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Il Fidesz di Viktor Orbán vince come da previsioni, e col 52,14% stacca di numerose lunghezze la forza politica che si è piazzata al secondo posto. “Una vittoria epocale”, secondo il premier di Budapest che vede il suo partito ottenere tredici seggi al Parlamento europeo, uno in più rispetto a quelli che aveva. A suo modo di vedere è stata la vittoria di quanti nel paese hanno deciso di prendere in mano le redini del suo destino, di quanti ritengono che l’Ungheria debba essere degli ungheresi e l’Europa degli europei. Vi è da ricordare che la campagna elettorale del partito governativo ha avuto ancora una volta al centro i flussi migratori che per Orbán sono da fermare, e la necessità di difendere l’identità culturale europea che secondo l’esecutivo magiaro e i suoi sostenitori è inequivocabilmente europea.

VOTO IN UNGHERIA COME DA PREVISIONI

I risultati del voto in Ungheria hanno rispettato le previsioni non solo per ciò che riguarda i risultati ottenuti dal Fidesz, anche se ci sono state delle sorprese. I socialisti dell’MSZP in coalizione con Párbeszéd (Dialogo) erano dati al secondo posto mentre, secondo i numeri a disposizione, sono scivolati al quarto perdendo un seggio. Pur presentandolo in calo di consensi, i sondaggisti si aspettavano qualcosa di più anche da Jobbik che, col 6,44% delle preferenze, perde due seggi e ne mantiene solo uno. Evidentemente il suo tentativo di farsi percepire come forza politica di destra ma moderata, dopo i suoi trascorsi da partito estremista, non hanno dato i frutti sperati. Il risultato salta agli occhi considerando che, al voto di cinque di anni fa, la sua crescita aveva destato inquietudine all’interno dell’Ue. Al secondo posto si è piazzata la Coalizione Democratica (DK, centro-sinistra) dell’ex primo ministro socialista Ferenc Gyurcsány il cui risultato, pari a oltre il 16% va oltre le previsioni. Il partito supera quindi i socialisti e Jobbik, e ottiene quattro seggi, due in più di quelli che aveva. Ancora più interessante il risultato ottenuto da Momentum, partito antiorbaniano di ispirazione liberale che con quasi il 10% dei consensi ottiene più o meno il doppio del previsto e ha diritto a due seggi. Si tratta di un partito di recentissima costituzione, con una membership prevalentemente giovane, che l’anno scorso ha partecipato per la prima volta alle politiche ungheresi restando però poter mandare deputati al Parlamento.

IL SUCCESSO DI ORBAN

Per Orbán è un successo importante, la conferma della bontà delle sue posizioni politiche, un risultato che lo conferma leader sovranista di spicco e di cui, a suo avviso, il Ppe dovrà tenere conto. Quello stesso Ppe che il premier ungherese vorrebbe cambiare dall’interno spostandone l’asse politico a destra per un’Europa delle nazioni e delle patrie. Resta da capire quali saranno le sue prossime mosse all’interno del Parlamento europeo. Si ritiene possibile un’alleanza con Salvini, ma è anche vero che probabilmente Orbán non ha del tutto rinunciato a una ricomposizione col Ppe da cui il suo partito è sospeso a tempo indeterminato. Quel che è evidente è che il Fidesz si conferma partito leader della scena politica ungherese che egemonizza a fronte di un’opposizione ancora lontana dal poter insidiare il suo potere.

ungheria, Orban

La vittoria epocale di Orban, il leader sovranista guadagna un seggio in Europa

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