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Si consumerà sul Tap il tradimento del Movimento 5 Stelle con la sua base di militanti? E dietro i No Tap, che da anni si muovono sul territorio di approdo del gasdotto, ci potrebbe essere l’influenza della Russia di Putin che quest’opera proprio non la vuole? Sono due delle tante domande che si è posto il corrispondente del New York Times in Italia, Jason Horowitz, dopo aver visitato Melendugno, paesino della provincia di Lecce su cui dovrebbe arrivare il gasdotto.

Per le strade di Melendugno dominano striscioni e cartelli con la scritta “No Tap” ed è proprio tra i militanti dei movimenti contro il gasdotto che il Movimento 5 Stelle, ora al governo con la Lega, ha guadagnato molti dei suoi consensi. In questi primi mesi di governo, attorno alle grandi opere – e al Tap – il dibattito si è spesso acceso senza mostrare però quale sarà effettivamente la linea del governo: gasdotto sì, gasdotto no? Nessuna risposta certa. Questa incertezza non è vista di buon occhio dagli elettori dei 5 Stelle, registra Horowitz, che temono di essere traditi: “Se i 5 Stelle ci tradiscono, qui non vinceranno mai più”, spiega Alfredo Fasiello, elettore del Movimento e attivista No Tap, al corrispondente del Nyt. Se tradiranno le promesse elettorali sul Tap, aggiunge, tutti sapranno che non ci si può fidare di loro.

Che il Movimento 5 Stelle abbia due anime, quella ortodossa e movimentista e un’altra più istituzionale e di governo è ormai cosa nota, ma – fa notare Horowitz – nel paesino pugliese potrebbe arrivare anche l’influenza della Russia di Putin, che al gasdotto non guarda con favore. Sputnik, l’agenzia di stampa controllata dal Cremlino, l’ha infatti definito uno strumento nelle mani di Trump per la guerra economica contro la Russia, eppure non tutti sono convinti che per Putin il gasdotto sia un cattivo affare. Secondo Fasiello (per il quale la Russia non ha nessuna voce in capitolo nelle manifestazioni dei No Tap), così come per Michele Emiliano, il presidente della Regione Puglia, per lo zar russo il gasdotto non è una minaccia, ma anzi una risorsa. L’apertura del corridoio sud del gas sarebbe per Putin un ulteriore fonte di approvvigionamento e non un rischio.

Inizialmente, spiega il giornalista americano, la capacità del gasdotto sarà di 10 milioni di metri cubi di gas, quantità che automaticamente esclude la Russia dai giochi. Ma se la sua capacità dovesse essere ampliata fino a 20 milioni di metri cubi, così com’è stata progettato, altre compagnie potrebbero riservarsi dello spazio, compresa la russa Gazprom. Comunque, sia il Movimento 5 Stelle che la Lega di Matteo Salvini si sono sempre pronunciati se non a favore, sicuramente non contro la Russia di Putin, anche se il Movimento 5 Stelle, sul Tap, ha incassato l’appoggio e il sostegno di Donald Trump durante la visita a Washington del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Insomma, se la Russia può percorrere agilmente un doppio sentiero con entrambe le vie d’uscita libera, a prescindere da come andranno le cose sul Tap, il vicolo cieco sembra riservato al Movimento 5 Stelle.

Gas

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