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“L’idea che con i soldi compri la presidenza è una enorme sciocchezza”. A dirlo poche ore fa a Formiche.net era stato Antonio Funiciello, ex capo dello staff di Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi ed esperto di politica americana, che avevamo raggiunto telefonicamente per commentare i risultati del Super Tuesday. Nell’importante nottata delle primarie democratiche abbiamo visto il trionfo di Joe Biden, affermatosi come l’uomo da battere per Bernie Sanders.

Ma se ora sul fronte radicale Sanders rischia ancora di perdere voti vista la presenza di Elizabeth Warren, l’ex vicepresidente di Barack Obama ha la strada spianata. Dopo i ritiri di Pete Buttigieg e Amy Klobuchar – entrambi hanno annunciato prima del voto di ieri il sostegno a Biden -, è toccato a Michael Bloomberg farsi da parte dopo il flop di questa notte.

Non sono bastate le centinaia di milioni di dollari proveniente dal proprio patrimonio. Il risultato deludente del Super Tuesday, su cui aveva scommesso tutto tanto da rinunciare a presentarsi nei primi Stati chiamati al voto nelle scorse settimane, ha obbligato l’ex sindaco di New York – che è sembrato aver fatto affidamento più sul suo conto in banca che su una pianificazione attenzione della campagna – a ritirarsi dopo sei mesi dall’annuncio di discesa in campo. 

“Ho sempre creduto che per battere Donald Trump serva appoggiare il candidato che ha le maggiori possibilità di batterlo. Dopo il voto di ieri, è chiaro che quel candidato è Joe Biden, un amico e un grande americano”, ha scritto in un comunicato stampa Bloomberg, soprannominato dal presidente incarica Mini Mike. “La matematica dei delegati è diventata virtualmente impossibile”, ha aggiunto Bloomberg evidenziando come ormai per lui la strada verso la conquista della nomination fosse pressoché sbarrata.

Bloomberg paga non soltanto alcune politiche da sindaco di New York poco gradite a sinistra (un esempio su tutti: stop-and-frisk) e un potenziale conflitto d’interessi ma anche le accuse di discriminazione e sessismo. 

“Conosco Joe da molto tempo”, ha dichiarato. “Conosco il suo stile, la sua onestà e il suo impegno per le questioni più importanti per il nostro Paese, tra cui il controllo sulle armi, l’assistenza sanitaria, i cambiamenti climatici e la buona occupazione”. È l’effetto Obama, già emerso la scorsa settimana dopo i passi indietro di Buttigieg e Klobuchar: Bloomberg – la testata, non quello che ormai è un ex candidato – ha raccontato come, nonostante la scelta di non sostenere nessun candidato, l’ex presidente si stia muovendo per tenere unito il partito. E, considerate le volontà di Sanders di rivoluzionare il partito, la scelta di Obama non può che essere il cavallo più forte nel campo moderato. Cioè Joe Biden.

Così, dopo le telefonate di alcuni giorni fa per congratularsi con Buttigieg per la campagna condotta e con Biden per l’importante vittoria in Carolina del Sud, ecco che il ruolo di Obama in queste primarie democratiche sta emergendo. E l’uscita di scena di Bloomberg ne è la conferma.

Con i soldi non si compra la Casa Bianca. Bloomberg si ritira

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