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È piazza Monte Grappa a comunicarlo: il 100% del capitale di Vitrociset, gioiello italiano specializzato in tecnologie civili e militari, è di Leonardo, il maggior player nazionale dell’aerospazio e difesa guidato da Alessandro Profumo. Superate le verifiche relative a golden power e antitrust, nonché le recenti indiscrezioni di stampa su eventuali ritardi e sulle ambizioni della francese Thales, si chiude un’operazione destinata a cambiare gli equilibri dell’industria italiana di settore.

L’OPERAZIONE DI LEONARDO…

La mossa di Leonardo era arrivata a inizio settembre, proprio quando il matrimonio fra Fincantieri, Mermec e Vitrociset sembrava fatto. Ad un passo dall’altare, la società di piazza Monte Grappa, primo partner dell’azienda romana, si era fatto avanti e, esercitando il diritto di prelazione sulla base dell’1,5% di capitale posseduto, aveva convolato, confermando altresì la volontà di esercitare il ruolo di campione nazionale.

…E GLI OBIETTIVI

“L’operazione – spiegava già allora l’azienda guidata da Profumo – crea valore contribuendo al rafforzamento di Leonardo nel suo core business dei Servizi, in particolare della Logistica, del Simulation & training e delle Operazioni spaziali, incluso il segmento Space surveillance and tracking (Sst)”. Inoltre, l’iniziativa “consente di consolidare la filiera nazionale nel settore dell’aerospazio, difesa e sicurezza, aumentandone la competitività con prospettive di mercato significative”.

COSA FA VITROCISET

I presupposti sembrano esserci. Fondata oltre quarant’anni fa da Camillo Crociani, Vitrociset si presenta come azienda leader nell’Ict per i settori di difesa, spazio e trasporti. L’interesse sulla sua acquisizione da parte delle maggiori aziende del comparto è stata anche il risultato del risanamento ottenuto dalla guida dell’ad Paolo Solferino, che a febbraio dello scorso anno ha presentato un Piano industriale con la previsione sostenibile di aumentare del 40% gli investimenti nei prossimi cinque anni. Le attività spaziano dal contributo al caccia di quinta generazione F-35 (a cui ha partecipato per il Ground support equipment), alla gestione della base spaziale di Kouoru, in Guyana francese, quella da cui partono i lanciatori europei Ariane 5 e Vega, passando per il fronte della radaristica, per cui basterà pensare ai sensori installati presso il Poligono Interforze di Salto di Quirra (Pisq), in Sardegna. Oggi, l’azienda conta 989 dipendenti, di cui circa 630 in Italia. Nel 2017 ha generato ricavi pari a 163 milioni di euro ed ordini pari a 236 milioni.

IL FRONTE DELLA CYBER-SECURITY

Lo scorso ottobre, il direttore Strategy & Corporate Development Gianluca Baldassarre ci aveva spiegato come la strategia di Vitrociset nel campo della sicurezza cibernetica avrebbe potuto beneficiare del cambio di proprietà. “Entrando in Leonardo, andremo a lavorare con un leader italiano e internazionale anche nel campo della cyber-sicurezza”. Il nostro posizionamento, aggiungeva il manager, “è ad ora buono, ma sconta la limitazione della capacità di investire nel settore”. Così, “è ovvio che passando a Leonardo, che fa cose anche molto più complesse di CyCube (il nuovo prodotto di Vitrociset nel campo, ndr) la nostra strategia ne uscirà rafforzata”. Difatti, “di fronte a un prodotto vincente, la nuova proprietà non potrà fare altro che aiutarci. Il fatto che Leonardo sia un campione anche nel mondo della cyber – aggiungeva concludendo – vuol dire che sta a noi dimostrare la validità del prodotto.

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