La guerra in Ucraina è entrata in una fase di logoramento in cui né Mosca né Kyiv riescono a ottenere una vittoria decisiva. Difficile prevedere la probabilità delle soluzioni possibili. Esse dipenderanno non solo da Putin, ma anche da Trump che, verosimilmente, si è reso conto che le continue concessioni fatte al Cremlino rischiano di erodere la sua credibilità internazionale, anche nel teatro principale dell’Indo-Pacifico, essenziale non solo per la sicurezza statunitense, ma per l’ordine mondiale
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Russia, Ucraina, Usa. Cosa aspettarsi dall'incontro a Riad secondo Loss (Ecfr)
“Un progresso verso una pace sostenibile e giusta per l’Ucraina resta improbabile”, commenta Rafael Loss, policy fellow dell’European council on foreign relations. “Ma la lusinga di Putin potrebbe avvicinarlo a ottenere con la diplomazia ciò che non riesce a conquistare militarmente: controllare il destino dell’Ucraina come Stato e come nazione”. Il compito di far accettare a Mosca una mediazione è tutto in mano a Donald Trump
Chi sono gli amici e chi gli avversari nell’Indo-Pacifico? Report Ispi
Nel nuovo Indo-Pacifico emergono alleanze flessibili contro le sfide cinesi. Il report “Friends and Foes in the Indo-Pacific”, curato da Axel Berkofsky e Guido Alberto Casanova per Ispi, analizza le nuove dinamiche strategiche nella regione
Dazi e deficit, luci e ombre della nuova strategia economica di Trump. L'analisi di Polillo
La nuova strategia economica dell’America potrebbe puntare sui dazi per ridurre il deficit commerciale e finanziare il bilancio federale. Un’idea audace, ma non priva di contraddizioni e rischi geopolitici. Ecco perché nell’analisi di Gianfranco Polillo
La difesa della democrazia contro la minaccia del populismo spiegata da Scandizzo
Destinare maggiori risorse pubbliche alla formazione come bene pubblico fondamentale, motore del pensiero critico e dell’ascensione sociale è una priorità coerente con le sfide della società digitale. La sintesi dell’intervento di Pasquale Lucio Scandizzo, incentrato sulle cause profonde che hanno portato alla nascita del populismo, in occasione della recente riunione del Gruppo dei 20
Perché all’Europa serve una dottrina nucleare propria. Scrive Shekhovtsov
Fallito il Memorandum di Budapest, è urgente sviluppare una dottrina nucleare paneuropea, in grado di garantire una sicurezza autonoma del continente e di ridurre la dipendenza dalle garanzie statunitensi. L’analisi del politologo Anton Shekhovtsov, fondatore del Centre for democratic integrity a Vienna e docente alla Central European University
Ventotene mon amour. Il dibattito sul Manifesto letto da Cazzola
L’Europa che – al di là del titolo attribuito ai piani – procede a un massiccio piano di riarmo, non viene meno rispetto alla prospettiva del 1941, non abdica al conseguimento di quegli obiettivi, ma assume tutte le misure necessarie nell’attuale fase per mantenere viva la fiamma accesa da tre visionari capaci di immaginare scenari futuri al di là dei cupi orizzonti che si potevano intravvedere da una isoletta del Tirreno nel lontano 1941. L’opinione di Giuliano Cazzola
La nuova Siria e l'urgenza di nuovi partiti. L'analisi di Cristiano
Il settarismo produce settarismo e i partiti interconfessionali sono la cura più evidente. Ci si potrebbe arrivare anche con la costituzione di un partito cristiano che tolga ruolo politico ai patriarchi, unisca al di là delle loro appartenenze ecclesiali, rinnovi il loro discorso, ne purifichi la memoria e poi, auspicabilmente, si proponga per riaggregazioni intercomunitarie. Qualcosa del genere accadde in Libano dopo l’assassinio di Hariri. L’analisi di Riccardo Cristiano
F-35 vs S-400. Washington apre ad Ankara sul jet multiruolo (e non solo)
Trump starebbe valutando la possibilità di facilitare la vendita di F-16 alla Turchia e, potenzialmente, di riaprire la questione degli F-35. Tuttavia, Ankara dovrebbe rinunciare agli S-400 russi per evitare i rischi del caso
La tregua tra Israele e Hamas è saltata e torna il caos regionale
Torna la guerra nella Striscia, gli attacchi degli Houthi, i bombardamenti in Siria, i missili dal Libano; gli Usa muovono le portaerei, il Medio Oriente torna indietro di qualche mese e sale la tensione regionale