Skip to main content

A volte siamo talmente impegnati nel fronteggiare avvenimenti importanti che si susseguono in ogni ambito da rischiare di distogliere l’attenzione da altri fatti, altrettanto fondamentali e irrisolti, che restano in sospeso. Ora il mondo intero si trova ad affrontare la pandemia di Covid-19 e in Italia dobbiamo occuparci di un’emergenza sanitaria che ha già causato decine di migliaia di vittime e di una conseguente crisi economica, e quindi occupazionale e sociale, che si preannuncia di proporzioni inaudite, con l’obiettivo di trovare delle soluzioni efficaci, capaci di limitare in modo significativo i danni ed evitare ai nostri concittadini un futuro di incertezza e povertà.

Questo però non ci impedisce di ricordare il dramma dei nostri fratelli venezuelani, di un Paese ancora prigioniero di una situazione politica, economica e sociale difficilissima, che con il virus rischia concretamente di deflagrare e causare una vera e propria catastrofe umanitaria. Il contagio è arrivato anche nel Paese sudamericano, in un contesto già estremamente problematico, nel quale mancano servizi essenziali, dall’acqua all’elettricità, dove il sistema sanitario era già prima dell’arrivo del virus al collasso. Il lockdown in un’economia già provata, il crollo del prezzo del petrolio, le minori rimesse che giungono dai venezuelani emigrati all’estero completano un quadro a tinte fosche. Bisogna aiutare concretamente il Venezuela.

L’Ugl ha particolarmente a cuore questo Paese, nonostante sia un luogo geograficamente molto lontano rispetto a noi, sia per le sofferenze che il popolo venezuelano è costretto a subire quotidianamente a causa del regime di Maduro, sia per l’ulteriore sentimento di fratellanza che la presenza di una vasta comunità d’origine italiana non può che rafforzare. Per questo da tempo ci siamo dedicati con impegno ad offrire un contributo per la risoluzione della situazione. In questi anni abbiamo instaurato stabili relazioni con l’opposizione al regime, ospitando nella nostra sede alcuni autorevoli esponenti, che ci hanno descritto la difficilissima situazione politica e sociale degli ultimi anni, rendendoci ancora più forti nella nostra convinzione di dare una mano, per quanto nelle nostre possibilità.

 

Abbiamo cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica, la politica e un governo troppo tiepido rispetto al dramma venezuelano. Abbiamo stabilito delle solide relazioni con il Centro per la Promozione delle Relazioni Italia-Venezuela, partecipando all’organizzazione di un convegno dal titolo “Venezuela: tra crisi umanitaria e violenza del regime – Racconti e testimonianze dirette”, con l’obiettivo di far conoscere la situazione del Paese tramite il racconto di alcuni protagonisti della vita politica, intellettuali, politici di opposizione. Nei momenti più duri della crisi del 2019, abbiamo deciso di non tirarci indietro e fare del nostro meglio per contribuire ad una soluzione giusta e rispettosa della volontà dei cittadini venezuelani.

Abbiamo espresso la nostra posizione, affinché si procedesse quanto prima ad indire nuove e libere elezioni, per riportare il Venezuela nell’alveo della democrazia e del rispetto dei diritti civili. Non solo, nel febbraio 2019 siamo andati personalmente, con una delegazione del nostro Sindacato composta, oltre che dal Segretario Generale Ugl, da diversi dirigenti sindacali, sul confine tra Venezuela e Colombia per partecipare all’iniziativa internazionale organizzata da diversi enti sociali e di cooperazione internazionale per consegnare viveri, medicinali e beni di prima necessità al popolo venezuelano, sfidando il blocco imposto dal regime.

Ora è necessario che il Venezuela possa superare la crisi, quella già presente e quella nuova, determinata dal Covid-19, e tornare finalmente alla normalità che merita. Un Paese che potrebbe vivere nella prosperità, data la sua ricchezza di materie prime, la sua invidiabile posizione geografica, le sue bellezze naturali, la sua cultura, ma che ora è costretto invece a sopravvivere nella miseria e nel terrore. L’unica strada percorribile è quella, innanzitutto, di procedere a una normalizzazione, a un dialogo politico che consenta ora di fronteggiare la pandemia ed impedire che si verifichino effetti devastanti dal punto di vista sanitario, e poi, finalmente, una volta superata l’emergenza Covid-19, permettere ai venezuelani di esprimersi attraverso elezioni libere e democratiche, potendo scegliere senza paura chi deve porsi alla guida politica del Paese. Che si proceda, quindi, una volta superata la pandemia, a nuove consultazioni elettorali, che siano pacifiche e trasparenti, nella libertà e senza la minaccia delle ritorsioni del regime, per garantire finalmente una piena autodeterminazione al popolo venezuelano. effetti devastanti dal punto di vista sanitario, e poi, finalmente, una volta superata l’emergenza Covid-19, permettere ai venezuelani di esprimersi attraverso elezioni libere e democratiche, potendo scegliere senza paura chi deve porsi alla guida politica del Paese. Che si proceda, quindi, una volta superata la pandemia, a nuove consultazioni elettorali, che siano pacifiche e trasparenti, nella libertà e senza la minaccia delle ritorsioni del regime, per garantire finalmente una piena autodeterminazione al popolo venezuelano.

Perché non dobbiamo dimenticare il Venezuela. Le parole di Capone (Ugl)

Di Paolo Capone

A volte siamo talmente impegnati nel fronteggiare avvenimenti importanti che si susseguono in ogni ambito da rischiare di distogliere l’attenzione da altri fatti, altrettanto fondamentali e irrisolti, che restano in sospeso. Ora il mondo intero si trova ad affrontare la pandemia di Covid-19 e in Italia dobbiamo occuparci di un’emergenza sanitaria che ha già causato decine di migliaia di vittime…

Vi racconto la lotta contro il regime di Maduro. Parla Fernández

Quando Villca Fernández, leader del movimento studentesco in Venezuela, è stato caricato su un aereo e gli agenti del Sebin, Servizio bolivariano di intelligenza nazionale, cioè la forza di sicurezza al servizio di Nicolás Maduro, gli hanno tolto le manette, l’ex prigioniero politico non si è sentito libero. Anzi, ha capito che la privazione della sua libertà sarebbe continuata finché…

La legittimazione politica e morale dell'Occidente passa dal Venezuela

A Caracas sono in corso tre guerre. La questione del Venezuela è aperta. Non è scontato l’esito politico della dittatura di Maduro. Cuba è l’esempio di quanto possano resistere i regimi autoritari para-marxisti, se capaci di solide pratiche repressive, utili alleanze internazionali, efficaci narrazioni auto-assolutorie. Anzi, il regime cubano ha dato una lezione ai dittatori di tutto il mondo. Nelle…

L’Italia si schieri con i venezuelani, per la loro Liberazione. L’appello di Gullì

Di Carlos Gullì

I dati dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) mostrano che tra il 2015 e il 2020 il numero di venezuelani che hanno lasciato il loro Paese, a causa della crisi umanitaria, è passato da 695.551 a 5.093.987. Una fuga di massa che raggiunge quasi quella siriana ma in un Paese, il Venezuela, dove non c’è una guerra…

Phisikk du role - Conte, Colao e la buona politica. Cosa ci racconta il 25 aprile

Narrano i retroscenisti più accorsati che, in una delle innumerevoli conference call che il nostro smartissimo presidente Conte va facendo nelle sue lunghe giornate di lavoro da remoto a Palazzo Chigi, dopo essersi amabilmente intrattenuto con il celebrato esperto Colao sulle proposte per la messianica Fase 2, in particolare quella del lasciare a casa gli ultrasessantenni per ragioni di vecchiezza,…

Servizio sanitario nazionale, cosa insegna la pandemia. Il commento di Sacconi

La crisi pandemica ci ha definitivamente insegnato le caratteristiche di un servizio sanitario nazionale sostenibile anche di fronte ai grandi rischi. Esse corrispondono ai criteri descritti nel 2009 dal Libro Bianco “La vita buona nella società attiva” e alla riforma del federalismo fiscale del 2010. In sintesi, si ipotizzò allora, nel quadro di un regionalismo responsabile e della necessaria integrazione…

Dopo l'italianità delle aziende strategiche, difendiamo quella del debito pubblico

Nell'ampia intervista pubblicata oggi sul principale quotidiano economico, Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, rilancia un tema di grande interesse, che innesca riflessioni di sistema. Provo a riassumere il punto con una domanda e una risposta. La domanda è la seguente: dato che - al pari di talune aziende - anche il debito pubblico (o sovrano) è con sempre più…

25 aprile, il ricordo dei soldati italoamericani che liberarono l'Italia

Nella celebrazione della nostra libertà, sia a livello personale che come We the Italians, il 25 Aprile è sempre occasione per ricordare e ringraziare anche gli americani che tanto contribuirono alla nostra liberazione. Lo dico in qualità di "rappresentante" della comunità italoamericana che dopo Pearl Harbor fu il gruppo etnico che in percentuale maggiore rispetto a ogni altro si arruolò.…

Covid-19 e ricadute industriali. Rischi, minacce e ruolo dell'intelligence

Di Luigi Barberio e Franco Napoli

L’evento Covid-19 ha determinato una recessione atipica dove lo shock viene dall’esterno. Al progressivo blocco di molte attività economiche sul territorio nazionale si è associato un crollo della domanda di beni e servizi, sia dall’interno che dall’estero. I provvedimenti del governo per contrastare l’emergenza hanno previsto meccanismi che si stanno rilevando poco funzionali alla dimensione del problema. Per le attività…

L'emergenza economica - Il turismo non può più aspettare. Parla Pagliara di Valtur e Nicolaus

Il dramma sanitario legato al Covid e la gestione dell’emergenza hanno fatto passare in secondo piano per molte settimane un altro dramma. Rischiamo una pandemia economica e sociale che va gestita prima che sia troppo tardi. Guai ad avere l’approccio che hanno avuto gli Stati e l’OMS con il Covid. Un approccio surreale. Hanno iniziato ad affrontare seriamente il virus…

×

Iscriviti alla newsletter