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Sarà Roberto Gualtieri a prendere il posto di Giovanni Tria al ministero dell’Economia. Il  nome dell’europarlamentare dem figura nella lista dei ministri (qui l’articolo di ieri) che il premier incaricato Giuseppe Conte ha portato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dunque, non più un tecnico puro, come Tria che è professore a Tor Vergata, ma un politico. Ma chi è Roberto Gualtieri?

Classe 1966, Gualtieri è professore associato di Storia contemporanea alla Sapienza ed è vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci. Dal 7 giugno 2009 è deputato europeo del Partito Democratico e nel luglio 2014, è stato eletto presidente della Commissione per i problemi economici e monetari al Parlamento Ue. Proprio questa mattina Gualtieri avrebbe dovuto presenziare alle audizioni di Andrea Enria, presidente delll’autorità bancaria europea e di Christine Lagarde, governatore designato della Bce. La sua assenza è stata il frutto del suo ingaggio nel governo Conte 2 in veste di titolare del Tesoro.

Tornando al profilo di Gualtieri, nel luglio 2009 è stato nominato titolare della Commissione Ue per gli Affari Costituzionali, e della sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa, in cui ha ricoperto l’incarico di coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici; membro sostituto della Commissione per gli Affari Esteri e della Commissione per i Bilanci, in cui ha ricoperto l’incarico di relatore permanente per il bilancio sulla Pesc.  Ancora, nel 2017 è stato nominato dalla Conferenza dei Presidenti membro del Brexit Steering Group – in rappresentanza del gruppo dei Socialisti e Democratici –, incaricato di seguire i negoziati Brexit per conto del Parlamento Europeo.  Durante la fase di costituzione del nuovo Parlamento europeo ha fatto parte della commissione di 40 parlamentari provenienti dalla diverse forze politiche, che hanno stabilito l’agenda parlamentare per il quinquennio, sarà l’unico italiano a parteciparvi.

In un’intervista rilasciata lo scorso 15 agosto al Foglio, a crisi di governo semi-aperta, Gualtieri abbracciava la possibilità di un esecutivo a guida Pd e M5S. “In una situazione internazionale segnata dal rallentamento dell’economia, dalla volatilità dei mercati e dalla prospettiva di una possibile hard Brexit provocata da Boris Johnson, ma anche dall’opportunità di avviare la nuova legislatura europea con un cambio di passo, io dico che quelle condizioni bisogna verificarle. Sul modello di quanto si è verificato in Europa – ovvero l’elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione, avvenuta con la convergenza di M5s, Pd e FI anche in Italia è possibile, forse ineludibile provare a fare altrettanto”.

 

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