Skip to main content

New York, la città che non dorme mai. E allora, perché dovrebbe farlo la Borsa più importante del mondo, che proprio nella Grande Mela risiede? Specialmente se c’è chi, dall’altra parte del mondo, trama per sabotare il dollaro. Quanto comunicato dal New York Stock Exchange lo scorso venerdì, al termine dell’ultima seduta settimanale, non lascia troppo spazio alle interpretazioni: estendere le negoziazioni sulla sua borsa digitale Arca, piattaforma di punta per l’acquisto e la vendita di fondi negoziati in Borsa e di oltre 8 mila titoli quotati negli Stati Uniti, a 22 ore al giorno, esclusi i festivi. Obiettivo: sfruttare il crescente interesse presente a livello globale nei confronti delle azioni statunitensi.

Il piano annunciato dal Nyse, che dovrà ottenere il via libera della Sec, la Consob americana, consentirebbe agli investitori di negoziare tutte le azioni statunitensi, i fondi negoziati in borsa, ovvero gli Etf, unitamente ai fondi chiusi tra l’1:30 e le 23:30 di ogni giorno feriale, ad eccezione dei festivi.  “L’iniziativa del Nyse di estendere le negoziazioni di titoli azionari statunitensi a 22 ore al giorno, cinque giorni alla settimana, sottolinea la forza dei mercati dei capitali statunitensi e la crescente domanda dei nostri titoli quotati in tutto il mondo”, ha dichiarato Kevin Tyrrell, responsabile dei mercati del New York Stock Exchange.

Di certo, il potenziamento di Wall Street in termini di titoli scambiati, con conseguente aumento della capitalizzazione della piazza finanziaria simbolo del mercato, è una risposta alle minacce di de-dollarizzazione mosse dai Paesi Brics, Cina e Russia in testa.  Dal vertice dei Brics sulle rive del Volga, è uscito infatti un altro jolly con cui la Russia, padrona di casa, tenta l’ennesima spallata all’Occidente e la sua moneta simbolo. Vladimir Putin, padrone di casa, ha proposto di creare una borsa comune per alcuni importanti beni alimentari, su tutti i cereali. In altre parole, una piazza di scambio che funga da contraltare a quella di Chicago, il maggiore crocevia d’Occidente dei prezzi relativi alle materie prime agricole. C’è un senso profondo dietro la proposta di Putin. Paesi Brics sono tra i maggiori produttori al mondo di cereali, legumi e semi oleosi. Tanto basta a dotarsi di una piazza propria.

Tornando a Wall Street, attenzione anche al fattore elezioni, la prossima settimana. Le banche, i broker, i gestori di investimenti operativi a New York stanno infatti aggiungendo personale per gestire gli elevati volumi di trading nei giorni delle elezioni, con i mercati che si prevede diventeranno volatili con l’arrivo dei risultati.

Gli eventi politici possono innescare, d’altronde, oscillazioni selvagge che possono costringere i partecipanti al mercato a disfare rapidamente le scommesse, sollevando rischi di mercato, di liquidità e di altro tipo che potrebbero mettere sotto pressione i sistemi di trading e le infrastrutture di mercato. E con la vicepresidente democratica Kamala Harris e l’ex presidente repubblicano Donald Trump testa a testa in molti sondaggi prima del voto del 5 novembre, la prospettiva di non avere un vincitore immediato sta aumentando le preoccupazioni di investitori e trader.

Wall Street allunga l’orario. Ecco perché è una questione di sicurezza nazionale

All’indomani della proposta russa per la creazione di una Borsa per i cereali formato Brics, la piazza finanziaria più famosa al mondo è pronta ad allungare l’orario di apertura, per aumentare scambi e capitalizzazione

Dietro una nuova cortina di ferro. La Russia raccontata da Marzio Mian

Di Tonino Bettanini

Per Mian la Russia sembra pronta “a resistere e a soffrire (azioni in cui i Russi hanno sempre eccelso)”,  forse rassegnata a un futuro di isolamento, autocrazia e forse anche di autodistruzione. La recensione di Tonino Bettanini

Uruguay verso il ballottaggio, chi sono i candidati e cosa propongono

La prima tornata elettorale nel Paese sudamericano è stata vinta da Yamandú Orsi (Fronte Ampio), principale rappresentante della sinistra e allievo dell’ex presidente José Mujica. Per la destra corre Álvaro Delgado. Cosa unisce e cosa divide i due candidati

L'accordo sugli extra profitti delle banche ha evitato danni strutturali alle imprese. L'analisi di Ferretti

Una ipotetica tassazione diretta, comprimendo i margini delle banche, avrebbe compresso anche la possibilità per queste ultime di applicare condizioni più favorevoli alle imprese nel tentativo di supportarle nella ripresa post crisi. Il commento di Andrea Ferretti

Il Quad europeo è obsoleto. Carnagie spiega perché

Il cosiddetto Quad europeo rappresenta ancora oggi una struttura rilevante per la sicurezza transatlantica? Quello dei quattro leader è ormai un formato datato e meno inclusivo rispetto alle nuove realtà geopolitiche? La giornalista Rym Momtaz, che dirige Strategic Europe, pubblicazione settoriale del Carnegie, si è occupata di dare una risposta a questi dubbi coinvolgendo alcuni top think tanker europei

Il risultato elettorale in Georgia aggrava la crisi istituzionale. Ecco perché

Il risultato elettorale consegna la maggioranza assoluta al partito di governo, ma le opposizioni (compresa la più alta carica dello Stato) si ribellano. E mentre dall’Europa arrivano denunce di irregolarità, c’è chi invece si congratula per il risultato

Cina, Russia e ora Georgia. Orbán mina vagante nell’Ue

La visita del premier ungherese in Georgia e le sue premature congratulazioni al partito filorusso Sogno georgiano hanno sollevato una ferma presa di posizione da parte di Bruxelles. Borrell e Michel ribadiscono che l’Ungheria non può rappresentare i 27 in politica estera, mentre cresce la pressione per indagare su presunte irregolarità elettorali nel Paese caucasico

Giovani per l’arte contemporanea e il territorio. La quarta edizione dell’Ala art prize

Giunge a conclusione la quarta edizione dell’Ala art prize, premio dedicato all’arte contemporanea, che quest’anno, con il titolo “Notes on taking care”, il cui obiettivo è promuovere un ambiente di lavoro basato sulla cura reciproca e sull’empatia, un’opportunità per costruire una cultura aziendale che metta al primo posto il benessere dei lavoratori e delle lavoratrici

Così Turchia ed Egitto difendono gli spazi marittimi somali. L'analisi dell'amm. Caffio

Mogadiscio, oltre al nostro Paese che da sempre le è vicino, ha nuovi amici: Egitto e Turchia si sono infatti imposti sulla scena come attori fortemente interessati ad aiutarla con iniziative dal forte peso geopolitico. Ecco quali nell’analisi dell’ammiraglio Fabio Caffio

Il debito è un problema per la Cina. Ma meglio non dirlo

Pechino si è indebitata come non mai con i mercati, nel maldestro tentativo di rilanciare la crescita. Ma se quest’ultima non arriverà, saranno dolori. Eppure nel partito non se ne parla, almeno ufficialmente

×

Iscriviti alla newsletter