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In attesa di capire se il 2020 sarà l’anno in cui Angela Merkel farà davvero un passo indietro anche dalla guida del governo, ecco i primi rumors di rimpasto che si susseguono dopo la vittoria di Annegret Kramp-Karrembauer alla testa della Cdu. Il suo principale competitor, Frederich Merz, anche in virtù della sua età, non sembra voler perdere questa occasione e si candida per un dicastero. Nomi, veti e controveti dell’anno zero della politica teutonica.

RIMPASTO?

Sembravano al riparo da avvicendamenti di questo genere, ma anche i tedeschi stanno per sperimentare il rimpasto di governo, maturato dopo il cambio degli equilibri interni ed esterni alla Grande Coalizione. I riverberi delle elezioni regionali in Assia e Baviera si sono sommati alla nuova guida della Cdu, alle aspirazioni di volti nuovi del partito democristiano che pretendono discontinuità e alla crisi ormai acclarata della Spd.

Il competitor di Kramp-Karrempauer, il milionario Merz, si candida ad un ministero ma la Merkel gli sbarra la strada nonostante è tra i ministri della Cdu che si nascondono le maggiori debolezze della GroKo.

E dal momento che il ministro della Giustizia Katarina Barley dovrebbe andare a Bruxelles la prossima primavera dopo le elezioni europee, ecco che sgomitano in tanti per quel dicastero, a cominciare dalla Spd in crisi di identità. A rischio anche Seehofer orfano della guida del suo partito.

VOCI

Altro punto debole è attualmente il ministro della Difesa Ursula von der Leyen, che al congresso del partito ha ottenuto la poltrona di vice presidente con solo il 57% di consensi. Un po’ poco per avanzare pretese, per cui – si dice – in discesa nel borsino dei non più certi di un ministero. Va considerata la sua fedeltà al merkelismo puro, ma potrebbe essere la sacrificata per far posto a Merz se quest’ultimo non riuscisse a strappare la delicata poltrona dell’economia, attualmente occupata da Peter Altmaier.

Nel mirino anche la 47enne ministro dell’istruzione Anja Karliczek che secondo il parere di molti democristiani non ha rispettato le attese sul suo operato e quindi rischia di essere sostituita, ma al momento è improbabile che Angela Merkel lo faccia, sempre nell’ottica di cambiamenti minimi.

Se ne saprà di più nei primi giorni del nuovo anno, quando Merz incontrerà ufficialmente Akk nella sede della Cdu proprio per fare luce sulle prospettive.

Quel che è certo, al momento, è che in occasione della prima riunione dell’Ufficio di presidenza della Cdu, guidata da Kramp-Karrenbauer, è emersa la volontà di collaborare e anche prima dell’incontro, Akk e Merz hanno ufficialmente accettato di lavorare per l’unità della Cdu. Salvo un minuto dopo arroccarsi su posizioni diverse, con da un lato il nuovo corso sponsorizzato dalla Merkel e dall’altro chi puntava ad una maggiore discontinuità.

QUI CONSERVATORI

Ma l’ala più conservatrice della Cdu all’idea di avere Merz nel governo ci crede parecchio e pare stia facendo pressioni sulla cancelliera, arrivando anche a criticarla per averlo di fatto eslcuso da nuovi incarichi nell’immediato. “Rifiutando di incorporare l’esperienza del signor Merz nel gabinetto, la signora Merkel aggrava la crisi di leadership della Cdu per motivi personali. Questo dimostra che lei continua a preoccuparsi delle preoccupazioni dei membri della Cdu”, ha dichiarato Alexander Mitsch, presidente della Values Union.

REPLICA

Parole che sono giunte a stretto giro dopo che lo speaker del governo, Steffen Seibert, aveva sottolineato che nel governo federale “il Cancelliere non prevede alcun rimpasto”, anche se molti indicatori lasciano credere il contrario, mentre secondo il sondaggio “Insa” solo il 25% degli intervistati gradirebbe la figura di Merz come nuovo membro dell’esecutivo. Un altro 25% si è detto indeciso, mentre un netto rifiuto proviene dal 40% degli intervistati.

È anche questa la ragione per cui Merz punterebbe ad incontrare Akk prima del meeting popolare che si terrà il dal 3 al 5 gennaio nel monastero bavarese di Seeon in occasione della “Csu-Klausur”, l’appuntamento invernale di politologia promosso dai parlamentari della Csu a cui prenderanno parte come ospiti sia il nuovo leader della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer, sia il leader dell’opposizione greca, il conservatore Kyriakos Mitsotakis (probabile premier se la Grecia dovesse andare ad elezioni anicipate nel prossimo marzo).

“Un anno di ripartenza” ha definito il 2019 il capo gruppo della Csu, Alexander Dobrindt, che è uno degli organizzatori della tre giorni di clausura monastica. Il riferimento è alle chanches di prosecuzione della GroKo e ovviamente al ruolo dei centristi dopo gli scossoni delle elezioni regionali.

twitter@FDepalo

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