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L’Europa affronta oggi una delle sfide più determinanti per il suo futuro: conquistare l’autonomia nella logistica spaziale. Non si tratta di una questione meramente tecnica, ma di una necessità strategica che tocca la nostra sovranità continentale. In un’epoca in cui satelliti e infrastrutture orbitali sono diventati il sistema nervoso della nostra società, dalle telecomunicazioni al monitoraggio climatico, dalla sicurezza alla ricerca scientifica, l’accesso autonomo allo spazio non è più un’opzione, ma un imperativo. Eppure, l’Europa continua a dipendere da vettori extraeuropei per molte delle sue missioni critiche.

Questa dipendenza, un tempo considerata accettabile, si è rivelata una vulnerabilità strategica. Gli eventi degli ultimi anni, dalla rottura delle relazioni con la Russia a seguito del conflitto in Ucraina alle crescenti tensioni con la Cina, hanno dimostrato quanto rapidamente possano cambiare gli equilibri geopolitici. La logistica spaziale del futuro richiede una capacità strutturata e permanente: sistemi riutilizzabili per ridurre i costi, frequenze elevate per garantire continuità operativa, servizi di rifornimento per le infrastrutture orbitali. Non si tratta più solo di raggiungere lo spazio, ma di abitarlo e costruirvi un’economia sostenibile.

È in questo contesto che nasce Nyx, la capsula orbitale riutilizzabile che The Exploration Company sta sviluppando per colmare il vuoto nella capacità logistica europea. Progettata per essere modulare e adattabile, Nyx rappresenta un approccio innovativo al trasporto spaziale. La scelta di adottare componenti open source per alcune parti del sistema riflette una visione più ampia: costruire un ecosistema industriale aperto e distribuito, che possa coinvolgere aziende di ogni dimensione, creando una rete di competenze che rafforzi l’intero settore spaziale europeo.

L’Italia porta in questo progetto un patrimonio di competenze e infrastrutture unico. Con una delle filiere spaziali più complete del continente e una lunga tradizione nei grandi programmi spaziali internazionali, il nostro Paese rappresenta un pilastro fondamentale per l’autonomia europea. La nostra presenza industriale in Italia è concreta: a Torino, Milano, Roma e Napoli sviluppiamo componenti strategiche del veicolo, dallo scudo termico ai sistemi di guida, dai serbatoi criogenici ai software embedded. Abbiamo investito oltre 15 milioni di euro nel Paese, firmato contratti per 11 milioni con imprese italiane e creato un centro ingegneristico a Torino con 25 tecnici specializzati.

In soli tre anni abbiamo raccolto oltre 230 milioni di euro da investitori pubblici e privati, firmato contratti con Axiom Space, Vast Space e Starlab, e siamo stati la prima azienda spaziale privata europea a siglare uno Space Act Agreement con la Nasa. Non per allinearci al modello americano, ma per dialogare da pari, costruendo ponti senza perdere autonomia. Questo percorso dimostra che è possibile sviluppare tecnologie strategiche in Europa, attirando capitali, creando valore e costruendo alleanze internazionali senza rinunciare alla nostra visione.

Tuttavia, progetti come Nyx non possono da soli garantire l’autonomia spaziale europea. Serve un impegno sistemico che coinvolga tutti i livelli: investimenti coordinati, strategie industriali di lungo periodo e una visione politica chiara a livello europeo. È tempo che le istituzioni dell’Unione riconoscano lo spazio come ambito critico per la sovranità economica e strategica del continente. Questo richiede scelte coraggiose, investimenti sostenuti e la capacità di pensare oltre i cicli elettorali nazionali.

Altri attori globali stanno consolidando rapidamente il proprio vantaggio e l’Europa non può permettersi di restare indietro. Il futuro dell’Europa nello spazio si decide oggi, nelle scelte che facciamo come industria, governi e Unione Europea. È una responsabilità che va oltre i singoli progetti: riguarda la capacità del continente di mantenere la propria autonomia strategica. Nyx è il nostro contributo a questo obiettivo comune, ma il successo dipenderà dalla capacità dell’intero ecosistema europeo di fare sistema, investire nel futuro e mantenere l’orizzonte strategico. Il futuro dell’Europa nello spazio si gioca adesso. Ed è una partita che, insieme, possiamo vincere.

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Di Franco Fossati

Il futuro dell’Europa nello spazio si decide oggi, nelle scelte che facciamo come industria, governi e Unione. È una responsabilità che va oltre i singoli progetti: riguarda la capacità del continente di mantenere la propria autonomia strategica. L’intervento di Franco Fossati, Lead Italy and South Europe – The Exploration Company

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