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I mercati hanno logiche tutte loro, spesso sfuggono alle valutazioni degli stessi analisti. Eppure, una certezza c’è: sanno incassare molto bene nell’immediato anche i colpi più duri o magari sotto la cintura, ma scontandone gli effetti nel tempo. E così, il clamoroso ancor prima che storico, passo indietro di Joe Biden non ha sconvolto più di tanto i listini europei, anzi. Li ha lasciati piuttosto tonici, con un avvio piuttosto in spolvero.

Almeno sul versante europeo e asiatico (ma qui ci sono di mezzo i tassi appena tagliati dalla Pboc cinese, quindi è un’altra storia), il risveglio è stato all’insegna della freschezza e questo nonostante la sensazione di incertezza politica che piano piano si sta impadronendo degli Usa: sarà davvero Kamala Harris a sfidare Donald Trump? E, se sì (alla convention democratica mancano oltre tre settimane), con quali reali possibilità di vittoria?

Domande che forse alle Borse interessano poco, almeno non adesso, perché magari, più in là, qualche problema sui mercati potrebbe aversi. Ma per ora c’è da mettere agli atti un avvio di settimana positivo per tutte le principali piazze europee. A pochi minuti dall’avvio della seduta, Francoforte guadagnava per esempio lo 0,46%, Londra lo 0,47% e Parigi lo 0,50%. Positive anche Amsterdam e Madrid con rialzi rispettivamente dello 0,28% e dello 0,27%. Così come anche Milano, portatasi per tutta la mattinata a ridosso dell’1%, con lo spread Btp/Bund sotto i 130 punti base.

Calma piatta, insomma, all’insegna dell’attendismo. Ma dall’altra parte dell’Atlantico, invece, come sono andate le cose? Forse meno bene dell’Europa, se non altro in prospettiva. Ai primi scambi nel Vecchio continente il dollaro si è leggermente indebolito, ma questo forse per il fatto che si prevede un imminente taglio dei tassi da parte della Fed, forse già a settembre.

Anche i rendimenti del Tesoro statunitense sono scesi di 0,03 punti percentuali al 4,21%, riflettendo quelle che secondo gli operatori sono nuove incognite in vista del voto presidenziale di novembre. Ed in effetti, ecco il punto, i primi commenti degli analisti riguardo alle previsioni delle prossime settimane dopo l’uscita di scena di Biden chiamano in causa una sensazione di incertezza.  Umore decisamente buono anche per Wall Steet, il piatto forte della giornata. Ai primi scambi, l’indice Dow Jones ha guadagnato lo 0,3%, l’S&P500 lo 0,7%, il Nasdaq l’1%.

Il messaggio è chiaro, per ora niente corto circuito, ma non è detto che non accada. Secondo Michael Brown, senior research strategist del broker australiano Pepperstone, parlando alla Cnbc, il ritiro di Biden era ampiamente previsto. A questo punto, l’analista si attende un’estrema volatilità dei mercati, aggiungendo di ritenere che la prospettiva di una vittoria democratica sia marginalmente aumentata. Ma per i mercati, al momento, va bene così.

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