anche stanziato i primi fondi per la ricerca (115 milioni di euro dal Mission innovation fund) e costituito un gruppo di lavoro per studiare la necessaria cornice normativa, sì da farci trovare pronti quando la tecnologia sarà matura. Non solo.

Sul fronte della fissione, infatti, l’Italia è parte dell’alleanza dell’industria europea sugli Small modular reactors (Smr), piccoli reattori altamente innovativi che potrebbero essere disponibili già dal prossimo decennio e che offrono grandi vantaggi in termini di sicurezza, efficienza e riduzione degli scarti radioattivi.

Con una potenza compresa tra 10 e 300 megawatt (MW), gli Smr rappresentano la soluzione ideale per soddisfare la crescente domanda di energia senza occupare vasti spazi di terreno. Si pensi che un reattore da 300 MW può operare ottomila ore l’anno, per la stessa produzione con il fotovoltaico sarebbero necessari 2000 MW installati su 2000 ettari di terreno.

Investiamo anche nella fusione. Partecipando a progetti internazionali come Iter in Francia e collaborando con gli Stati Uniti, l’Italia è, infatti, dentro questo percorso per dare forza a una tecnologia promettente che opererà una vera e propria rivoluzione in futuro sul fronte energetico. Si tratta di una sfida che abbiamo accolto nel Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), in cui ci siamo posti l’obiettivo di integrare il nucleare nel mix energetico nazionale già dal 2035.

Lo scenario è che le tecnologie da fissione e, nel lungo termine, da fusione, possano contribuire al 2050 con 8GW, coprendo circa l’11% dell’energia elettrica totale richiesta. Uno degli aspetti cruciali è il consenso dell’opinione pubblica. Bisogna dire con chiarezza che il nucleare di oggi non è più quello delle generazioni passate; le nuove tecnologie offrono maggiori garanzie di sicurezza e sostenibilità.

Tuttavia, è necessario un grande lavoro di comunicazione e sensibilizzazione per superare i pregiudizi e informare correttamente i cittadini sulle reali potenzialità e i benefici di questa fonte energetica. Su questo fronte ritengo molto apprezzabile l’impegno e la passione delle numerose associazioni, soprattutto composte da giovani studenti, che organizzano le più variegate azioni di divulgazione, dalle assemblee studentesche ai post sui social network.

Menti libere dagli spauracchi e dalle ideologie che documentano, dati alla mano, le potenzialità e le opportunità che le nuove tecnologie offrono. Per concludere, l’integrazione del nucleare nel mix energetico nazionale italiano è fondamentale per affrontare le sfide della decarbonizzazione e garantire un futuro energetico sostenibile e sicuro.

Le iniziative del governo e l’impegno nella ricerca e nello sviluppo delle nuove tecnologie rappresentano passi decisivi in questa direzione. L’Italia, con il suo patrimonio di conoscenze e competenze nel settore, è pronta a cogliere la sfida del nucleare, contribuendo in modo significativo alla sostenibilità energetica e al rafforzamento del sistema produttivo nazionale.

Analisi pubblicata sulla rivista Formiche di agosto

L'Italia è pronta a cogliere la sfida del nucleare. Gava (Mase) spiega come

Di Vannia Gava

L’integrazione del nucleare nel mix energetico nazionale italiano è fondamentale per affrontare le sfide della decarbonizzazione e garantire un futuro energetico sostenibile e sicuro. Le iniziative del governo e l’impegno nella ricerca e nello sviluppo delle nuove tecnologie rappresentano passi decisivi in questa direzione. L’intervento di Vannia Gava, vice ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica

Il concorso pubblico è la migliore selezione per la PA. L'intervento di Romano

Di Alessandro Romano

Siamo convinti che il concorso pubblico debba continuare a rappresentare il principale canale di selezione della dirigenza dello Stato, e ci impegniamo a difendere questo principio, consapevoli che esso costituisce la base di una pubblica amministrazione realmente al servizio del Paese. L’intervento di Alessandro Romano, presidente associazione alunni SNA

Quantum computing, il futuro è adesso. Scrive Cantamessa (Fondazione Links)

Di Marco Cantamessa

Dopo il ministro Urso, riceviamo l’intervento di Marco Cantamessa, presidente della Fondazione Links, sul dibattito lanciato da Formiche con il documento “Se non ora Quantum. Una strategia nazionale per l’Italia”. “Potrebbe essere più realistica ed efficace una quantum strategy italiana concreta, creata dal basso, e con forti connessioni internazionali, che un percorso nazionale definito dall’alto”

L'opposizione del Pd all'elezione di Fitto non è una mossa saggia. Sisci spiega perché

L’opposizione del Pd alla elezione di Raffaele Fitto a vice presidente della Commissione europea non è una mossa saggia. Aiuta a minare l’attuale presidenza Ue a favore di un orizzonte confuso che nei fatti spinge solo Putin ad avere carte di disturbo nella complessa trattativa sulla guerra in Ucraina. Il commento di Francesco Sisci

Perché la Turchia nei Brics non preoccupa (al momento) la Nato. Parla Politi

Il direttore della Nato Defense College Foundation: “I Brics hanno una guida problematica, questo è noto, però finché tutto si svolge in linea con ciò che l’alleanza fa, nessuno può sollevare dubbi”. Ma se ammessa, la Turchia sarebbe il primo membro della Nato ad aderire all’alleanza Brics che si definisce un contrappeso alle potenze occidentali e i cui aderenti hanno posizioni in contrasto con l’Occidente praticamente su tutti i dossier più rilevanti, come le guerre in corso

Lo screening funziona. Il punto a Montecitorio in occasione della Giornata mondiale del diabete

La legge 130/2023 ha introdotto un programma pilota di screening per diabete di tipo 1 e celiachia. I risultati, presentati in occasione della Giornata mondiale del diabete a Montecitorio, mostrano l’efficacia del programma nel ridurre la chetoacidosi diabetica e salvare vite. Il progetto, accolto con favore da istituzioni, clinici e mondo associativo, prevede un’espansione nazionale nel 2025

Fincantieri cresce nel terzo trimestre. Difesa e crocieristica fanno da traino

Ottimi risultati per Fincantieri, che nei primi nove mesi del 2024 sottolineano la leadership del gruppo nella cantieristica. Dodici navi consegnate in nove mesi, ricavi oltre i 5,5 miliardi e ordini in crescita. Oltre all’underwater, gli ordini del comparto Difesa e cruise spingono in alto l’azienda triestina

Come l’IA sta cambiando le elezioni. Report Alan Turing Institute

Un recente rapporto del centro britannico evidenzia come le elezioni statunitensi del 2024 siano state colpite da un aumento di disinformazione generata dall’intelligenza artificiale. Sebbene non abbia influenzato i risultati, la minaccia rimane alta per le future elezioni in Canada, Australia e altrove. Condividere conoscenze tra le nazioni diventa fondamentale per proteggere la sicurezza elettorale

Senza la rete Tim viaggia spedita con più margini e meno debito

​A quattro mesi dalla cessione di Netco, il gruppo telefonico raccoglie i primi frutti, sotto forma di perdite dimezzate nei nove mesi, debito più leggero e la prospettiva di un ritorno al dividendo. Il titolo si infiamma in Borsa mentre Labriola guarda al mercato dell’energia

Qualcuno ha il timore che Meloni scali posizioni. Parla Pombeni

Paolo Pombeni, professore emerito all’università di Bologna e direttore della rivista il Mulino, partendo dal veto di socialisti e verdi alla nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza esecutiva della Commissione Europea, ragiona sugli errori commessi anche dal Pd contro un candidato italiano e sull’impasse che potrebbe riversarsi sul governo dell’Ue

×

Iscriviti alla newsletter