Skip to main content

I Paesi Bassi e altri sette Paesi dell’Unione europea stanno facendo pressioni sulla Commissione per limitare gli spostamenti dei diplomatici russi nei 27. Ciò è dovuto al sospetto che molti diplomatici russi siano in realtà funzionari dell’intelligence coinvolti in operazioni di influenza, sabotaggio e spionaggio, come ha riferito ieri Trouw. I Paesi Bassi hanno appoggiato l’iniziativa, anche se il ministero degli Esteri olandese non è contento che la lettera sia trapelata, ha dichiarato un portavoce al giornale olandese.

È da quasi un anno che la Repubblica Ceca guida il fronte che comprende anche Danimarca, diversi Paesi dell’Europa orientale e degli Stati baltici, i cui governi chiedono una limitazione dei movimenti dei diplomatici russi nell’area Schengen affinché possano girare soltanto negli Stati in cui sono accreditati. A giugno, Jan Lipavský, ministro degli Esteri ceco, aveva scritto a Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sostenendo che una simile misura ridurrebbe “significativamente lo spazio operativo” dei funzionari dell’intelligence russa. Più recentemente all’emittente tedesca Deutsche Welle ha dichiarato che ci sono “informazioni specifiche su tanti casi di sabotaggio russo”. Secondo il ministro ceco, “le sedi diplomatiche russe vengono utilizzate per una guerra ibrida contro l’Europa”.

Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, i Paesi europei hanno espulso circa 600 diplomatici russi. Circa 400 di loro erano sospettati di essere funzionari dei servizi segreti sotto copertura diplomatica, una pratica piuttosto comune, anche per i Paesi occidentali, considerate la libertà di movimento e l’immunità dei diplomatici.

L’Unione europea è divisa sulla proposta. Tra i Paesi contrari ci sono la Germania, capofila, l’Austria e l’Italia, convinte che Mosca risponderebbe con ulteriori restrizioni ai loro diplomatici e cittadini in Russia e decise a mantenere aperti i canali diplomatici con la Russia. L’anno scorso l’Italia ha concesso un totale di 143.500 visti a cittadini russi risultando il Paese che ha rilasciato il maggior numero di visti ai richiedenti russi, con il 93,4% delle richieste accolte.

Germania e Italia contro le limitazioni ai visti diplomatici russi nell’area Schengen

Si torna a discutere sulla proposta ceca. Per Praga è un modo per ridurre lo spazio di manovra ai funzionari dell’intelligence di Mosca. Ma c’è chi teme rappresaglie e vuole mantenere canali diplomatici aperti

Draghi, l’Europa forte e la Difesa. Parla Minardo

Rapporto Draghi vuol dire anche Difesa. Per andare a  fondo della questione, Airpress ha intervistato l’on. Antonino Minardo presidente della commissione Difesa alla Camera. “Se non siamo tutti convinti della necessità di costruire un’Europa forte politicamente e militarmente sarà veramente difficile andare avanti”

Mezzo drone, mezzo missile. L'Ucraina svela l'ultima arma del suo arsenale

Il presidente ucraino annuncia a fine agosto l’impiego sul campo di una nuova arma. Le cui caratteristiche ibride portano a commenti diversi da parte degli esperti. Che però concordano su alcuni punti

Capire Draghi leggendo Bergoglio. La riflessione di Cristiano

Il discorso dell’ex premier sembra un tentativo alto e importante di superare l’idea che i conflitti vanno superati. Come ha accennato anni fa papa Francesco in un’intervista concessa a padre Antonio Spadaro

Luci e ombre del Rapporto Draghi sulla Difesa. L’analisi di Marrone

Di Alessandro Marrone

Il responsabile del programma Difesa dell’Istituto affari internazionali fa il punto su quanto emerge dal Rapporto Draghi per la Difesa. Bene sui finanziamenti (della Bei in particolare), meno positive le proposte originali, poco pragmatiche e attinenti alla specificità della Difesa

Un antitodo per la responsabilità etica nell'IA

Di Alessandro Della Rocca

In definitiva l’IA produce delle scelte algoritmiche. L’uomo, invece, non solo sceglie, ma è capace di decidere. Pertanto la radice etica che dovrebbe guidare le scelte relative all’AI è quella di non privare mai l’uomo della capacità di decidere, delegando alle macchine tale facoltà. L’intervento di Alessandro Della Rocca (System Management)

Dall’utopia alla politica, la complessità del Piano Draghi secondo Cangini

Il rapporto sulla competitività presentato ieri a Bruxelles da Mario Draghi rappresenta il primo tentativo concreto di uscire dal dogmatismo per passare ad un approccio realista e pragmatico. Un approccio, detto con una parola antica oggi piuttosto screditata, “politico”. Senza un diretto coinvolgimento di Draghi il piano non si realizzerà. E non si vede quale carica europea potrebbe essere conferita all’ex governatore della Bce per renderlo istituzionalmente responsabile della realizzazione del proprio progetto di sviluppo. Chissà che la possibile vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti, con le conseguenti ricadute commerciali e militari, non possa rappresentare lo choc di cui l’Europa ha bisogno per ripensare se stessa. Il corsivo di Cangini

Cresce il ruolo dell'Italia nell'eolico galleggiante. Il traguando di Eni Plenitude per il parco GreenVolt

Ci sarà anche un po’ di tricolore nel progetto eolico offshore galleggiante GreenVolt, che si appresta a diventare il più grande parco eolico, con questa tecnologia

Lezioni neozelandesi contro l'ascesa cinese. Scrive Harth

Come dice il nuovo rapporto annuale dell’intelligence neozelandese, “siamo entrati in una nuova era di competizione strategica” in cui le linee tra le minacce di interferenza straniera, spionaggio ed estremismo violento “sempre più si stanno confondendo”. È ora che anche l’Italia ne tragga le conseguenze. Il commento di Laura Harth, campaign director di Safeguard Defenders

India e Medio Oriente pronti, l'Europa (a guida italiana) può fare la differenza. Un anno di Imec

Di Kaush Arha, Giulio Terzi di Sant’Agata e Francesco Maria Talò

In occasione del suo primo anniversario, ecco il bilancio di quanto fatto finora. I progressi dell’India e del Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita) sono promettenti. L’Europa e gli Stati Uniti, invece, sono distratti dalle guerre in Ucraina e a Gaza. L’Italia, non solo geograficamente ma anche politicamente, è pronta per essere il Paese leader nell’attuazione del Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa. L’intervento di Kaush Arha, Giulio Terzi di Sant’Agata e Francesco Maria Talò

×

Iscriviti alla newsletter