Al Consiglio europeo di venerdì 17 luglio e di sabato 18, dedicato al nuovo Recovery Fund e al prossimo ciclo di bilancio dell'Unione europea tengono banco temi di interesse nazionale e comunitario, si muovono attori con interessi particolari e altri con obiettivi più generali. Ecco una sintesi delle posizioni in campo e dei temi al centro del confronto tra i…
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Da Autostrade al Recovery fund. Nessi e connessi nel corsivo di Pennisi
C’è un nesso tra il “compromesso dell’alba” trovato per il confronto tra governo e Atlantia la mattina del 15 luglio e il Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles ed è destinato a quel Recovery and Resilience Fund di cui l’Italia spera di essere il principale beneficiario? I nessi (e i connessi) sono moltissimi. Basta scorrere le analisi apparse…
Recovery Fund, perché dobbiamo tutti tifare Conte. Scrive Rondinelli (M5S)
Questo Consiglio europeo sarà decisivo per le sorti dell’Europa, ma anche dell’Italia. Dal suo esito infatti dipenderà non solo la capacità di ripresa economica del nostro Paese dopo la crisi legata alla pandemia, ma anche i prossimi sette anni di bilancio. Uno dei punti sul tavolo dei leader europei sarà infatti anche il quadro finanziario pluriennale 2021-2027. L’occasione è ghiotta,…
Libia, per la missione europea arriva Nave San Giorgio. Ecco cosa farà
L'operazione europea Irini ha la sua flagship. È Nave San Giorgio della Marina militare italiana, con a bordo il force commander della missione Ettore Socci e gli uomini della Brigata San Marco, in grado di operare ispezioni sui mercantili diretti verso la Libia anche in caso di atteggiamenti non collaborativi. Solo ieri, il Parlamento italiano ha chiuso l'iter di autorizzazione…
Quel filo (dorato) che lega la Libia di Haftar e il Venezuela di Maduro
“Il capo militare libico è il cliente ideale per lo scambio oro per dollari in Venezuela”. È questo il titolo di un articolo pubblicato sul sito Insight Crime, un'organizzazione con sede a Washington e Medellín, specializzata nel monitoraggio sulla criminalità organizzata a livello internazionale. Sulla scia dell’inchiesta pubblicata dal quotidiano americano The Wall Street Journal, anche Insight Crime sottolinea i…
La stretta Usa convince Taiwan. Niente più chip a Huawei
Inizia a dare i suoi frutti la mossa con cui il dipartimento del Commercio statunitense ha di fatto spezzato la catena di fornitura di Huawei impedendo la vendita di semiconduttori e altro equipaggiamento con componenti di tecnologia statunitense. Un bloody nose, notavamo su Formiche.net, che ha costretto ad esempio il colosso taiwanese del settore Taiwan Semiconductor Manufacturing (Tsmc), principale fornitore…
Bye bye TikTok. Ecco come Trump vuole bandire l'app cinese
Settimane, non mesi. Tanto resta a TikTok, tra le più popolari piattaforme social al mondo, prima di essere messa al bando negli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump fa sul serio: l’app di video made in China che ha scalato la vetta del mercato nel giro di pochi anni è un rischio per la sicurezza nazionale. L’ultima puntata della guerra…
Giochi di guerra per il Cremlino. Così Putin allerta 150mila militari
Il coronavirus non spaventa le Forze armate russe. Su ordine del presidente Vladimir Putin, il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha ordinato un controllo sulla prontezza operativa di 150mila unità, 26mila sistemi d'arma, 414 velivoli militari e 106 navi da guerra. Coinvolge i distretti militari meridionali e occidentali, nonché le Flotte del Nord e del Pacifico. L'obiettivo dichiarato è verificare…
Cosa c'è dietro l’accordo militare tra Siria e Iran. L'analisi di Valori
L’8 luglio ultimo scorso il Capo di S.M. iraniano Mohammad Baqeri e il ministro della Difesa siriano Ali Abdullah Ayub hanno siglato a Damasco un accordo, definito “comprensivo”, per rafforzare la cooperazione militare tra i due Paesi. Tale accordo, dicono i due dirigenti, rafforza la cooperazione militare tra Iran e Siria, soprattutto in relazione all’aumento previsto della pressione Usa nell’area…
Le minacce in Libia e i problemi in Egitto. I due fronti di al Sisi
Il presidente/generale egiziano, Abdel Fattah al Sisi, è tornato a ringhiare sulla Libia. Galvanizzato dall’invito dei parlamentari amici — la maggioranza dell’HoR restata a Tobruk sotto il controllo di Agila Saleh — che ha chiesto al Cairo assistenza militare qualora il governo onusiano Gna, sostenuto dalla Turchia, decidesse di attaccare Sirte. La città costiera è al centro della partita militare…













