Skip to main content

Il 2 giugno festeggeremo la Repubblica: è la Festa della Repubblica, non dello Stato. In questi mesi di coronavirus lo Stato ha vissuto una sorta di sovraesposizione. Bisogna dire che ha svolto bene il suo mestiere, ha preso in mano la situazione e ha offerto risposte (più o meno convincenti, e comunque le ha date). Il governo non si è sottratto alla grave emergenza. Non sono stati meno importanti gli altri soggetti che danno luogo alla Repubblica: le regioni e i comuni, il terzo settore, il volontariato e l’associazionismo di categoria, la Chiesa, le comunità e – ovviamente – le famiglie. Ognuno ha fatto la propria parte. Eppure sta risultando abbastanza evidente una tendenza ad accentuare il ruolo dello Stato nel prossimo futuro, una sorta di spostamento d’asse verso un maggiore intervento statale, una sorta di nazionalizzazione 2.0. Avviene in economia e nelle imprese – si pensi ad Alitalia – per certi aspetti anche nel welfare e rischia di essere tale anche nelle cose più piccole. Prendiamo la vicenda dei 60mila assistenti civici da impiegare per far rispettare le norme imposte dalla pandemia. È un’ottima idea, non c’è dubbio: ma perché farla gestire allo Stato? Non esistono forse le reti associative? Il terzo settore? Le grandi e piccole associazione che tengono insieme l’Italia? Benissimo il collegamento col Reddito di cittadinanza o di emergenza, con gli ammortizzatori sociali o qualunque altro bonus statale: la disciplina delle regole è corretto sia predisposta dal governo. Ma l’amministrazione e la gestione spetta a chi il volontariato, l’assistenza civica, la competenza sociale la sa esercitare perché da sempre la fa, creando solidarietà attraverso la sussidiarietà.

Esattamente come col Servizio civile universale, dove la norma statale favorisce l’integrazione dei giovani attraverso i soggetti e i progetti del territorio. Per questa ragione basterebbe incrementare il fondo per permettere a più giovani di esserci e partecipare alla “difesa della patria” attraverso un modo ora così necessario: sì, anche così si difende la patria, difendendo la vita delle persone e delle comunità.

Favorire questo impegno attraverso le reti dei soggetti territoriali – dal piccolo gruppo alla grande associazione – significa anche difendere un’idea di democrazia e un’idea di repubblica. Non vorremmo che l’emergenza coronavirus infettasse anche un’idea di repubblica, riducendo il mondo del terzo settore e della società civile ad un impegno caritatevole. Siamo ancora in tempo a intervenire, a fornire strumenti per rafforzare le reti territoriali, che sono le prime a farsi carico delle fragilità. Così festeggeremmo molto bene il 2 giugno, tutta la Costituzione e soprattutto quell’articolo 2 che descrive così bene che repubblica siamo e che saremo.

Il coronavirus infetta la sussidiarietà? Il commento di Rossini (Acli)

Di Roberto Rossini

Il 2 giugno festeggeremo la Repubblica: è la Festa della Repubblica, non dello Stato. In questi mesi di coronavirus lo Stato ha vissuto una sorta di sovraesposizione. Bisogna dire che ha svolto bene il suo mestiere, ha preso in mano la situazione e ha offerto risposte (più o meno convincenti, e comunque le ha date). Il governo non si è…

Così Russia e Cina fanno propaganda in Italia. Il rapporto del Copasir

Russia e Cina fanno propaganda in Italia sul Covid-19. A certificarlo è il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) che oggi ha votato a favore di un rapporto stilato da Enrico Borghi, membro del comitato e deputato del Pd, sull’ “infodemia” durante la crisi del Covid-19. IL CASO SPUTNIK E RUSSIA TODAY I due Paesi, si legge nel…

Un Matteo tira l'altro. Pasquino e Orsina spiegano perché Renzi ha salvato Salvini

Matteo salva Matteo. Colpo di scena al Senato: Italia Viva non ha partecipato al voto della Giunta per le Immunità su Matteo Salvini. Il leader della Lega dunque non sarà rinviato a giudizio come richiesto dai magistrati siciliani che indagano sul caso Open Arms. Tredici i voti contrari, solo 7 a favore. I tre senatori di Iv, il vicepresidente Giuseppe…

Russia, Turchia ed Emirati. La guerra in Libia che non è più libica. L'analisi di Dacrema (Ispi)

Sembra ormai palesarsi il piano superiore del conflitto libico. Quando si parla di Libia, da settimane, si fa riferimento a mercenari russi e siriani, ad attacchi aerei di droni turchi (o emiratini), a IED attorno a Tripoli del tutto simili a quelli trovati in Ucraina nel 2014, al trasferimento di caccia russi via Siria. L'equilibrio di potenze si è spostato da…

Tornare alle partecipazioni statali non è pensabile ma... La versione di Sanasi d'Arpe

Di Vincenzo Sanasi d'Arpe

Per una adeguata visione d’insieme sull’intervento dello Stato nell’economia, è fondamentale tracciare un profilo ricostruttivo del quadro precedente all’attuale anche perché, come diceva un grande studioso della materia “le cose nuove non si capiscono se non si pongono a confronto con le vecchie”. A seguito della crisi finanziaria del 1929, cristallizzata dal crollo del mercato azionario statunitense e che portò,…

L'Ue si schiera a difesa di Hong Kong (finalmente!). La Russia invece...

Dopo il plauso del comandante Chen Daoxiang, capo della guarnigione di Hong Kong dell’Esercito di liberazione popolare (cioè le forze armate cinesi), la Cina incassa anche il via libera della Russia sulla nuova legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, all’esame finale dell’Assemblea nazionale del popolo a Pechino. “I problemi gonfiati in questi giorni su Hong Kong sono un affare…

Talk show e soap, così l'Australia respinge la Cina. E l'Italia?

Una soap e un talk show televisivo possono fare il soft power di un Paese? In Australia sono convinti di sì. Per questo il governo ha trovato un alleato prezioso per respingere l’influenza della Cina nella regione: la Tv. È il Financial Times a raccontare l’ultimo fronte di un’escalation di tensioni fra Canberra e Pechino che non ha precedenti nella…

Recovery fund. Le ragioni e il torto dei Paesi Ue rigoristi spiegati dal prof. Pennisi

Domani 27 maggio, la Commissione europea presenterà il proprio programma per il Recovery Fund. Si apriranno subito negoziati ufficiali in vista del Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo dei 27 Stati dell’Unione europea (Ue) del 18-19 giugno che sarà probabilmente preceduto da una o due riunioni dell’Eurogruppo dei ministri dell’Economia e delle Finanze dei 19 dell’Unione monetaria.…

In Libia (a due passi da noi) si combatte. Per procura e con mercenari...

La nuova chiamata alle armi nel giorno simbolico dell’Ed al Fitr non ha funzionato, anzi ha prodotto ulteriori arretramenti, testimoniando ulteriormente che il signore della guerra dell’Est libico, Khalifa Haftar, non ha presa nemmeno sui suoi uomini. Il fantomatico Esercito nazionale libico, Lna, nome ambizioso con cui ha cercato di camuffare la sua milizia da sempre, è ormai composto per…

Libia, così il Pentagono svela le prove del supporto della Russia ad Haftar

Il Comando Africa degli Stati Uniti, AfriCom, ha diffuso le immagini dei caccia da combattimento militari che la Russia ha recentemente spostato in Libia per sostenere i propri contractor privati "sponsorizzati dallo stato russo" – si tratta dei mercenari della Wagner, Pmc molto vicina al Cremlino, recentemente indietreggiati rispetto alla linea del fronte a sud di Tripoli, da dove il signore…

×

Iscriviti alla newsletter