Skip to main content

È la disinformazia il convitato di pietra alle elezioni presidenziali di oggi in Moldavia, sommate al referendum pro-Ue, appuntamento elettorale che potrebbe segnare l’ingresso del Paese nell’Unione europea e l’allontanamento definitivo dal cono di influenza di Mosca. Il nuovo possibile presidente ha già in tasca l’adesione all’Ue di un Paese che va alle urne per decidere se il futuro è la Russia o l’Occidente. Nonostante sia un piccolo stato dell’Europa sud-orientale senza sbocco sul mare, con meno di 3 milioni di persone, di cui 500.000 in Transnistria, è densamente rilevante alla voce geopolitica.

Le politiche di Sandu

Negli ultimi anni ha registrato il tasso di crescita del prodotto interno lordo più alto in Europa, ma è ancora uno dei Paesi più poveri. A guidarlo c’è la presidente filo-occidentale Maia Sandu, che punta al secondo mandato per dare corpo alla strategia pro Ue (adesione entro il 2023, come l’Albania) chiudendo definitivamente la parentesi dello scioglimento dell’Unione Sovietica. L’Ucraina e la Moldavia hanno formalmente avviato i colloqui di adesione dopo aver ottenuto lo status di paese candidato all’Unione europea nel giugno 2022.

Il ping pong tra posizioni filo-occidentali e filo-russe, è stato fermato dalla decisione di Sandu di aprire definitivamente il capitolo del distacco da Mosca, a maggior ragione dopi l’inizio della guerra in Ucraina. Da quel momento il paese ha tagliato le forniture di gas dalla Russia, per aprire canali con l’occidente.

Sandu guida il Partito d’Azione e Solidarietà (PAS): è una ex economista della Banca Mondiale, ed è stata la prima presidente donna della Moldavia. Al momento è in testa alla corsa presidenziale con il 36,1% dei consensi degli elettori. Al secondo posto i sondaggi danno Alexandr Stoianoglo, un ex procuratore sostenuto dal Partito socialista filo-russo, che ha il 10,1% dei consensi, e Renato Usatii, ex sindaco di Balti, con il 7,5%.

Al contempo si voterà anche il referendum sull’obiettivo ufficiale dell’adesione all’Ue. Se dovessero prevalere i sì allora l’obiettivo verrà inserito nella Costituzione moldava, come garanzia che i successivi governanti non si allontaneranno dal percorso dell’integrazione.

Le accuse a Mosca

Non mancano accuse a più livelli contro l’intromissione russa nelle partita elettorale. Secondo Olga Roşca, consigliere di politica estera di Sandu, la Russia sta immettendo nel sistema paese molto denaro per interferire nelle elezioni e, più in generale, nel processo democratico moldavo. Posizione ribadita anche dal capo della polizia Viorel Cernăuțanu, secondo cui Mosca avrebbe corrotto 130.000 moldavi, quasi il 10% dell’affluenza regolare alle urne, per votare contro il referendum e a favore di candidati favorevoli alla Russia in quello che ha definito un “attacco diretto senza precedenti”. Altre accuse rivolte alla Russia riguardano l’organizzazione di una serie di attacchi vandalici pre-elettorali contro edifici governativi e la possibilità che vi siano manifestazioni di protesta nei giorni successivi alle elezioni.

Fino ad oggi sono state arrestate circa 300 persone che nelle scorse settimane sarebbero andate in Russia, in Bosnia e in Serbia per ricevere una sorta di formazione su come rompere i cordoni della polizia e creare caos pubblico.

Il caso Transnistria

Chiamata Repubblica di Pridnestrovie, è un territorio che di fatto non è riconosciuto dai membri delle Nazioni Unite ed è uno Stato indipendente, con un suo Parlamento, una sua moneta, un suo esercito. Popolato in larga parte da russofoni, è la Federazione Russa che lo sostiene a livello militare (1700 soldati presenti in loco), economico ed energetico. Fino a ieri era Gazprom che assicurava al lo staterello l’approvvigionamento energetico ma senza richiedere in cambio il pagamento delle forniture: un modo per legare i due soggetti.

Alta tensione è nata lo sorso settembre, quando il parlamento della regione separatista ha messo al bando l’uso del termine “Transnistria”, affermando che aveva connotazioni “fasciste”, e ha insistito sul nome russo “Pridnestrovie”. Ma la Moldavia intende entro il 2038 reintegrare la Transnistria. Del tema si è discusso la scorsa primavera in occasione del primo Moldova Reintegration Forum.

Due gli elementi su cui sono concentrate le attenzioni degli analisti. Dall’inizio di quest’anno, la Moldavia riscuote dazi doganali su una serie di ambiti, come Iva, esportazioni, importazioni e tasse sull’inquinamento ambientale dalle aziende della Transnistria e per questa ragione intensificato la lotta al riciclaggio di denaro. Si tratta di regole che in Ue sono consuetudine, ma che di fatto a queste latitudini azzoppano gli affari degli oligarchi della Transnistria. In secondo luogo si fa largo il sospetto che alcune componenti realizzate in Transnistria vengano usate nei sistemi d’arma russi.

Occidente o Russia? Il referendum della Moldavia oggi al voto

Non mancano accuse a più livelli contro l’intromissione russa nelle partita elettorale: fino ad oggi sono state arrestate circa 300 persone che nelle scorse settimane sarebbero andate in Russia, in Bosnia e in Serbia per ricevere una sorta di formazione su come rompere i cordoni della polizia e creare caos pubblico. Il caso Transnistria e le forniture di gas rappresentano due elementi che si intrecciano geopoliticamente con le urne

Come ha fatto la propaganda iraniana ad avere intelligence Usa? Indagine in corso

Una fuga di intelligence preoccupa gli Usa. Lo spionaggio contro Israele finisce su un account Telegram collegato al regime iraniano

Affrontare la rivoluzione culturale e digitale del mondo del lavoro. La quinta tappa di Pensiero solido sull’IA

Si terrà lunedì 21 ottobre dalle 17.30 al Cefriel di Milano, il quinto appuntamento del percorso “Intelligenza artificiale e lavoro. Come cambia, come dobbiamo cambiare noi”, organizzato dalla Fondazione Pensiero Solido

Intrighi e disinformazione. Il potere oscuro nel romanzo di Volkoff

Di Roberto Toncig

Il libro esplora il lato più oscuro della disinformazione durante la Guerra Fredda, tracciando la storia di un giovane emigrato russo, reclutato dal Kgb come agente di influenza. Mentre cerca di onorare la promessa fatta al padre di ritornare in Russia, diventa un maestro nell’arte dell’inganno, immerso in un mondo di complotti e manipolazioni

Le due condizioni per il successo del Pnrr. Il commento di Scandizzo

Possiamo aspettarci effetti positivi dalla attuazione del Pnrr? La risposta è affermativa e le prime indicazioni dei progetti realizzati sembrano confermare impatti significativi sul tasso di crescita dell’economia. Ma ci sono due condizioni. Il commento di Pasquale Lucio Scandizzo

Esg Monitor 2024, la complessa realtà della sostenibilità negli Stati Uniti

Il Global Esg Monitor 2024 di SEC Newgate rivela come la sostenibilità aziendale negli Stati Uniti sia intrappolata in divisioni politiche e generazionali, nonostante il crescente sostegno pubblico alle iniziative Esg, ponendo le aziende di fronte a sfide sempre più complesse

G7 Difesa, in un mondo più fragile servono capacità militari. La versione di Serino

Per la prima volta nell’ambito dei lavori del G7 viene organizzato un incontro dedicato nello specifico alla dimensione della Difesa, fortemente voluto dalla presidenza di turno italiana con l’obiettivo di identificare un approccio condiviso e comune per affrontare le diverse aree di instabilità internazionali. L’occasione ha poi permesso ai ministri di Italia, Regno Unito e Giappone di fare il punto sul Gcap, ma il generale Pietro Serino avverte: “Bene le nuove piattaforme, ma bisogna investire nelle munizioni. L’Ucraina insegna”

Kim e Putin si uniscono in Ucraina contro le democrazie

La crescente alleanza tra Russia e Corea del Nord vede Mosca ricevere armi e supporto militare per l’invasione dell’Ucraina. L’asse revisionista agisce con pragmatismo, sfidando l’ordine internazionale e inviando un messaggio forte sulla loro disponibilità a supportarsi concretamente

Perché il drone contro casa sua può essere un problema per Bibi

Netanyahu parla durante lo Shabbat, mentre un drone di Hezbollah penetra per 70 chilometri dentro Israele e colpisce la sua casa a Cesarea. La difesa aerea è un simbolo per gli israeliani, non può fallire, per questo il leader bombardato prova a rassicurare la nazione (anche nel giorno del riposo)

Gustave Thibon, il mondo letto dal filosofo contadino. Scrive Ciccotti

In un periodo in cui è sempre più evidente la violenza dell’uomo esercitata contro la natura, il crescente fascino per la modernità (ora governato dalla AI), non sarebbe il caso di (ri)leggere Gustave Thibon (1901-2003), il filosofo contadino? Una nota di Eusebio Ciccotti con alcune aforismi di Gustave Thibon

×

Iscriviti alla newsletter