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Augusto Barbera è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Ennese, classe 1938, docente universitario, deputato nelle file di Pci e Pds e poi ministro con Ciampi, Barbera prende il posto dell’uscente Silvana Sciarra fino al 21 dicembre 2024. E fin qui tutto bene, perché a eleggerlo è stata – nel rispetto dell’articolo 135 della Costituzione – la stessa Consulta.

Archiviata senza intoppi la designazione dei giudici di nomina quirinalizia (Pitruzzella e Sciarrone Alibrandi) in sostituzione dei due in scadenza, la questione aperta resta ora quella dei componenti di nomina parlamentare. Quattro, quelli attualmente in scadenza: uno, per prassi, tocca alle opposizioni. Due scadono a fine 2024: sono Franco Modugno e Giulio Prosperetti, nominati da Barbera alla vicepresidenza insieme a Giovanni Amoroso. Ne resta uno. E qui sorge il problema.

A novembre, dopo due votazioni in venti giorni, dal comignolo del Parlamento riunito in seduta comune sono uscite altrettante fumate nere. Stesso copione si registrerà presumibilmente all’esito della terza (attualmente rinviata “a data da destinarsi”), per la quale il quorum richiesto è ancora quello dei 2/3. Dalla quarta, invece, sarà sufficiente la maggioranza dei 3/5: con l’asticella più bassa, il governo dovrebbe avere gioco facile per eleggere il proprio candidato. Il fortunato vincitore, stando ai rumors, dovrebbe essere Francesco Saverio Marini, “padre” della “madre” (quindi “nonno”) di tutte le riforme, il premierato.

La roulette delle nomine parlamentari si incrocia – e non solo cronologicamente – con quella delle riforme costituzionali. Un cambio di orientamento “politico” della Consulta nella stessa fase in cui si è scelto di far partire il cantiere del premierato con annessa legge elettorale (ma non solo quello) potrebbe rivelarsi provvidenziale o fatale, in base ai punti di vista. Dominerà il rosso o prevarrà il nero? Faites vos jeux.

Corte Costituzionale, la roulette (rossa?) di Meloni

Augusto Barbera è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Si apre ora la partita delle nomine parlamentari della Consulta che si incrocia – e non solo cronologicamente – con quella delle riforme costituzionali…

Perché dico no alla “scuola lavatrice” della coscienza. Scrive il preside Ciccotti

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Dalla tv di Putin un inaspettato assist agli 007 di Londra. Ecco quale

Moore, capo di MI6, ringrazia l’emittente Pervyj kanal che, volendolo ritrarre come “nemico” del popolo, ha diffuso il suo appello ai russi a unirsi all’intelligence britannica. Una “grossa gaffe” per il Sun, visto che la trasmissione è seguita proprio dalle persone che potrebbero interessare ai servizi segreti del Regno Unito

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Tutti i trumpiani con Trump a New York. Ecco chi c'era (e cosa si è detto)

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