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Nuovi indizi confermano i negoziati tra Iran e Venezuela per l’acquisto di missili da parte del regime di Nicolás Maduro. A gestire l’operazione sarebbero tre cittadini iraniani, con la cittadinanza venezuelana, che lavorano sotto copertura sul territorio venezuelano e avrebbero l’incarico di installare e maneggiare i vettori.

Il governo iraniano ha negato che si stia discutendo della vendita, nonostante lo stesso Maduro abbia confermato l’interesse in una trasmissione tv. Per il sito PanAm Post, le agenzie di intelligence di tre paesi hanno le prove di questi negoziati.

Johan Obdola, analista ed esperto di sicurezza internazionale, ha dichiarato al quotidiano colombiano El Tiempo che da settimane un contingente iraniano è presente in Venezuela per ispezionare zone militari, dove si potrebbe installare un deposito per armi e dove si costruirebbero i missili. Domenica 9 agosto sarebbero stati nelle regioni Carabobo, Yaracuy, Lara e Portuguesa in un elicottero proprietà della Plumrose. A bordo c’era secondo El Tiempo il cittadino Pedro Khalil, emissario iraniano e funzionario del regime di Maduro. è stato presidente di Agroindustria e nel 2006 è stato nominato viceministro di Gestione dello Sviluppo Turistico.

Per El Tiempo, l’acquisto dei missili si sta negoziando direttamente con il ministro della Difesa iraniano, Amir Hatami, mentre dalla parte venezuelana c’è un militare venezuelano, sposato con un esperto di intelligence cubano.

Joseph Humire, esperto di sicurezza e direttore del Secure Free Society, sostiene che i rapporti tra Iran e Venezuela preoccupano particolarmente gli Stati Uniti, per la escalation che potrebbe provocare nella regione: “Il Venezuela negli ultimi anni ha firmato molti accordi con l’Iran per la parte commerciale, militare e industriale; ma il commercio è una facciata per l’entrata di militari iraniani”.

A questo proposito è rilevante il nome di Tareck El Aissami, che da quanto si legge in un report di Secure Free Society, ha sviluppato una rete finanziaria sofisticata, su molti livelli, per trarre militari islamici in Venezuela e nei Paesi alleati, così come per finanziare fondi illeciti dall’America latina al Medio Oriente. Infatti, servizi segreti di alcuni Paesi, pubblicati da Foreign Policy, sostengono che è l’isola venezuelana Margarita la sede centrale dell’organizzazione terroristica Hezbollah nella regione.

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