Skip to main content

L’Istituto affari internazionali (Iai) ha ospitato un incontro operativo sulle sanzioni russe, “A tool between wars and words”. Moderati da Nona Mikhelidze (responsabile del programma Europa orientale e Eurasia del think tank italiano), Vasyl Filipchuk Anastacia Galouchka (rispettivamente senior advisor ed esperta di diritto internazionale e diritti umani dell’Icps) hanno analizzato lo stato attuale e dato raccomandazioni per il futuro. Intervento anche di Stefano Silvestri, membro del comitato scientifico dello Iai, che su queste colonne nei giorni scorsi aveva delineato il contesto.

La Russia sta subendo un quadro sanzionatorio imposto dall’Ue e dagli Stati Uniti come conseguenza diretta per l’annessione della Crimea e il conflitto nel Donbas. Mosca avrebbe occasione di bloccare la crisi ucraina implementando gli accordi di Minsk, ma — sebbene siano stati firmati nel 2014 da russi, ucraini e rappresentanti delle due repubbliche separatiste, tutto sotto l’egida Osce — non sono stati mai rispettati. Si combatte, anche se a bassa intensità. Le aree attorno Donetsk e Lugansk sono segnate da un confine militarizzato e amministrate dai ribelli separatisti filo-russi.

Stanno funzionando le sanzioni? Cosa fare adesso? Sono queste le due domande profonde che accompagnano il panel. Gli esperti dell’Icps (International Centre for Policy Studies, una ong ucraina) si sono occupati delle risposte in uno studio presentato oggi in via Brunetti. Punto di partenza da cui poi fornisce indirizzi per provvedere alle politiche.

E partendo da queste si possono già trovare risposte a quelle domande. Il ritiro delle sanzioni deve essere “connesso a un sistema dì benchmarking in cui la Federazione Russa deve inquadrarsi”, dice Galouchka: un processo che dovrebbe andare avanti a step. Va migliorata la funzionalità delle misure, “magari pensando a sanzioni secondarie contro chi continua a cooperare con la Russia in determinati ambiti”, aggiunge Filipchuk. Ci sono delle criticità funzionali: la Russia per esempio ha riserve sufficienti per compensare lo shock delle sanzioni. E poi le misure non tengono conto i cambiamenti dei trend globali, perché “per loro natura non sono globali”. Questo permette a Mosca di non sentirsi abbastanza sotto pressione.

Per l’analisi dell’Icps, tuttavia, “soltanto il ritorno della Crimea sotto il controllo amministrativo ucraino, con un risarcimento del danno avuto” e contemporaneamente il ritorno dello stato di diritto ucraino sui territori occupati dell’Est (“Ordlo” secondo l’acronimo inglese) “potrà permettere la fine completa del regime sanzionatorio”. È un’asticella piuttosto alta. La Russia ha piazzato installazioni strategiche nella penisola crimeana e sei anni fa ha giocato un azzardo sulla fascia orientale delPaese da cui sembra impossibile tornare indietro.

Secondo l’analisi il futuro delle sanzioni sta nel trovare una sinergia di due strategie: risolvere il conflitto nell’Ucraina orientale e determinare il formato delle relazioni con la Russia. L’equilibrio di potere, il contesto generale della sicurezza regionale, i regimi internazionali e il grado di interdipendenza sono i fattori che rivestiranno la massima importanza nell’affrontare entrambi i compiti.

”Ora che la questione di allentare o addirittura revocare completamente le sanzioni contro la Russia è diventata un argomento di discussione nell’arena diplomatica internazionale, è necessario istituire un meccanismo sistematico di analisi comparativa”, spiegano Filipchuk e Galouchka. La questione è rilevante anche in Italia, dove dall’attuale governo, come da quello del precedente, si sono alzate voci sulla possibilità di sollevare le sanzioni alla Russia. Finora tuttavia Roma non si è mai messa di traverso nei confronti del rinnovo progressivo che viene votato dall’Europa periodicamente.

“È chiaro che qualsiasi allentamento delle sanzioni dovrebbe essere direttamente collegato a misure specifiche intraprese dalla Russia per compensare il danno che ha causato alla sicurezza internazionale”, scrivono gli esperti nel lungo studio presenterò oggi. Questo perché ritengono che l’alleggerimento o la revoca delle sanzioni senza un quid pro quo “invierebbe il segnale sbagliato” a chi nel futuro si possa trovare davanti alla possibilità di violare il diritto internazionale. “Nella situazione in cui è giustificato un indebolimento delle sanzioni, è meglio iniziare con sanzioni diplomatiche prima di modificare quelle economiche, per garantire ulteriori strumenti di pressione per futuri discorsi con la Russia”, ha concluso Galouchka.

Alleggerire le sanzioni alla Russia? Tutto dipende da Mosca

L’Istituto affari internazionali (Iai) ha ospitato un incontro operativo sulle sanzioni russe, “A tool between wars and words”. Moderati da Nona Mikhelidze (responsabile del programma Europa orientale e Eurasia del think tank italiano), Vasyl Filipchuk e Anastacia Galouchka (rispettivamente senior advisor ed esperta di diritto internazionale e diritti umani dell’Icps) hanno analizzato lo stato attuale e dato raccomandazioni per il futuro. Intervento anche di Stefano…

Legge elettorale, Pd e Sardine. A lezione dal prof. Pasquino

Ha scritto un pamphlet uscito in questi giorni dal titolo “Minima politica” (Utet), in cui dedica il primo capitolo proprio alla legge elettorale. Il politologo di fama internazionale e professore emerito di Scienza Politica all'Università di Bologna, Gianfranco Pasquino, prende spunto proprio dalle ultime leggi elettorali per affrontare con Formiche.net il tema delle visioni politiche all'indomani del voto in Emilia-Romagna…

Safilo, nuovo vertice al Mise il prossimo 5 febbraio

"Prima di ogni decisione sul futuro dei lavoratori di Safilo è bene entrare nel merito del Piano presentato dal gruppo e costruire sinergie con le due regioni interessate, Veneto e Friuli, per la definizione di un piano che salvaguardi l’occupazione e le attività industriali. C’è un patrimonio umano e professionale che non può essere liquidato, sarebbe un errore gravissimo, con…

Riconciliare popolo ed élite si può. Sacconi spiega come

Gli Amici di Marco Biagi hanno ritenuto di celebrare il venticinquesimo anniversario dalla fondazione dell'Associazione con una riflessione collettiva sui modi con cui riconciliare il popolo e le “sue” élite. Operazione non impossibile soprattutto se queste si generano dal suo seno e non per riproduzione chiusa ed autoreferenziale. Il che significa realizzare innanzitutto un modello di selezione ed accesso ai…

All'Italia (e a Salvini) serve il Centro. La versione di Gianfranco Rotondi

Di Gianfranco Rotondi

Bologna e Catanzaro, mai così lontane come nelle urne di domenica scorsa: a Bologna resiste la dolce dittatura rossa al comando da 70 anni; a Catanzaro va per aria la maggioranza di sinistra, in sella da cinque anni, in ossequio al principio di alternanza seguito dai calabresi per tutta la Seconda Repubblica. Questa differenza ha molte spiegazioni, una su tutte:…

M5S rilanci la sua originalità politica. La versione di Guzzi

Oggi certamente tutte le oligarchie italiane, quella del denaro come quella editoriale, sono molto più tranquille. Siamo rientrati nello schema centrodestra contro centrosinistra, e l’anomalia M5S sembra neutralizzata. Possiamo tornare a credere che lo scontro sia tra Salvini e Sardine, tra populismo e buon governo, magari tra fascismi di ritorno e antifascismo Bella ciao, ciao, ciao! È un bel sollievo…

Conte come Tommasino (ma non per colpa sua). La fase 2 secondo Ocone

Non so perché ma, da quando ho sentito parlare in zona governativa, dal premier ma anche da alcuni suoi alleati di maggioranza, di una “fase 2” del governo che starebbe per partire, cioè di un rilancio politico o addirittura di “una nuova stagione riformistica”, mi è venuto in mente Tommasino. Molto probabilmente i lettori, soprattutto se giovani o se settentrionali,…

Le imprese italiane crescono, ma... Report Infocamere

Cresce la natalità delle imprese italiane. Secondo gli ultimi dati diffusi da Unioncamere e dalla piattaforma informatica dell'associazione, Infocamere, sono 353.052 le imprese nate nel 2019, circa 5 mila in più rispetto all’anno precedente. A fronte di queste, però, 326.423 hanno chiuso i battenti nello stesso periodo, 10 mila in più rispetto al 2018. Il saldo tra entrate e uscite è…

Le Sardine tra comunicazione e politica. L'analisi di Morcellini

Dalle prime evidenze dal voto emiliano-romagnolo, le Sardine si vedono e si sentono. Eccome. Lo documentano i dati emergenti e persino quelli che già nella nottata post voto hanno avviato una profilazione degli elettori. Ma lo si capisce ancor efficacemente osservando la correlazione tra voto per il centrosinistra, titoli di studio e classi d’età ma, a guardar bene, anche tematizzando…

Huawei e 5G, Patuanelli non cambia idea (in barba al Copasir)

L'Italia ha una normativa sulla sicurezza cibernetica nazionale che è “un riferimento in Europa”, di questo “ce ne hanno dato atto anche gli Stati Uniti” e dunque “riteniamo che si possa tenere insieme l'esigenza di tutelare al massimo la sicurezza della rete 5G e garantire agli operatori privati l'accesso a tutte le forniture, anche dei Paesi extra Ue”. Stefano Patuanelli…

×

Iscriviti alla newsletter