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L’iter parlamentare della manovra è cominciato, è stata presentata alla Camera e inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma cosa ne pensano i cittadini? A domandarlo agli italiani è stato l’Istituto di sondaggi SwG con uno speciale in cui ha indagato gli umori dei cittadini sulle critiche sollevate al governo italiano da Bruxelles e sulle misure previste dal governo. Quasi la metà degli italiani, allora, considera sbagliata la bocciatura della manovra da parte di Bruxelles, anche se l’intervento a gamba tesa viene considerato pretestuoso ed arrogante. Cosa dovrebbe fare, allora, il governo? Secondo gli intervistati l’esecutivo non deve tornare indietro, ma procedere con qualche ritocco.

LA BOCCIATURA È SBAGLIATA

La Commissione europea ha sbagliato a bocciare la manovra. Secondo gli intervistati da Swg, infatti, il governo deve, entro certi limiti, avere la possibilità di fare le sue scelte (29%), mentre per il 18% la bocciatura è la volontà dei soliti euroburocrati che stanno cercando di colpire il popolo italiano. A schierarsi contro la bocciatura di Bruxelles sono, prevedibilmente, cittadini che si identificano nella Lega (76%) e nel Movimento 5 Stelle (71%). Secondo il 40%, invece, la bocciatura è giusta, una percentuale che vede tra i più filo-europei gli elettori del Pd (87%), ma vede anche un 52% di cittadini vicini al centrodestra schierarsi con le reprimende di Bruxelles.

UN INTERVENTO PRETESTUOSO E ARROGANTE

Le contestazioni di Bruxelles sottolineano che l’Italia ha violato gli impegni di risanamento delle sue finanze, motivazioni che secondo il 50% degli intervistati sono eccessive (17%), arroganti (17%) e pretestuose (16%). Anche in questo caso, chi si è pronunciato negativamente nei confronti dell’Europa dichiara di essere elettore della forza guidata da Luigi Di Maio (80%) e della Lega (77%), mentre l’85% degli elettori del Pd considera le contestazioni di Bruxelles giuste, necessarie e utili.

CAMBIARE LA MANOVRA?

Se i richiami di Bruxelles, nel complesso, non sono piaciuti agli italiani, c’è una sostanziale uniformità di pensiero nel credere che il governo debba andare avanti dritto per la propria strada, senza tornare indietro (32%) oppure mediare un rallentamento delle nuove misure e abbassare lo sforamento degli obiettivi previsti (32%). Per il 24% degli intervistati, invece, il governo dovrebbe riallinearsi alle regole europee, in particolare sugli obiettivi di deficit nominale e strutturale. Su questo aspetto, la base di Lega e 5 Stelle hanno idee diverse: mentre gli elettori di Matteo Salvini si schierano al 64% con la linea dura proposta dallo stesso leader della Lega (nessun cambiamento alla manovra), solo il 51% degli elettori dei 5 Stelle si schiera con questo approccio duro. Il 56%, inoltre, si dichiara indeciso sulla possibilità di mediare con Bruxelles, mentre solo il 22% dei leghisti si dice favorevole a una linea morbida e di dialogo con l’Ue.

UN VOTO ALLA MANOVRA

Nel complesso, più della metà degli italiani promuove la manovra. Il 54% degli intervistati la considera positivamente (con un voto da 7 a 10, il 36%) o sufficiente (voto 6, il 18%), mentre il restante 46% ne dà un voto negativo. Tra i provvedimenti ritenuti più validi, la proroga dei bonus già esistenti con le detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edilizie, gli interventi di efficienza energetica e per l’acquisto di mobili (63%), l’istituzione del fondo da tre miliardi per opere pubbliche e dissesto idrogeologico (60%) e aumento della tassazione per i tabacchi (58%). Solo il 35% e il 22% degli intervistati ritengono invece valide rispettivamente l’introduzione della quota 100 per le penzioni e la riforma della legge Fornero e l’introduzione del reddito di cittadinanza.

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