Skip to main content

Nelle sale della galleria del cardinale Colonna, ieri sera, l’Europa si è raccontata tra politica, impresa e diplomazia.

Una serata densa di visioni, confronti e prospettive, quella del Formiche European Gala, che ha riunito alcuni tra i protagonisti più autorevoli delle istituzioni italiane ed europee.

Presenti numerosi esponenti del Parlamento italiano – tra cui Stefania Craxi, Raffaele Nevi, Andrea Mascaretti, Lavinia Mennuni, Andrea Casu, Anna Maria Patriarca, Ylenia Zambito e Ylenja Lucaselli – insieme a una nutrita rappresentanza del Parlamento europeo, con Carlo Fidanza, Nicola Procaccini, Caterina Chinnici, Isabella Tovaglieri e Salvatore De Meo.

Una platea composita, che ha accolto anche rappresentanti del mondo delle imprese, della diplomazia e delle istituzioni comunitarie, per riflettere sul futuro dell’integrazione europea e sulle nuove priorità dell’agenda comune.

Ad aprire la serata, condotta dalla direttrice della rivista Formiche Flavia Giacobbe, è stata la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che ha lanciato un messaggio netto: “Se vogliamo che le imprese investano in Europa, dobbiamo far sì che l’Europa investa nelle imprese”.

Un invito a trasformare la retorica in azione, la visione in strategia. “Non è più tempo di parole, ma di fatti – ha proseguito –. Stiamo lavorando per ridurre l’eccesso di regolamentazione: l’Europa fa sul serio”.

Metsola ha poi ricordato la centralità del partenariato transatlantico: “L’America è nostra amica, abbiamo una relazione speciale. Ora dobbiamo mostrare che l’Europa è un buon posto dove investire”.

Sulla stessa linea, ma con uno sguardo più tecnico, si è espresso Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea: “Le due grandi sfide del futuro sono la semplificazione e il riassetto delle politiche di coesione”.

Fitto ha insistito su un punto chiave: “Semplificare e rendere più flessibili i processi europei è la condizione necessaria per un vero mercato unico. L’Europa può essere competitiva solo se diventa anche più agile”.

Per il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, l’Unione sta finalmente ritrovando una bussola pragmatica.

“Dopo anni di ideologia, sta tornando un’Europa più concreta – scandisce l’esponente del governo – . Sostenibilità e industria non sono in contrasto: possono e devono camminare insieme”.

Un messaggio di realismo, che si intreccia con l’idea di un’agricoltura europea come “collante” tra crescita e coesione territoriale.

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha invece voluto riportare l’attenzione sul nodo economico e monetario.

“Non spetta alla politica dire alla Bce cosa fare – ha chiarito – ma sarebbe opportuno che la Banca centrale tornasse a sostenere l’economia acquistando titoli di Stato”.

Il titolare della Farnesina sostiene che non esista “una vera Europa senza mercato unico, né senza solide relazioni transatlantiche. È su questi pilastri che dobbiamo costruire il futuro”.

Tajani ha espresso preoccupazione per il rapporto euro-dollaro, chiedendo riflessioni su nuovi strumenti di sostegno: “Una politica monetaria più flessibile potrebbe ridare slancio alle esportazioni europee e rafforzare la competitività del nostro sistema industriale”.

Il Gala di Formiche si è così trasformato in una sorta di termometro dell’Europa che verrà: più pragmatica, più vicina alle imprese, più coesa nella sua diversità. Dalle parole degli intervenuti emerge un filo rosso comune: la consapevolezza che il tempo delle dichiarazioni è finito. È l’ora di un’Europa che investe, semplifica e compete in particolare sugli asset strategici come la Difesa.

E, in questo nuovo corso, l’Italia ha un ruolo centrale.

IL VIDEO DEL FORMICHE EUROPEAN GALA 2025

Al gala di Formiche l'Europa che fa sul serio

Una serata densa di visioni, confronti e prospettive, quella del Formiche European Gala, che si è tenuta ieri e che ha riunito alcuni tra i protagonisti più autorevoli delle istituzioni italiane ed europee. Puntuale il messaggio della presidente Metsola che invita l’Unione a passare a una dimensione più efficace nell’azione 

Da Ecomondo un impulso alla transizione ecologica

Conferenze e seminari sui principali temi d’attualità, dalla decarbonizzazione alla gestione delle risorse, definiscono il quadro di una manifestazione che si pone come il principale hub per la sostenibilità a livello europeo e mediterraneo

Fuga dal petrolio russo. La Cina taglia i ponti con Rosneft e Lukoil

L’onda lunga della nuova raffica di sanzioni contro le big oil del Cremlino ha spinto Pechino a ridurre drasticamente le forniture di oro nero dal suo alleato. E chi ne approfitta sono le grandi compagnie occidentali

Il muro invisibile di Taipei. Dentro la strategia del T-dome

Il T-dome è la nuova architettura difensiva con cui Taiwan tenta di trasformare la propria vulnerabilità in deterrenza. Non un singolo sistema d’arma, ma una rete multilivello che integra sensori, radar e intercettori per reagire a droni e missili in tempo reale. Dietro la tecnologia c’è la scelta politica di rafforzare l’autonomia strategica, ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti e inviare a Pechino un messaggio di resilienza e realismo operativo

Fibercop e Fmc insieme per la prima rete ibrida fibra-satellite in Italia

La società della fibra guidata da Massimo Sarmi e controllata dal fondo Usa Kkr, ha firmato una partnership strategica con l’americana Fmc GlobalSat e la sua controllata MtnSat per sviluppare soluzioni ibride di ultima generazione basate sull’integrazione tra rete terrestre e satellitare. Le due aziende, daranno così vita alla prima rete ibrida fibra-satellite in Italia proprio grazia alla spinta a stelle e strisce

L’Europa può battere la Russia, ma solo se troverà la volontà per farlo. Report Ifri

L’Europa ha le carte in regola per essere una potenza in grado di confrontarsi alla pari con la Russia, ma se questo scenario mai si realizzerà dipende dalla volontà politica degli Stati membri. Dietro la propaganda, l’autoritarismo del Cremlino è meno performante delle seppur macchinose democrazie europee. Per l’Europa è il momento di riconoscere che è finita un’era e che un’altra è agli inizi. Queste le conclusioni dell’ultimo report dell’Institut français des relations internationales (Ifri)

Ecco perché la Cina è un passo avanti sui droni marini

Dopo i cieli, anche i mari si popolano di droni. La Cina è oggi tra i Paesi più avanzati nello sviluppo di Usv, sistemi capaci di unire costi ridotti, modularità e autonomia crescente. Dai laboratori universitari ai cantieri militari, Pechino punta a rivoluzionare la propria guerra navale

Competere, semplificare e crescere. I pilastri della nuova Europa secondo Fitto

Ridurre le barriere interne, costruire un’autonomia strategica reale, proiettarsi nel mondo non come spettatore ma come attore. La chiave di volta, secondo Fitto, sta proprio nella capacità di rendere la spesa europea più tempestiva e più mirata. L’intervento del vicepresidente esecutivo della Commissione Europea all’European Gala di Formiche

Il lato nascosto della deterrenza Usa: ponti e confini tra intelligence militare e civile

Di Andrea Molle

Negli Stati Uniti l’Intelligence militare rappresenta la spina dorsale della deterrenza strategica e della prontezza operativa. Un sistema complesso che unisce agenzie del dipartimento della Difesa e forze armate in un ecosistema informativo interconnesso, guidato da norme, dottrine e tecnologie avanzate. Un modello di coordinamento e governance che, mentre in Italia si riaccende il dibattito sulla necessità di aggiornare il sistema nazionale. L’analisi di Andrea Molle, professore associato di Relazioni internazionali presso la Chapman University di Orange

Il piano Mattei necessita connettività. Caruso spiega perché

Di Ivan Caruso

Il Piano Mattei, ampliato nel 2025 a quattordici Paesi africani (inclusi Angola, Ghana, Mauritania, Senegal e Tanzania), rappresenta l’ambizione italiana di costruire un nuovo partenariato con l’Africa. Con sei direttrici strategiche e una dotazione di 5,5 miliardi di euro, l’Italia cerca di riposizionarsi come ponte tra Europa e Africa. Tuttavia, questa visione presenta una lacuna: i collegamenti aerei diretti verso l’Africa subsahariana restano insufficienti. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

×

Iscriviti alla newsletter