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“Lavorare per diventare uno snodo per i flussi energetici tra il Mediterraneo, l’Africa e l’Europa, un vero e proprio hub di produzione e di distribuzione ed essere così il perno di congiunzione e di collegamento di nuove interconnessioni, che devono essere chiaramente infrastrutturali ed economiche, vocazioni a cui stiamo dando voce anche attraverso il nostro Piano Mattei”. Questa la traccia seguita dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Business Forum di Tripoli, accompagnata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, occasione strategica per siglare importanti accordi tra imprese e proseguire nel dare profondità strategica al Piano Mattei.

La traccia del governo

La Libia rappresenta per l’Italia un partner economico di prima grandezza è la premessa che la premier fa aprendo il suo intervento, “siamo di fatto un ponte naturale tra l’Europa, il Mediterraneo allargato, l’Africa e il Medio Oriente”. I numeri, meglio di altri fattori, raccontano il perché di una progettualità che non può prescindere da un maggiore sforzo orientato verso la Libia: nel triennio 2020-2023 i flussi commerciali bilaterali sono più che triplicati, passando da 2,6 a 9,1 miliardi di euro, mentre stando al primo semestre dell’anno in corso già si avverte che l’interscambio è aumentato.

Per cui, ha sottolineato Meloni, se da un lato l’Italia è il principale importatore della Libia, il terzo esportatore, il primo investitore nel settore energetico, dall’altro l’Italia per la Libia è “la porta privilegiata di accesso a uno dei più grandi mercati energetici del mondo, che è quello europeo, fatto di 500 milioni di consumatori. Siamo di fatto un ponte naturale tra l’Europa, il Mediterraneo allargato, l’Africa e il Medio Oriente”.

Guardando al futuro, la premier ha spiegato che il prossimo obiettivo è duplice: rinnovare collaborazioni che erano ferme e al contempo ampliare le collaborazioni che sono andate avanti sempre e soprattutto esplorare insieme le nuove forme di cooperazione, con la prospettiva di essere vicino alla Libia immaginando una fase di ricostruzione e di sviluppo.

Il forum

Dopo oltre dieci anni di stop, il business forum di oggi ha visto una partecipazione particolarmente qualificata di rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano e libico, diviso in quattro tavoli settoriali focalizzati su energia, pesca e agroindustria, sanità e farmaceutica e infrastrutture e design, oltre ad una sessione dedicata all’illustrazione delle forme di sostegno pubblico alle società italiane che intendono investire in Libia da parte di Ice, Sace e Simest.

La premier inoltre ha annunciato la ripresa dei voli diretti con la Libia della compagnia ITA Airways, a partire dal prossimo gennaio, a testimonianza del progressivo e costante rafforzamento della cooperazione tra le due Nazioni.

Qui Tripoli

A margine del Forum, la presidente del Consiglio ha incontrato il primo ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Abdulhameed Mohamed Dabaiba, occasione per confrontarsi sui vari ambiti di una cooperazione bilaterale che in costante crescita. Tra i punti salienti affrontati c’è la gestione dei fenomeni migratori, passaggio su cui Meloni ha spiegato che persiste la necessità di intensificare gli sforzi nel contrasto al traffico di esseri umani e, al contempo, di rafforzare la cooperazione con le Nazioni d’origine e di transito nel quadro del Processo di Roma e del Trans-Mediterranean Migration Forum di Tripoli dello scorso luglio.

Ha rivendicato il successo del governo italiano sul decreto flussi triennali per 450.000 ingressi per favorire la migrazione legale, “ma chiaramente questi sono meccanismi che funzionano solamente se i due sistemi produttivi delle Nazioni che stanno cooperando si parlano, se a monte sono sistemi collegati, se a monte c’è incontro tra domande e offerte di lavoro, se a monte c’è un lavoro di formazione”, ha aggiunto.

Urso

Il governo italiano, ha osservato il ministro Urso, “è pronto a disegnare con i Paesi africani un futuro comune ed è per questo che auspichiamo che il Piano Mattei diventi il progetto strategico dell’Unione europea in questo continente”. Il forum, quindi, è “un segnale forte per le nostre imprese e anche per gli altri Paesi europei: un passo decisivo verso una nuova collaborazione paritetica tra Italia e Libia”, ha aggiunto. Nell’occasione i nuovi accordi sottoscritti puntano sulla cooperazione allo sviluppo, sui rapporti commerciali e sugli investimenti italiani nel Paese, con particolare attenzione ai nuovi settori di collaborazione come farmaceutica, biotech, scienze della vita, energie rinnovabili, materie prime critiche.

Nell’ambito dei G7 su Industria e tecnologia, svolti sotto la presidenza italiana, ha aggiunto Urso, è stato istituito l’Hub per lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale in Africa, realizzato in collaborazione con l’UNDP delle Nazioni Unite. Questo hub, operativo dai primi mesi del 2025, ha già avviato due programmi esecutivi molto importanti: il primo con le start-up africane, il secondo sull’integrazione delle lingue locali nelle tecnologie AI.

Gli accordi firmati

Ecco il dettaglio degli otto accordi scambiati in occasione del Business Forum Italia-Libia. Il primo MoU tocca la cooperazione allo sviluppo al fine di normare l’attività dell’Aics in Libia, spiegano fonti italiane, legittimandone la presenza nello Stato e facendo sì che possa intrattenere rapporti formali con le autorità locali. Al momento l’Aics ha una capacità limitata di operare in Libia a causa della difficoltà di negoziare con le autorità libiche, firmare contratti di servizi, lavori e fornitura, gestire personale ed uffici in loco.

In secondo luogo è stato siglato il memorandum tra il ministero del Governo Locale e la Camera di Commercio Paritetica Italo-Libica per sostenere le PMI italiane e libiche, favorendo joint venture, trasferimenti tecnologici e la creazione di un ambiente favorevole alla crescita delle pmi in settori interessanti come l’organizzazione di eventi, la fornitura di assistenza tecnica e legale, la promozione di una cultura d’impresa comune e la semplificazione delle procedure bancarie e doganali.

A seguire l’accordo di Simest con Libyan Foreign Bank e con la Camera di commercio Italo Libica per migliorare le relazioni commerciali fra Italia e Libia e al contempo sostenere anche in Libia l’operatività della Misura Africa di Simest, strumento da 200 milioni a favore dello sviluppo delle relazioni commerciali fra Italia e Africa, previsto dal Piano Mattei.

E ancora, il Memorandum d’Intesa tra Unione Generale delle Camere di Commercio Libiche e Unioncamere italiana, il Memorandum d’Intesa tra Libyan Export Promotion Center e Ice Agenzia per aree altamente strategiche, la letter of Acceptance Todini – ERMA (Libya) per lotti 4.2 e 4.3 dell’Autostrada Costiera e Letter of Acceptance tra Emsaad Ras Ejdair Motorway Authority (ERMA) e Todini: si tratta dell’atto ufficiale con cui l’istituzione libica accetta l’azienda italiana come assegnataria del contratto.

Infine il Memorandum collaborazione salute tra GKSD Holding Group e il Dipartimento del sostegno e dello sviluppo di servizi medici libico, e il programma di sostegno di ENAC a LYCAA per avvicinarla agli standard di aviazione civile europei.

Tutti gli accordi siglati tra Italia e Libia al Business forum dopo dieci anni di stop

L’Italia per la Libia è la porta privilegiata di accesso a uno dei più grandi mercati energetici del mondo, che è quello europeo, fatto di 500 milioni di consumatori. Siamo di fatto un ponte naturale tra l’Europa, il Mediterraneo allargato, l’Africa e il Medio Oriente. Le parole del premier Meloni al Business Forum di Tripoli. Peraltro da gennaio riprenderanno i voli con Ita Airways

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