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Un nuovo caso sembra farsi strada in Brasile, questa volta con un’impronta cinese. Un gruppo di cinque senatori sarebbe volato a Pechino con tutte le spese pagate dal governo del Paese asiatico (inclusi i biglietti in classe business) in cambio di un parere positivo nei confronti dei progetti di Huawei in Brasile.

LA DELEGAZIONE BRASILIANA

Nella delegazione era presente, secondo Bloomberg, anche Flavio Bolsonaro, senatore per Rio de Janeiro e figlio del presidente del Brasile. A capo del gruppo di senatore, invece, c’era il senatore Chico Rodrigues, vicedirettore del governo del Brasile alla Camera Alta. In Brasile è illegale che i parlamentari si spostino in viaggi finanziati da governi stranieri.

LA STRATEGIA DI PECHINO

Il viaggio farebbe parte degli sforzi di Pechino per conquistare i parlamentari brasiliani con i progetti nei settori di tecnologia, infrastruttura ed energia. Tra gli incontri programmati c’è stata una visita in una sala di esposizione permanente di Huawei Technologies Co., il colosso asiatico della tecnologica nel mirino del Dipartimento di Stato americano. I senatori brasiliani hanno anche visitato Alibaba, China National Petroleum Company e China Railway Group e incontrato funzionari del Partito Comunista Cinese a Pechino, Shanghai e Hangzhou, nonché parlamentari di Russia e India.

LE MIRE CINESI

Prima del viaggio in Cina, Rodrigues non aveva un’opinione chiara sulle ambizioni di Huawei di costruire una rete 5G in Brasile, progetto previsto per il 2020. Tuttavia, al rientro a Brasilia, ha detto che “la compagnia ha il miglior sistema operativo e i costi più bassi”. Poiché, secondo il politico brasiliano, i bisogni di sviluppo tecnologico scavalcano la preoccupazione per la privacy, Huawei resta la miglior opzione sul mercato. Ugualmente, il senatore Iraja Abreu si è detto entusiasta di fronte alla possibilità di progetti cinese di energia solare in Brasile, mentre il senatore Rogerio Carvalho vede molte opportunità nel settore di petrolio e gas nello stato di Sergipe. Il controverso invito di Pechino fa parte di un’ampia strategia per siglare nuovi accordi economici tra i due Paesi. Nel 2018, gli scambi commerciali tra Cina e Brasile hanno prodotto 113 miliardi di dollari. La Cina continua ad aumentare il suo appetito e vuole partecipare alle privatizzazioni aperte alle imprese straniere.

HUAWEI IN BRASILE (E IN AMERICA LATINA)

L’agenzia di stampa cinese Xinhua ha informato che l’operatore brasiliano di telecomunicazioni Oi, fornitore di servizi di collegamento senza fili al festival di musica Rock in Rio, ha svolto prove di tecnologia 5G con sistemi e cellulari di Huawei. All’evento hanno partecipato circa 100mila persone. Oi ha utilizzato anche altre tecnologie di Huawei come telecamere di sicurezza con riconoscimento facciale.
La Cina investe in infrastrutture di telecomunicazioni, intelligenza artificiale e riconoscimento facciale in molti Paesi in Asia e in Africa, ma anche in America latina, specialmente in Brasile, Cuba, Ecuador, Messico e Venezuela.
Un report di Task Force sostiene che la Cina domina le telecomunicazioni a Cuba: “Pechino ha un ruolo importante nel finanziamento e costruzione del cavo sottomarino Alba-1 dell’isola, mentre Huawei partecipò all’installazione di punti di accesso Wi-Fi in tutta Cuba. Anche ZTE, controllata dallo stato cinese, ha portato gli utenti cubani della rete.
Ugualmente, un’inchiesta del New York Times spiega che in Ecuador ci sono 4mila e 300 telecamere di sicurezza della polizia, che raccolgono immagini che verrebbero poi usate per intimidire e perseguitare politicamente i cittadini. Anche il sistema ecuadoregno, denominato ECU-911, è stato realizzato dalle compagnie C.E.I.E.C. e Huawei.

Le mire di Pechino sull’America Latina. Il caso Huawei in Brasile

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